L’emendamento proposto dall’On. Narducci …

Faccio seguito al precedente messaggio con aggiornamento.

Allego per conoscenza la risposta dell'On. Narducci alla richiesta di
chiarimenti.

L'emendamento proposto dall'On. Narducci e finalizzato a creare nel
triennio un fondo di 40 milioni di euro per ogni anno, recuperando una
parte delle risorse che erano state tagliate ai corsi di lingua e cultura è
stato respinto dalla Camera dei Deputati.

http://documenti.camera.it/leg16/resoconti/assemblea/html/sed0084/stenografico.htm

I rappresentanti degli Italiani all'estero hanno votato questo emendamento
come segue (votazione n.70):

http://leg16.camera.it/_dati/leg16/lavori/stenografici/sed084/v006.pdf

Popolo della Libertà
ANGELI Giuseppe Favorevole
BERARDI Amato Contrario
DI BIAGIO Aldo Astenuto
PICCHI Guglielmo Astenuto
Movimento Associativo Italiani all'Estero
MERLO Ricardo Favorevole
Partito Democratico
BUCCHINO Gino Favorevole
FARINA Gianni Favorevole
FEDI Marco Favorevole
GARAVINI Laura Favorevole
NARDUCCI Franco Favorevole
PORTA Fabio Favorevole
Italia dei Valori
RAZZI Antonio Favorevole

Cordiali Saluti,
Roberto Minghetti

Gentile Signor Minghetti,

Rispondo solo ora alla sua lettera del 2 novembre essendo stato impegnato
dalla mattina alla sera in aula e in commissione per la sessione di
bilancio, che come noto si è conclusa solo ieri sera. Converrà con me che i
summenzionati lavori dovevano avere priorità rispetto a tutto il resto,
giacché soltanto nel processo dibattimentale del Parlamento si poteva
tentare di porre rimedio alla manovra del Governo come ebbi modo di
riferire all'ultima riunione del COMITES Argovia.
Rispetto ai quesiti che pone e che sono stati oggetti anche di una Sua
seconda lettera (in tutta franchezza mi è parsa un tantino populistica)
occorre premettere, e credo che Lei sia sufficientemente esperto per
saperlo, che il Parlamento adotta le decisioni secondo la volontà della
maggioranza democraticamente eletta, mentre l'opposizione – di cui faccio
parte – tenta di far prevelere le proprie ragioni attraverso gli strumenti
che i regolamenti mettono a disposizione, vale a dire interpellanze,
emendamenti ai testi di legge, mozioni, proposte di legge, ecc. Le
responsabilità di quanto viene deciso ricaduno dunque anzitutto sulla
maggioranza che sostiene il Governo di violta in volta in carico e in
seconda battuta sulla qualità e intensità delle azioni messe in campo
dall'opposizione, che quasi sempre in forza della ragione dei nuemri sono
destinate a soccombere.

In ogni caso, se lei vuole monitorare l'attività svolta dai parlamentari, lo
può fare benissimo attraverso il sito della Camera collegandosi alla scheda
di ciascun deputato. ).
Naturalmente non troverà il sesoconto delle sedute informali, delle riunioni
dei gruppi parlamentari, o quelle pubbliche. Lo preciso perché proprio sui
temi della finanziaria ho partecipato personalmente a numerosissime
riunioni, a Roma e in Svizzera, nella ricerca di soluzioni ai pèroblemi
gravissimi posti dalla finanziaria 2009 del Mini. Tremonti (vedi per esempio
manifestazione di protesta a Berna del 31 ottobre, incluso l'incontro in
Ambasciata con il Sottosegretario Mantica che ha preceduto la
manifestazione).
Venendo allo specifico, le allego una serie di documenti con i quali potrà
documentarsi sul muio operato (per non inguaiare il suo computer li invio a
dosi, senza commento in quelli suiccessivi al seguente).
Sperando di aver soddisfatto la Sua richiesta, Le invio cordiali saluti.

Franco Narducci

XVI LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 82 di lunedì 10 novembre 2008
Disegni di legge: Legge finanziaria 2009 (A.C. 1713); Bilancio di previsione dello Stato per il 2009 e bilancio per il triennio 2009-2011 (A.C. 1714) (Seguito della discussione congiunta)

Franco NARDUCCI. Signor Presidente, signor sottosegretario Vegas, all'evidenza dei fatti sembra che questo Governo si sia messo sulla strada che ci allontana dai principi sanciti nella nostra Carta costituzionale e che voglia rimuovere quel principio di solidarietà, tanto caro a La Pira, che ha trovato casa nella costruzione di una rete solidale tra istituzioni, cittadini e corpi sociali.
Con questa finanziaria il Governo chiude ogni forma di solidarietà verso le comunità italiane all'estero, calpestando i diritti delle stesse all'istruzione ed all'assistenza (per quelle più povere, per gli indigenti), e alle altre forme di intervento che il Governo Prodi, pur impegnato in un grande sforzo di risanamento della finanza pubblica, non aveva assolutamente sottovalutato.
Nel nostro Paese ci troviamo di fronte ad un rischio grave, alla fatica ed alla difficoltà di lavorare insieme per risolvere i problemi, al localismo che divide estremizzando, ad un Governo che investe poco in solidarietà in un momento in cui ve n'è molto bisogno, ad un Governo che disegna uno Stato sempre più debole: il Governo lo fa con le scelte che hanno ispirato la formulazione della finanziaria per il 2009. Abbiamo bisogno di politiche che diano respiro alle famiglie, confrontate con una crescente povertà, mentre sono alle prese con la loro stessa ridefinizione.
Le famiglie avrebbero bisogno di aiuto per costruire reti di solidarietà, invece il rapporto Caritas-fondazione Zancan sulla povertà individua due fasce di popolazione in particolare situazione di disagio: le famiglie con figli e le persone non autosufficienti. Addirittura in Italia si registra un grado di povertà delle famiglie con tre o più figli pari al 30,02 per cento, di cui una parte consistente al sud. In questa realtà il Governo cosa fa? Saccheggia i 12,866 miliardi di euro dei fondi FAS destinati al Mezzogiorno: essi rappresentano la misura compensativa con cui lo Stato ha sostituito l'intervento straordinario nel Mezzogiorno, per colmare il gap di sviluppo di infrastrutture, servizi ed occupazione tra nord e sud. Allora cosa diciamo a quelle famiglie, come facciamo ad infondere fiducia nel futuro, fiducia in uno Stato che dovrebbe essere percepito vicino? Che dire poi dei tagli alla promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo o agli italiani ultrasessantacinquenni che vivono all'estero in estrema povertà?
Voglio qui denunciare come in Germania, dove i problemi scolastici sono più acuti, oltre a venir compromessa la diffusione della lingua e della cultura italiana ed il suo progressivo inserimento nei curricula scolastici locali, si andranno a vanificare i positivi risultati finora raggiunti per un'efficace integrazione scolastica e professionale delle nuove generazioni, grazie all'azione di sostegno e di recupero scolastico a favore di tutti quegli scolari italiani che ancora rischiano l'emarginazione nel sistema scolastico e formativo locale. Decliniamo ogni responsabilità se, di conseguenza, i 15 mila scolari italiani in Germania e i 16 mila in Svizzera, a partire da gennaio 2009 non potranno più usufruire dei corsi di lingua e cultura italiana e di sostegno scolastico. Su indicazione del Ministero degli affari esteri sono stati realizzati interventi di prevenzione dell'insuccesso scolastico degli alunni italiani e corsi di lingua e cultura italiana nelle scuole locali, con progetti ed iniziative sviluppati in collaborazione con le autorità scolastiche tedesche, impegnando personale e risorse. L'abbandono di tali progetti provocherà una grave perdita di credibilità nei riguardi di tutte le istanze italiane presenti sul territorio. È proprio nei momenti di crisi che il nostro Paese ha potuto contare sul sostegno delle comunità italiane all'estero, con le quali occorre sviluppare maggiori sinergie. Vorrei ricordare al sottosegretario Vegas, per esempio, uno studio dell'università di Mannheim di questi giorni sulle imprenditorie etniche: lo sa lei, sottosegretario, che la comunità italiana in Germania produce un fatturato di 15,1 miliardi di euro l'anno, al 60 per cento nel settore della ristorazione?
Il tempo stringe e quindi non vorrei dilungarmi troppo, mi riservo al più, signor Presidente, di consegnare il testo integrale del mio intervento affinché rimanga agli atti. Lancio qui un appello al Governo, affinché trovi una soluzione sugli emendamenti che sono stati presentati, se saranno discussi in aula, che non prevedono aumenti di spesa, per spostare risorse e far fronte a questa grave emergenza che il Governo ha determinato e che diventerà distruttiva con i successivi passi della manovra finanziaria approvata in luglio, vale a dire nel 2010 e nel 2011. Si distruggerà un legame fondamentale con l'Italia, un legame che per questo Paese produce in termini di risorse economiche cose che il Governo probabilmente non ha mai quantificato (basti pensare al turismo di ritorno ed al sostegno per il nostro sistema aziendale).
PRESIDENTE. La invito a concludere.
Franco NARDUCCI. Pochi giorni fa – ho concluso, signor Presidente – abbiamo approvato la legge sull'internazionalizzazione delle imprese. Mi chiedo, signor sottosegretario Vegas, come farà, visto anche l'entusiasmo con cui in quella legge si considera la rete diplomatico-consolare, nel momento in cui, in tre anni, sul bilancio del Ministero degli affari esteri si taglia un miliardo di euro? Chi aiuterà le nostre imprese nel mondo, con quali strumenti, con quali risorse e, soprattutto, con quali risorse umane (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)?
Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale del mio intervento.
PRESIDENTE. Onorevole Narducci, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
TESTO INTEGRALE DEGLI INTERVENTI DEI DEPUTATI GIUSEPPINA SERVODIO, FRANCO NARDUCCI ED ANNA MARGHERITA MIOTTO IN SEDE DI DISCUSSIONE CONGIUNTA SULLE LINEE GENERALI DEI DISEGNI DI LEGGE NN. 1713 E 1714
Franco NARDUCCI. Signor Presidente, Signor Sottosegretario Vegas, all'evidenza dei fatti sembra che questo Governo si sia messo sulla strada che ci allontana da quei principi sanciti nella nostra Carta costituzionale e che voglia rimuovere quel principio di solidarietà tanto caro a La Pira, che ha trovato casa nella costruzione di una rete solidale tra Istituzioni, cittadini e corpi sociali. Con questa finanziaria il Governo chiude ogni forma di solidarietà verso le comunità italiane all'estero, calpestando i loro diritti costituzionali all'istruzione, all'assistenza e alle altre forme di intervento che il Governo Prodi, pur impegnato in un grande sforzo di risanamento della finanza pubblica, non aveva assolutamente sottovalutato.
Nel nostro Paese ci troviamo di fronte ad un rischio grave, alla fatica e alla difficoltà di lavorare insieme per risolvere i problemi, al localismo che divide estremizzando, ad un Governo che investe poco in solidarietà in un momento in cui ce n'è molto bisogno, ad un Governo che disegna uno Stato sempre più debole. Il Governo lo fa con le scelte che hanno ispirato la formulazione della finanziaria 2009.
Abbiamo bisogno di politiche che diano respiro alle famiglie confrontate con una crescente povertà, mentre sono alle prese con la loro stessa ridefinizione. Avrebbero bisogno, le famiglie, di aiuto per costruire reti di solidarietà, e invece?
Il rapporto Caritas – Fondazione Zancan sulla povertà individua due fasce di popolazione in particolare situazione di disagio e cioè le famiglie con figli e le persone non autosufficienti. Addirittura, in Italia si registra un grado di povertà delle famiglie con 3 o più figli pari al 30,02 per cento di cui una parte consistente al Sud. In questa realtà, il Governo cosa fa? Saccheggia i 12,866 miliardi di euro dei fondi FAS destinati al Mezzogiorno. Essi rappresentano la misura compensativa con cui lo Stato ha sostituito l'intervento straordinario nel Mezzogiorno per colmare il gap di sviluppo, di infrastrutture, servizi e occupazione tra Nord e Sud.
Allora cosa diciamo a quelle famiglie? Come facciamo ad infondere fiducia nel futuro, fiducia in uno Stato che dovrebbe essere percepito vicino?
Che dire poi dei tagli alla promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo, o degli italiani ultra-sessantacinquenni che vivono all'estero in estrema povertà e che ora vedono drasticamente ridotto il minimo di assistenza che lo Stato aveva fin qui garantito?
Io qui voglio denunciare come in Germania, dove i problemi scolastici dei figli degli italiani sono più acuti, oltre a venir compromessi la diffusione della lingua e della cultura italiane e il suo progressivo inserimento nei curricola scolastici locali, si andranno a vanificare i positivi risultati finora raggiunti per un'efficace integrazione scolastica e professionale delle nuove generazioni, grazie all'azione di sostegno e recupero scolastico a favore di tutti quegli scolari italiani che ancora rischiano l'emarginazione nel sistema scolastico e formativo locale.
Noi decliniamo ogni responsabilità se, di conseguenza, circa 15 mila scolari italiani in Germania e 16 mila in Svizzera, in una prospettiva di pochi anni, non potranno più usufruire dei corsi di lingua e cultura italiana e di sostegno scolastico. Su indicazione del Ministero degli affari esteri sono stati realizzati interventi di prevenzione all'insuccesso scolastico degli alunni italiani e corsi di lingua e cultura italiane nelle scuole locali, con progetti e iniziative sviluppati in collaborazione con le Autorità scolastiche tedesche, impegnando personale e risorse. L'abbandono di tali progetti, provocherà una grave perdita di credibilità nei riguardi di tutte le istanze italiane presenti sul territorio.
È proprio nei momenti di crisi che il nostro Paese ha potuto contare sul sostegno delle comunità italiane all'estero, con le quali occorre sviluppare maggiori sinergie. Io vorrei ricordare per esempio al sottosegretario Vegas uno studio dell'Università di Mannheim di questi giorni sulle imprenditorie etniche. Lei sa signor sottosegretario, che la comunità italiana in Germania produce un fatturato di 15,1 miliardi di euro l'anno, riconducibile al 60 per cento al solo settore della ristorazione? Il tempo stringe e quindi non vorrei dilungarmi troppo, tutt'al più mi riservo di consegnare, signor Presidente, il mio intervento per la registrazione agli atti.
Io lancio qui veramente un appello al Governo affinché trovi una soluzione sugli emendamenti che sono stati presentati – se saranno discussi in aula – per spostare risorse senza causare aumenti di spesa e far fronte a questa grave emergenza che il Governo ha determinato e che diventerà distruttiva con i successivi passi della manovra finanziaria approvata in luglio, vale a dire nel 2010 e nel 2011. Si distruggerà un legame fondamentale con l'Italia, un legame che per il nostro Paese produce in termini di risorse economiche cose che il Governo probabilmente non ha mai quantificato, basti pensare al turismo di ritorno, basti pensare al sostegno per il nostro sistema imprese. Abbiamo approvato pochi giorni fa la legge sull'internazionalizzione delle imprese. Io mi chiedo signor sottosegretario Vegas, come si farà, visto anche l'entusiasmo con cui in quella legge – concludo signor Presidente – si parla della rete diplomatico-consolare, nel momento in cui in tre anni sul bilancio del Ministero degli affari esteri si taglia un miliardo di euro. Chi aiuterà le nostre imprese nel mondo, con quali strumenti, con quali risorse, soprattutto con quali risorse umane? La rete diplomatica e consolare è la risorsa fondamentale per favorire l'affermazione dell'eccellenza italiana nel quadro di una mondializzazione che pone sfide sempre più complesse.
Il 15 novembre ci presentiamo al G20 con in dote una finanziaria che opera drastici tagli sul versante della spesa da sostenere per ottemperare agli impegni internazionali del nostro Paese, già assunti da tempo, come quelli per il raggiungimento degli obiettivi del Millennio. Ma se tagliamo così drasticamente la cooperazione allo sviluppo si evidenziano le contraddizioni macroscopiche tra l'aspirazione del Governo a voler essere protagonista in politica estera e il nostro disimpegno, per altro già evidenziato dai rappresentanti di alcune organizzazioni internazionali auditi in seno alla III Commissione affari esteri e comunitari della Camera.
Le difficoltà sono incalzanti ma il metodo perseguito dal Governo non sembra porre le giuste basi di partenza. È necessaria una via condivisa e non unilaterale per affrontare la crisi in atto. Ci sia confronto parlamentare vero e un confronto reale con i corpi intermedi della società per stabilire le priorità. Si trovino soluzioni condivise per operare scelte adeguate per costruire il bene comune.
Per far fronte a queste situazioni imbarazzanti sia dal punto di vista politico che economico invitiamo caldamente il Governo a riconsiderare alcune scelte errate oltre che dannose per gli interessi dell'Italia.

Mozioni Volontè ed altri n. 1-00037, Bertolini ed altri n. 1-00052 ed Evangelisti ed altri n. 1-00058: Iniziative in relazione a ripetuti episodi di violenza e di persecuzione nei confronti dei cristiani in India e in altre parti del mondo (Seguito della discussione)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Narducci. Ne ha facoltà.
Franco NARDUCCI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, come rappresentante del Partito Democratico, che interpreta la laicità nel modo più corretto, voglio denunciare che nel mondo la libertà di professare la propria religione è gravemente ostacolata ed alcune volte perseguitata. Accennerò brevemente ad alcune aree geografiche colpite dalle più violente persecuzioni contro i cristiani negli ultimi tempi e ad alcune figure di cristiani assassinati nel compimento della loro missione umanitaria ed evangelizzatrice: India 2008, 60 cristiani uccisi e 18 mila feriti, 177 scuole distrutte, 4.300 abitazioni di cristiani distrutte, 50 mila cristiani fuggiti nelle foreste; Iraq 2008, nella città di Mosul, il vescovo muore dopo essere stato rapito; a Baghdad, le religiose irachene chiudono la casa madre e si disperdono nei villaggi; in Vietnam e nel Laos continua una feroce persecuzione decennale contro i cristiani; in Kenya, questa notte, due suore italiane sono state rapite.
Voglio ricordare ora alcune figure di donne cristiane, che hanno dedicato la vita ai poveri, agli ultimi, alla difesa dei diritti umani, e sono state assassinate in questi anni, diventando dei simboli a livello mondiale, perché assassinate proprio in quanto cristiane. Suor Dorothy Stang in Brasile, per dieci anni ha lottato in difesa della foresta amazzonica e dei contadini poveri e senza terra, a nome della commissione diocesana di appartenenza. Nel 2005 è stata assassinata dai sicari dei latifondisti con quattro colpi di pistola. Il mese scorso a Kabul Gayle Williams, una giovane britannica di una ONG umanitaria, viene assassinata perché cristiana. Suor Lionella aveva fondato in Somalia un ospedale per curare le bambine sottoposte a mutilazioni sessuali e nel 2006 viene uccisa a colpi di pistola, insieme ad un musulmano, sua guardia del corpo. Graziella Fumagalli, che sempre in Somalia curava i malati di tubercolosi, viene assassinata in quanto di religione cristiana.
La mia sensibilità di parlamentare eletto all'estero mi pone l'obbligo di ricordare che l'Italia è una delle nazioni che mandano nel mondo il maggior numero di religiose e di religiosi, che compiono opere di grande importanza, a favore dello sviluppo, della salute e dell'alfabetizzazione degli oppressi.
Voglio per questo ricordare che ogni anno decine di religiose e religiosi italiani muoiono in ogni angolo del mondo anche a causa dell'odio anticristiano ed è nostro dovere ricordare queste persone, di cui dobbiamo essere orgogliosi e a cui dovremmo garantire sostegno materiale, morale e politico.
Si sta delineando a livello planetario una cultura di intolleranza illiberale, oscurantista e razzista, che non esita ad uccidere per negare la libertà di coscienza, di espressione e ogni forma di libertà che abbia a che fare con la dimensione dello spirito.
Non vogliamo che, in un'epoca di piena globalizzazione, qualcuno sia costretto a tornare nelle catacombe. Per questo, chiediamo che il Governo ponga in essere, a livello internazionale, tutte le iniziative atte a garantire ai cristiani e ad ogni confessione religiosa la più piena libertà di espressione.
L'Unione europea, che si pone come paladina intransigente dei diritti umani e vuole garantire le libertà civili in Europa come nel mondo, deve porsi in prima linea nella sensibilizzazione di tutti i Governi alla difesa della libertà religiosa, che è la madre di tutte le libertà, poiché è nella coscienza stessa di ogni persona e di ogni popolo.
Il Partito Democratico condivide la mozione che vede l'onorevole Volontè come primo firmatario e la voterà, auspicando che il Governo faccia tutto quanto è possibile affinché si ponga fine a questo scempio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

XVI LEGISLATURA
Resoconto stenografico dell'Assemblea
Seduta n. 84 di mercoledì 12 novembre 2008
Disegno di legge: Legge finanziaria 2009 (A.C. 1713)

Franco NARDUCCI. Signor Presidente, mi rivolgo al Governo, all'Aula e a tutti i colleghi, perché le comunità italiane all'estero non sono un fatto esclusivo delle forze politiche e dei gruppi politici, ma sono un patrimonio dell'Italia, se è vero che ogni famiglia italiana ha avuto un parente emigrato.
Non comprendiamo, allora, come con questo disegno di legge finanziaria si colpiscano oltremodo gli interventi diretti agli italiani emigrati, in particolare e segnatamente sul versante dell'insegnamento della lingua e della cultura italiana, dell'assistenza sociale e di altre forme che, in cifre assolute, sono veramente irrisorie.
Prego il sottosegretario Vegas di ascoltarmi, perché è un argomento che ci sta veramente a cuore. Non c'è una giustificazione per i tagli che sono stati fatti sui capitoli di bilancio del Ministero degli affari esteri riguardanti gli italiani all'estero, che vanno fino al 60 per cento rispetto alla finanziaria per il 2008.
Mi chiedo se questo Paese abbia coscienza dei milioni di cittadini italiani che sono all'estero, che sono cittadini a tutti gli effetti, che hanno risposto a questo Paese con generosità, con un grande cuore, ogni volta che c'è stata una calamità (sono state tante le calamità che hanno sconvolto il nostro Paese), che hanno mandato le rimesse a questo Paese e ancora continuano ad inviarle, che hanno un ruolo strategico nel quadro dell'internazionalizzazione del nostro sistema Paese.
Allora, non capisco veramente come il Governo possa non accogliere questo emendamento, che è finalizzato a creare nel triennio un fondo di 40 milioni di euro per ogni anno, recuperando una parte delle risorse che sono state tagliate. Poi, con un provvedimento successivo, il Governo potrà provvedere ad allocare le risorse incluse in questo fondo alla Direzione generale degli italiani all'estero.
Credo che questo sia un atto che va al di là delle situazioni contingenti, tenendo conto che il flusso del turismo di ritorno e di tutto quanto è stato detto anche nella discussione sulle linee generali non è nell'ordine di 40 milioni, ma di miliardi di euro, che fluiscono verso il Paese.
Allora, credo che il Governo debba capire questa esigenza. I figli dei nostri concittadini hanno diritto a mantenere un legame forte con il nostro Paese, attraverso la conoscenza della nostra lingua e del nostro patrimonio di valori e di cultura.
Ecco perché chiedo veramente alla Commissione e al Governo un ripensamento sul parere espresso su questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Narducci Tab. A.25, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge.
(Presenti 482
Votanti 475
Astenuti 7
Maggioranza 238
Hanno votato sì 217
Hanno votato no 258).

Alla Tabella A, voce: Ministero degli affari esteri apportare le seguenti variazioni:
2009: + 40.000;
2010: + 40.000;
2011: + 40.000.
Conseguentemente, alla Tabella C, ridurre, in misura lineare, le dotazioni di parte corrente, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, fino a concorrenza dell'onere di 40 milioni di euro, ad esclusione delle seguenti dotazioni:
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, relative alla missione «Ricerca ed innovazione»;

nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, relative alla missione «Organi costituzionali a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri» legge n. 230/1998 (Obiezione di coscienza)
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, relative alla missione «Soccorso civile»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, relative alla missione «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, relative alla missione «Politiche previdenziali»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, relative alla missione «Fondi da ripartire» legge n. 385 del 1978 (lavoro straordinario dipendenti dello Stato);
nell'ambito del Ministero degli Esteri di tutte le missioni e le autorizzazioni di spesa ivi indicate;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, relative alla missione «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, relative alla missione «Politiche per il lavoro»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, relative alla missione «Fondi da ripartire» programma «Fondo per l'ampliamento dell'offerta formativa»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, relative alla missione «Ricerca e innovazione» del decreto-legislativo 502/1992;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero della università e della ricerca, relative alla missione «Istruzione universitaria»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, relative alla missione «Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, relative alla missione «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici», programma «Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo»;
nell'ambito dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, relative alla missione «Casa e assetto urbanistico».
Tab. A. 25. (ex Tab. A. 10.) Narducci, Gianni Farina, Bucchino, Fedi, Garavini, Porta.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy