Un partito per tutta l'Italia
Il Partito degli Italiani all’Estero, è una esigenza italiana che ha delle grandi motivazioni. Prima tra tutte l’indicibile disparità di trattamento ai danni dei cittadini residenti fuori rispetto agli stanziali in patria. In secondo luogo, ritrovare lo spirito italiano puro in gente che non è contaminata dalla mala politica nazionale e che consentirà al paese di ritrovare una strada , una indole da troppo tempo smarrita.
Chiunque oggi dichiarasse di voler costituire un nuovo partito, sarebbe deriso e sbeffeggiato. Ma come? –si direbbe- non bastano quelli che ci sono, mancava un ennesimo partito?
Le comunità italiane all’estero, sono il motivo principale. Questi italiani non sono come gli italiani in Italia. Per questi si sono montate delle storie circa il pagamento delle tasse, circa la lontananza sino ad arrivare a dire che sono ormai imbastarditi dalle mescolanze. Quali italiani? –mi disse un deputato della Lega Nord mentre l’intervistavo- questi ormai sono stranieri, argentini, brasiliani, svizzeri, tedeschi, cosa vogliono dal governo italiano? Importeremmo “papponi” per dirla alla carlona.
Ma noi non siamo d’accordo e ci batteremo affinché tutti gli italiani abbiano gli stessi diritti ovunque essi vivano. Neanche il voto all’estero è stato ed è mai uguale. Oggi perché la Circoscrizione Estero sottolinea ancora di più, qualora ce ne fosse stato bisogno, una grande limitazione del suo esercizio. Ma anche senza la Circoscrizione il voto per gli italiani residenti all’estero era discriminato. Proviamo a ragionare come se questa non fosse mai stata creata. Gli italiani hanno o no la possibilità di votare alle elezioni italiane? Si perché il diritto è garantito dalla Costituzione ma solo se vengono in Italia personalmente. Si pretende che un italiano spenda chi sa quanti soldi per recarsi in Italia al proprio seggio elettorale, per esempio da Buenos Aires a Casal Pusterlengo votare, soggiornare almeno un giorno e poi ripartire. Un trattamento, non c’è che dire, di tutto “favore” per queste persone. Addirittura, “anticamente” per agevolare questi viaggi onerosi i governi di allora avevano preferito, piuttosto che concedere un voto per corrispondenza, accordare speciali sconti sui viaggi aerei per chi si fosse recato a votare dall’estero in Italia. Oggi, inutile dirlo, neanche gli sconti sono previsti. Il voto per corrispondenza, però, è stato previsto paradossalmente solo per votare nella Circoscrizione Estero e non anche per votare in Italia. Come dire che si è agevolato un voto per chi non deve spostarsi per esercitarlo e non lo si concede per chi invece deve fare 12.000 chilometri a pagamento. Poi dicono che la domanda sorge spontanea: ma nessuno degli eletti all’estero ha mai pensato di presentare un progettino di legge che consentisse l’esercizio del voto per corrispondenza sancito dalla Cotituzione agli italiani e per tutti gli appuntamenti elettorali che si tengono in Italia? Ed altrettanto spontaneamente un’altra domanda sorge: perché non l’ha fatto nessuno? Insomma, questi italiani non devono votare per le elezioni italiane si è capito e nessuno spiega il perché.
Il P.I.E. vuole raccogliere questi connazionali in un contenitore unico, dare loro una forza parlamentare e potere politico contrattuale per poter imporre, non proporre si badi bene, imporre l’esazione dei propri diritti. Ma questa gente è, al tempo stesso, linfa vitale per il paese. Da questa il partito vuole recuperare lo stampo “staminale” dell’amor patrio antico, dei vessilli della tradizione italica, della passione, della genialità e dell’onestà cavalleresca che in Italia non c’è più. Sono proprio questi italiani organizzati in partito che insieme agli italiani in Italia porranno in essere la pianificazione di un progetto preciso di innovazione nazionale svincolata dalla logica dell’inciucio. Un partito dunque per la Nazione italiana che abbia recuperato la sua originaria impostazione figlia del ’48 che segna l’anno di nascita della nostra bella Costituzione troppo spesso vituperata. Ecco spiegato perché nessuno ci dirà indignandosi “un ennesimo partito”? Questo non è un ennesimo partito. Questo ha delle motivazioni fortissime, è un partito che nasce all’estero per l’Italia e per tutti gli italiani. Ecco perché nessuno dei deputati ci dirà che siamo pazzi. Ecco perché nessuno ha detto niente ed il loro silenzio rafforza la bontà del proposito. Ed è per questi motivi che continueremo senza esitazioni per questa strada.