P.I.E: Costituito il Comitato Internazionale per la stesura del programma del nuovo Partito per gli Italiani all’Estero

Non faremo come Cappuccetto Rosso. Non ritorneremo nel bosco perché nel bosco troveremo il lupo. Garantito.

La lezione della XV legislatura doveva servire a creare quel precedente dal quale poi prendere delle decisioni radicali. Oggi, le questioni degli italiani all’estero ed il loro futuro, sono state trascinate, per negligenza, ancora una volta nel bosco. E nel bosco hanno a che fare ogni giorno con il lupo.

E’ del maggio scorso l’intervista all’on. Bossi, uno dei lupi, (https://archivio.politicamentecorretto.com/index.php?news=4386) quando nei nostri registratori incise una dichiarazione a proposito degli eletti all’estero dalla quale si evinceva un futuro prossimo negativo: «ormai ci sono e ce li teniamo».

Niente progetto quindi ma quella rassegnazione piuttosto stranamente diplomatica del celodurista di ferro. Ce li teniamo anche perché è più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che attuare un’altra riforma costituzionale per cassarli definitivamente dalla faccia della Carta.

Abbiamo fatto un ulteriore passo, la costituzione di un Comitato Internazionale che si occuperà della stesura del programma di partito. L’operazione, delicata per postulato, richiederà il tempo e l’attenzione necessaria. Questo Comitato si distingue dalla vecchia politica già dal metodo e, senza ricorrere al termine “democratico” troppo spesso usato a sproposito, possiamo definirlo trasparente, disponibile ad accogliere e ad ascoltare.

Per l’ottobre prossimo, programmiamo il primo congresso internazionale che si terrà a Roma ed in previsione di questo saremo pronti ad una sfida che potrebbe definirsi veramente epocale per le comunità italiane all’estero e per l’Italia tutta. Una innovazione umana proiettata nel futuro.

Si distingue dalla vecchia politica retriva e ammuffita dagli interessi, già per come nasce: letteralmente “sotto un cavolo”. Senza protettori, senza politici, senza soldi, senza mezzi se si esclude questo giornale. Nemmeno un centesimo è stato previsto per iscriversi. Non credo esista, nella storia di questo paese, un esempio del genere.

Ma per quello che si ripromette di fare, per quello che dice di voler essere, questo partito doveva nascere proprio “sotto un cavolo”. Questa sarà la storia dei promotori, la loro avventura da raccontare in seguito alle genti. Sarà anche un alibi, la prova provata che tutto è nato solo dall'entusiasmo e da una presa di coscienza definitiva, chiara, trasparente, spontanea.

Sarà la prova provata che nessun “furbetto”, nessun doppiogiochista ha trovato mai né troverà mai, ricovero tra le sue fila.

Non faremo come Cappuccetto Rosso. Lontani dal “bosco”.

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