L’unica alternativa al Capitalismo …
Il capitale genera richezza ma ahime’ genera pure tanta poverta’. La domanda che l’ uomo del terzo millennio deve porsi ora piu’di prima e’ la seguente: “ puo’ il ricco rappresentare il povero ? Rifrasando il tutto : “ puo’ la persona piu’ ricca di un paese rappresentare i rappresentati.? Da che mondo e’ mondo e’ stato sempre il ricco a subordinare il povero, due faccia della stessa medaglia, due categorie che si complementano e da sole non esisterebbero. L’ era delle sinistra / destra , destra / sinistra dovra’ volgere al termine prima o poi. E’ imperativo che l’ attuale legge elettorale italiana venga modificata radicalmente e l’ unica alternativa sia al Capitalismo che alla Democrazia e’: la Democrazia Rappresentativa. L’ essere “democratico” non significa “tifare” per l’ uno o l’ altro partito. Il voto e’ l’espressione massima del cittadino con il quale decreta il futuro del paese. Spesso il voto e’ stato preso troppo alla leggera dall’ elettorato e dallo stesso parlamento. L’ attuale legge elettorale non e’ scaturita per volonta’ del popolo ma e’ nata grazie ad un compromesso tra le forze politiche. Alle ultime elezioni abbiamo assistito alla tipica commedia all’ italiana, porcsellum, mattarellum, referendum e “ tantum altro” poi alla fine e’ tutto finito nel dimenticatoio, tra l’ indifferenza del popolo sovrano. Il premio di maggioranza, le liste bloccate, le candidature multiple e l’assenza delle preferennze delegittimano sia il parlamento che il popolo, se poi a tutto cio’ ci aggiungiamo i decreti legge ecco che arriva anche la ciliegina. Le dittature nascono sopratutto dall’ indifferenza e la voglia dei cittadini di appartenenza. Negli anni venti tutti con Benito oggi tutti con Silvio. Poi, quando il politico in campagna elettorale fa uso del termine “democrazia” ( governo del popolo ) stanne certo che in un modo o nell’ altro vi sta fregando. I nostri padri costituenti ci avevano regalato un sistema elettorale quello rappresentativo senza vincolo di mandato, uno tra i migliori, peccato che nel corso dei decenni sia stato contaminato da troppi compromessi, ribaltoni e partitismi, ( la voglia o la convenienza di appartenenza ) facendo un uso improprio sia dell’ articolo 67 ( rappresentanza senza vicolo partitico ) e 68 ( impunita’ parlamentare ) e temo che la “farsa” con il Lodo Alfano non sia ancora finita. Il cambiamento radicale sta tutto qui, occorre ridisegnare il rapporto tra il cittadino ed il suo rappresentante in parlamento. Ragionando per assurdo in una democrazia reale 90 mila pensionati dovrebbero avere un rappresentante in parlamento, 90 mila cittadini italiani all’ estero idem, questo varrebbe, sempre ragionando per assurdo, per tutte le categorie sosciali. Questa e’ fantapolitica, utopia, demagogia griderebbero i ben pensanti di tutti i tempi. Sara’ ma e’ senz’altro un punto di partenza per realizare la democrazia diretta a cui tutti dobbiamo prima o poi una presa di coscienza, vista l’ennesima catasrtrofe annuanciata da questa crisi economica mondiale, con i suoi effetti collaterali che tutti e specialmente le fascie piu’ deboli, sperimenteranno in un futuro non troppo lontano. Ho sempre paragonato il Capitalismo alla Teoria del Big Bang , all’ inizio avvia l’ espansione, quando raggiunge il massimo limite, ahime; avviene una contrazione che porta senz’altro all’ autodistruzione. Il punto e’ stabilire quando questa “contrazione “ sia iniziata, se dopo la crisi del 29 o ancor prima con la rivoluzione industriale ?