Per gli immigrati il Servizio sanitario nazionale è a rischio

Lettera aperta dell’On. Gino Bucchino ai Deputati e ai Senatori della XVI Legislatura

“Ai Senatori e ai Deputati della XVI Legislatura

Caro Collega,

l’intenzione del Governo di attuare in tempi rapidi il cosiddetto “pacchetto sicurezza” attualmente in discussione e le recenti dichiarazioni del Ministro Sacconi “il medico curante deve segnalare se il paziente è un irregolare. Se è clandestino deve essere segnalato per la sua situazione di clandestinità ed espulso”, destano profonde preoccupazioni.

Non desidero sollevare una questione politica su queste affermazioni che fanno seguito alla proposta di due emendamenti depositati da alcuni Senatori della Lega Nord che chiedono la modifica del comma 4 e l’abrogazione del comma 5 dell’art. 35 del Decreto Legislativo 286 (testo Unico sull’Immigrazione).
Mi limito a segnalare alla Vostra attenzione, e credo e spero che questo sia sufficiente, l’estrema gravità della proposta di abrogazione del comma 5 che prevede che “l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme del soggiorno, non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.
La cancellazione di questo comma metterebbe in serio pericolo l’accesso alle cure mediche violando il principio universale del diritto alla salute affermato con forza dall’art. 32 della nostra Carta costituzionale che (parlando di “individuo” e non di “cittadino”) non subordina al possesso di alcun requisito il riconoscimento del diritto alla salute.

Nel segnalare, infine, l’impossibilità di costringere il medico ad andare contro il giuramento di Ippocrate e contro le norme morali che regolano la sua professione contenute nel Codice Deontologico (…dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di ideologia, in tempo di pace e di guerra quali che siano le condizioni istituzionali e sociali nelle quali opera – art. 20 -, …il medico deve inoltre mantenere il segreto su tutto ciò che gli è confidato o di cui venga a conoscenza nell’esercizio della sua professione – art. 10 -), rivolgo l’appello a tutti Voi, colleghi della Camera e del Senato di intervenire con forza e urgenza per chiedere il ritiro dei suddetti emendamenti.

Gino Bucchino”

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