Sulla stampa appare oggi una notizia secondo cui dallo scorso 1 gennaio sarebbe obbligatorio esibire la tessera sanitaria (quella magnetica che non e' nemmeno arrivata a tutti gli iscritti al SSN) quando si acquistano farmaci con ricetta. La fonte della notizia sarebbe una disposizione della Regione Toscana data alle ASL nell'ambito delle politiche regionali di controllo della spesa sanitaria. Da altre fonti su Internet si apprende, invece, che sempre dal 1 gennaio 2009 sarebbe obbligatorio esibire la tessera sanitaria in tutti i casi in cui viene chiesto il cosiddetto “scontrino parlante” ovvero quello necessario per detrarre l'acquisto di farmaci dalle tasse. Fonte delle notizie: varie ASL toscane.
Nessuna delle due notizie a nostro avviso e' vera.
Al Ministero della Salute, da noi contattato, non risulta tale obbligo. Anzi per tacitare voci di questo tipo gia' circolate un anno fa, e' stata a suo tempo emessa -tutt'ora valida- una circolare chiarificatrice (2): “qualora l’assistito non sia in grado di esibire la tessera sanitaria, il farmacista e' comunque tenuto a rilasciare uno scontrino contenente il codice fiscale dell’assistito, quando questo sia comunicato dal cliente con altra modalita' (compresa la dichiarazione verbale).”
Abbiamo comunque continuato a cercare e siamo finalmente approdati alla “Direzione generale del diritto alla Salute e delle politiche di solidarieta'” della Regione Toscana, il cui dirigente, Dott. Loredano Giorni, ci ha telefonicamente confermato che cio' che ci ha detto il Ministero e' vero e che non c'e' alcun obbligo di presentare la tessera sanitaria quando si acquistano farmaci, in nessun caso. La fonte delle erronee notizie diffuse e' probabilmente una circolare del 9/1/09 che il medesimo ufficio della Sanita' toscana ha inviato alle Asl della propria regione dove, riferendosi a numerose segnalazioni di farmacie del territorio, la Regione raccomanda alle stesse Asl di informare da una parte i medici riguardo al nuovo modello di ricetta introdotto da un recente decreto (modello dove dev'essere riportato il codice fiscale del malato) e dall'altra i cittadini sulla necessita' di mostrare il tesserino sanitario per facilitare il lavoro, e gli adempimenti, dei farmacisti. Questa lettera e' stata probabilmente mal interpretata da qualcuno che ha cosi' contribuito a creare disinformazione, quella disinformazione che proprio ila Regione, con la circolare, voleva debellare.
Per chiarire il punto: se si vogliono detrarre le spese dalle tasse, ovvero se si vuole il cosiddetto “scontrino parlante ” (chiamato cosi' perche' deve contenere una serie di dati tra cui il codice fiscale dell'acquirente) e' obbligatorio fornire al farmacista il proprio codice fiscale, ma cio' puo' avvenire anche verbalmente o esibendo altri documenti. Per inciso, se si acquista con ricetta -e si vuole comunque detrarre la parte di costo rimasta a carico- il codice fiscale deve apparire sulla stessa, poiche' i medici sono obbligati ad utilizzare formulari che contengono tale dato. E' indubbio che il codice fiscale vada fornito, e quindi e' anche consigliabile munirsi della tessera sanitaria, se la si possiede, per praticita' nostra oltre che del farmacista: ma dal dire “e' opportuno” a dire “e' obbligatorio” ce ne passa.
(1) La Nazione 15-01-2009
(2)