LE CARITAS, PAESE CHE VAI…(2) Istruzioni per l’ uso …

Mi rendo conto caro Rosario che parlare all’ estero di “cittadinanza italiana” non e’ ancora entrato nell’ immaginario collettivo. Sulla tassa del rinnovo o rilascio del passaporto vi e’ gia’ una legge del 67, che prevede l’ esenzione ai religiosi, indigenti, pensionati, disoccupati, o chi percepisce un reddito minimo anche all’ estero. La prassi e’ questa, presentare con il modulo di richiesta, un documento che dichiari la indigenza come iscrizione alla ufficio di disoccupazione, il libretto di pensione o l’ ultima Payslip dello stipendio percepito e il Consolato ha il sacrosanto dovere e diritto di esentare. Per quel che riguarda l’ assistenza sociale a coloro in difficolta’ finanziarie, questa e’ sancita dall’ articolo terzo della nostra Costituzione e non e’ vincolante al pagamento di contributi. I cittadini italiani all’ estero come ho sempre affermato, sono cittadini italiani a tutti gli effetti e poi residenti italiani all’ estero. E’ ora che cene facciamo una cultura. Caro Rosario e iniziamo a mettre sul tavolo i nostri diritti. Altrimenti staremo sempre punto e a capo. Dal momento che lo stato italiano ti richiede la cittadinanza, ad essa vanno accompagnati alla pari tutti i diritti costituzionali e sociali.

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