Una data che nessuno mai dimenticherà, la terrà alle 19.36 tremò per
interminabili 90 secondi, nono grado della scala mercalli.
Aiuto fratello qui ci manca di tutto la terra ha tremato la casa ha distrutto.
L'Irpinia e la Basilicata fu devastata, il dolore e la paura mi è
rimasta dentro, ricordo quella pagina del Mattino con la scritta “FATE
PRESTO”! Il terremoto del 23 novembre 1980 ha sconvolto e cambiato il
volto della Campania, in Irpinia le cifre si commentano da sole: morti
2998, feriti 8245, i senzatetto 234,960. Sul terremoto dell'Irpinia si
è parlato, argomenti poveri e di poca credibilità, tanti altri montati
ad arte. Se attraversiamo oggi l'Irpinia del Cratere, troviamo ancora
le tracce e ferite di quella terribile Domenica. Mi guardo dentro, la
paura, l'ansia mi assale nel ricordare quelle notizie non stop alla
Tv. Cerco di gestire il dolore, l'emozione e lo sfogo dell'anima è il
pianto. Si dice che tutto passa, il tempo e fa dimenticare, sono
trascorsi ventotto anni, ma sembrano soltanto ventotto giorni.
Tutto si commenta da solo, il verde è sempre più verde di una Irpinia
sempre più bella.
Con cordialità Michele Bortone
Venti tre novembre 1980
Quel tragico venti tre novembre
correndo e scherzando per le strade,
una bella giornata di festa
avvolta dentro un tiepido sole.
Pensavo fra un mese è Natale
e quanti ricordi di amici e miei cari lontani,
vola il mio pensiero tra loro
rincorrendosi con la luce, il mio cuore palpita e mi dice,
questo giorno non finisce mai.
Vai speranza corri anche tu tra loro
non chiudere mai il tramonto,
e non fermarti a guardare,
fai che la notte non insegua più il giorno
e fermi il vento che mi porta il pianto,
e le grida di aiuto di quella povera gente.
Michele Bortone