Il 14 novembre scorso partecipo, insieme ai parlamentari Bocchino (Pdl) e Latorre (Pd) alla trasmissione Omnibus su La7. Tavolo a tre, si discute della Vigilanza Rai. In collegamento il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani.
Mentre attacco il collega Bocchino e il centrodestra per aver negato a Leoluca Orlando la presidenza della Commissione di Vigilanza, accade qualcosa di cui al momento non mi accorgo ma che, nei giorni a seguire, Striscia la notizia mostra ai tutti i telespettatori.
Il vicecapogruppo Pdl Bocchino ruota nervosamente tra le mani una penna. Evidentemente è in difficoltà. Alla sua sinistra c'e' il collega Latorre. Il vicepresidente del gruppo al Senato del Pd si muove in soccorso di Bocchino. Ripreso dalle telecamere, gli sfila di mano la penna e il giornale. Quindi scrive poche parole sul bordo inferiore del quotidiano. A quel
punto lo ripassa a Bocchino e con la penna gli indica il messaggio “vergato” a mano. E' il consiglio di Latorre a Bocchino di tirare in ballo la nostra contrarietà alle elezioni di Gaetano Pecorella alla Corte Costituzionale. Bocchino si illumina di colpo e chiede la parola per replicare. “Se voi ci avete detto no a Pecorella- dice Bocchino- perche' noi non possiamo fare altrettanto con Orlando?”.
Passa qualche minuto e Latorre toglie ancora di mano a Bocchino il giornale. Questa volta e' per strappare il bordo scritto a mano. Ma commette un errore. Non cancella la prova e i giornalisti di La7 recuperano il foglietto. Questa mattina, Antonello Piroso, il direttore di La7, svela cosa c’era scritto sul quel pezzo di giornale “Io non lo posso dirlo. Ma il precedente della Corte? Pecorella?”.