Il diario di De Magistris

Sono già intervenuto in passato a difesa di un magistrato coraggioso come De Magistris, in questi giorni di nuovo al centro delle polemiche. Come forse molti sapranno la Procura di Salerno, competente per eventuali reati dei magistrati di Catanzaro, ha avviato indagini per l'appunto sulla procura di Catanzaro, accusata di aver ostacolato l’attività investigativa di De Magistris.
Non avendo quest’ultima fornito alla prima i documenti richiesti, quella di Salerno ha ordinato una perquisizione per acquisirli. Il Consiglio Superiore della Magistratura a questo punto ha chiesto il trasferimento di entrambi i procuratori-capo. Ma De Magistris, che al tempo in cui lo ostacolarono era sostituto procuratore a Catanzaro, tenne un diario che ora fa parte delle prove dell’accusa. Scrive De Magistris: “Giovedì 12 maggio (2005 n.d.r.) ho avuto un primo incontro con il procuratore aggiunto (di Catanzaro,Salvatore Murone, ndr), il quale (…) mi diceva, senza alcun riferimento agli altri indagati, che non condivideva la perquisizione all’indagato Chiaravalloti (all’epoca Presidente della Regione Calabria n.d.r.), uno dei principali indiziati in ordine ai gravi fatti contestati – utilizzando le seguenti argomentazioni: “l’ufficio è già troppo esposto”, abbiamo troppi “fronti di attacco politico”, sostenendo che in questi casi le perquisizioni non servono a nulla, o perché nulla si trova, o perché si trovano troppe carte da rimanere “schiacciato”(…). Ci siamo recati dal procuratore capo (Lombardi, ndr) che ha ascoltato, s’è mostrato preoccupato e angosciato per le persone coinvolte(…)…….Il venerdì ci siamo incontrati ed entrambi – senza nulla dire del merito dell’indagine – mi hanno detto che non bisognava fare la perquisizione a Chiaravalloti. ….Mi hanno detto che era meglio per me rivedere le mie posizioni, non espormi e non fare esporre l’ufficio….Sin dall'inizio del suo insediamento quale procuratore aggiunto, il dottor Murone, ha cercato in vario modo di interessarsi del fascicolo, sempre mostrandosi critico e aggressivo verso la nostra condotta(…). Murone ha prospettato il fatto che – pur non avendo ascoltato le ragioni delle nostre scelte – qualora fosse stato informato preventivamente, ci avrebbe detto di non inserire (tra gli indagati, ndr) il nome di Lorenzo Cesa(deputato e segretario politico dell’UDC). Questa mattina ci è stato comunicato il provvedimento del dottor Lombardi (procuratore capo, ndr) di coassegnazione del procedimento a lui e al dottor Murone (togliendolo a De Magistris)….. Sabato 25 novembre(2006 n.d.r.) viene sentito, come persona informata sui fatti, il presidente della Regione Agazio Loiero(successore di Chiaravalloti n.d.r.). Martedì mattina vengo cercato dal procuratore generale(…). Non era mai accaduto che si recasse presso il mio ufficio. Mi dice: “Hai inviato l’informazione di garanzia a Loiero?”. Era evidente che lo sapesse già. Gli ho risposto di “sì”. Contrariato, mi ha riferito che in questo momento non era opportuno, in quanto v’era la crisi regionale in atto, e che sarebbe successo un “casino”. Gli ho riferito che noi facciamo i magistrati e non possiamo tenere conto – oltre che delle varie campagne elettorali e varie scadenze istituzionali – anche delle crisi politiche(…). Il procuratore mi dice: “Mi sembra che dalle intercettazioni, la posizione di Loiero non sia grave?”. Ho un sobbalzo in quanto mi stupisce il suo riferimento alle intercettazioni(…)”.”Sabato 17 marzo, in ufficio, la collega Manzini mi informava che Saladino(imprenditore e indagato nella vicenda) andava dicendo che per aiutarlo nel procedimento penale che stavo trattando sarebbe intervenuto il procuratore aggiunto Murone(…). Il maresciallo ….. mi aveva riferito che aveva saputo da un fonte confidenziale che Murone si sarebbe mosso per fermare l’indagine(…). Il giorno dopo m’è pervenuta una nota a firma di Murone che mi chiedeva atti riconducibili all’attività investigativa sopra indicata. La fonte ha riferito che presso gli uffici di Saladino s’è spesso recato il dottor Murone(…).
Trovo tutto questo inquietante e gravissimo e mi pongo una serie di domande:
E’ accettabile che un Procuratore-capo della Repubblica si rivolga in quel modo ad un suo sostituto?
E’ accettabile che un Procuratore-capo della Repubblica chieda di non indagare nei confronti di uomini politici?
E’ accettabile che un altro procuratore aggiunto cerchi di interferire su una indagine in corso?
E' accettabile che un procuratore aggiunto si rechi negli uffici di un indagato?
Come mai il Consiglio Superiore della Magistratura che con tanto zelo ha trasferito De Magistris e chiesto il trasferimento del Procuratore. Capo di Salerno, non abbia fatto altrettanto per i Magistrati qui citati Murone e Lombardi?
Domande che dovrebbero spingerci tutti a non dialogare con questa maggioranza su una eventuale “riforma della giustizia” che servirà solo ad imbavagliare i magistrati che indagano sulla “casta” o sui “potenti di turno”.

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