I sottoscritti,
Premesso che:
La grave recessione economica su scala globale, che, secondo le previsioni, nel corso del 2009 si mostrerà in maniera ancora più pesante, vede l’apparato produttivo industriale della nostra Regione Sardegna particolarmente esposto ai rischi di drastiche riduzioni produttive e, in alcuni casi, a chiusure di interi stabilimenti.
In questi mesi, pressoché in tutte le realtà industriali della Sardegna, si è aperta, con imponenti iniziative di mobilitazione, un’iniziativa di contrasto alla chiusura e allo smantellamento dell’apparato produttivo Isolano nei suoi diversi comparti.
In questo contesto, la realtà industriale del Sulcis Iglesiente vive una grave situazione di crisi rilevabile in tutte le diverse attività metallurgiche presenti nell’area industriale di Portovesme. Agli effetti della crisi internazionale si aggiungono le questioni specifiche che da anni sono la causa di grandi difficoltà nello sviluppo di questo territorio.
Il polo industriale di Portovesme, infatti, vive un momento di particolare drammaticità soprattutto perché restano irrisolte le questioni che in questi anni abbiamo posto all’attenzione delle istituzioni regionali, nazionali ed europee, ossia: la questione energetica e i problemi ambientali e infrastrutturali presso l’area consortile.
In seguito alla riunione tenutasi il 9 dicembre presso l’aula consiliare di Carbonia, dalle cui conclusioni è scaturita un’assemblea, si è già inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e alla Presidenza della Giunta Regionale Sarda una richiesta d’incontro urgente al fine di fare il punto e rilanciare l’iniziativa sulla questione energetica e sui pesanti vincoli di carattere ambientale che gravano sull’area industriale.
Il tema energia vede di nuovo, nella sua soluzione strutturale, un’ulteriore fase di stallo alla luce della procedura aperta dalla Commissione Europea in materia di aiuti distato. Il progetto integrato teso alla produzione di energia elettrica con l’utilizzo del Carbone Sulcis, che fondava tutto il percorso sulla legge 80 del 2005 è contestato dall’UE che ha avviato, come da procedura, una fase d’interlocuzione con il Governo Italiano. Non può essere ulteriormente rinviato un momento in cui fare il punto, valutare come il governo sta affrontando la questione e decidere quindi come procedere.
Nel frattempo sembrano del tutto insufficienti e non adeguati i provvedimenti provvisori tesi ad affrontare il problema dei costi energetici per le industrie energivore di portovesme, in altre parole accordi bilaterali e V.P.P..
La preoccupazione della tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini resta al centro del concetto di sviluppo. Da anni si lamenta un approccio assolutamente burocratico e in alcuni casi incomprensibile del Ministero sui problemi nell’area di Portovesme. L’imposizione di una barriera fisica a tutela della falda acquifera, i costi di caratterizzazione e di risanamento a carico delle imprese, anche le piccole, stanno impedendo nuovi investimenti e nuovi insediamenti nell’area, minacciando la permanenza delle attività esistenti.
L’Accordo di Programma presentato dalla Portovesme SRL, che propone un aumento degli investimenti e della produzione, rischia di scontrarsi, oltre che con gli alti costi energetici, anche con i vincoli ambientali. Inoltre tutte le infrastrutture, compresi il lavoro di ammodernamento e ampliamento del porto di Portovesme sono bloccati a causa dei problemi ambientali posti dal Ministero.
Chiedono di interrogare il Ministro del lavoro, per sapere:
quali strumenti intenda mettere in essere il Governo al fine di porre al centro dell’agenda politica nazionale i problemi delle attività produttive industriali della Sardegna e il rilancio di una complessiva azione di sviluppo nell’intero territorio.
È stato accolto come raccomandazione dal Governo, l'ordine del giorno Schirru n. 9/1972/137, sulla grave situazione del Sulcis Iglesiente, atto a valutare l'opportunità di avviare al più presto un tavolo di confronto con il Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare e con il Ministero dello sviluppo economico, la Regione Sardegna e le parti sociali per trovare le soluzioni alla grave situazione del Sulcis Iglesiente.
“La realtà industriale del Sulcis Iglesiente vive una gravissima situazione di crisi in tutte le diverse attività metallurgiche presenti appunto nell'area industriale di Portovesme. L'eco delle difficoltà che i lavoratori stanno incontrando è quotidiana, anche oggi è sulla stampa locale la crisi dell'Euroallumina, dell'intero polo di Portovesme e Iglesias. Agli effetti dell’attuale congiuntura economica, purtroppo si sommano le questioni irrisolte di questo territorio come appunto la questione energetica, i problemi ambientali e infrastrutturali presso l'area consortile.”
“E’ il momento che il Governo si assuma le proprie responsabilità e non faccia spallucce davanti alla disperazione e alla preoccupazione di centinaia di famiglie sarde.”
Amalia Schirru