Era il 1879, quando il norvegese Henrik Ibsen, fece dire a Nora: “riflettere col mio cervello e rendermi chiaramente conto di tutte le cose”. Vidi Casa di bambola, alla Televisione, che era solo la Rai: il 1968. Come quell’anno, fu per me un soffio straordinario di libertà e di vita, quanto se ne desidera oggi: dopo quasi 130 anni. Fa notizia e terribile notizia che ci siano azioni squadriste, mafiose, intimidatrici che arrivano a firmare e far parlare, a forza di regolamenti di conti, la violenza, quella che in perfetto stile fascista, denunciano, operata dalle donne. Fanno notizia e terribile notizia che ancora si debba passare un sabato di novembre, il prossimo 22, a sfilare per le strade di Roma, a farsi fotografare e contare, ad annotare le presenze e le assenze per denunciare la violenza, sulle donne…E subito seguirà il 25 dello stesso mese, un giorno in cui si lavora o si spera di trovarlo il lavoro, un’altra giornata dedicata alle donne colpite da femminicidio, nel mondo.Verranno scritti dei bei “pezzi”, sui giornali e i telegiornali, sarà una gara nel farlo. E si ripartirà il giorno successivo nella conta non più delle vive ma delle morte. E l’opinione pubblica è sconvolta dai dati sulle autrici dei misfatti, del Macello, degli aborti non clandestini, di quelle che si oppongono a vendere mente e corpo, al miglior offerente, della Casa…
E noi riconteremo i morti sul lavoro, che ci sarà una giornata anche per loro, il 6 dicembre, a Torino. Siamo i primi in Europa a contarli, si, compresi quelli in itinere, casa e lavoro.
Non c’è stato giorno dell’anno, liturgico s’intende, che la Chiesa non si è avvalsa di dire la sua, in tutte le sedi, quelle opportune e quelle illegali ma munite di potere e di controllo.
E i giorni, come le notti futuriste si susseguono, in perfetto stile primi del ‘900: tutti ne parlano, tutti s’indignano, seguono azioni giudiziarie…fino ad arrivare ad un chiaro Manifesto, come nel 1909: “Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno. Noi vogliamo glorificare la guerra, il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna… combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.” E allora intervennero le donne, quelle che erano per l’emancipazione, come Valentine de Saint-Pointche, che pubblicò nel 1912 il “Manifesto della Donna futurista”, cui seguì nel 1913 il “Manifesto futurista della Lussuria”…: inutile andare avanti. E Marinetti, il grande iniziatore, che aborriva la donna come “totale animalizzazione della politica”, si ritrovò sdoganato dal Fascismo e da Mussolini. Aveva già dato tutta la sua aggressività al programma socialnazionalista : deluso dal compromesso con la monarchia, col padronato e con la Chiesa, se ne uscì nel 1920 e si aprì la stagione del regime “tradizionalista”.
Anche Gramsci ricordò, in una lettera a Trotzky, che a Torino e a Milano il futurismo era stato popolare tra i lavoratori, che il futurismo era stato veramente rivoluzionario nella sua distruzione dei capisaldi della cultura borghese. Il futurismo divenne l’Opera nuova, la creatività dinamica per eccellenza.
Eccoci al presente: la Fontana di Trevi, rossa di colpo futurista, è tornata quella da vendere al cretino italo-americano, le palle che rotolano giù per Trinità dei monti, sono balle futuriste che non fanno male a nessuno e si fotografano e girano il mondo, le corse futuriste alla Rai, tengono in tono i muscoli dei nostri ragazzi, le cinghiate, le coltellate anche mortali e i raduni canori sono altra cosa e casa…Ci sono, in ogni caso, delle liste di azioni futuriste in rete, come quelle dei femminicidi avvenuti quest’anno, sono a disposizione nel fornirle, anche se mi chiedo: chi interessano? Forse è più utile ricordare che nel 2009 il futurismo farà 100 anni.
Tutto procede nella fase Lussuria e Bellezza,Uomini e Donne sono invitati da Maria De Filippi a questa domanda fatale: “Elga e Carmine, sono i nuovi tronisti, vuoi corteggiarli? “. Su Libero donna c’è solo l’imbarazzo della scelta: Il sesso ha il suo odore, Io, baby-cubista, Il prezzo di un figlio, In forma senza palestra,Gli Angeli dell’intimo.
Tornando alle Bambole di Casa nostra, quelle a pezzi, insanguinate e condite con interiora di animali, spedite in pacchi a diverse agenzie di stampa e giornali di Palermo, quali Ansa, Adnkronos, Repubblica, la Sicilia, Italpress, sono state firmate da Forza Nuova contro il “genocidio legalizzato – Basta con la 194″, come si legge nel biglietto accompagnatorio.
Di nuovo in queste forze e Ordini , non trovo un bel niente, se non antica puzza di carogna e frattaglie, come quelle recapitate a Palermo, ad una donna, di mestiere giornalista: per parlare del sangue che interessa a loro, quello sparso per i nostri “peccati”.
C’è poco da rispedire al mittente: la ricevuta è un lauto boccone per i Media. E si riparte, chi a caccia, chi a raccolta. Buona resistenza nella Penisola, Donne e Uomini.