Ieri e ieri l’altro la strage di San Bartolomeo compiuta dalla maggioranza parlamentare di centrodestra sul corpo degli emendamenti riguardanti gli italiani all’estero, presentati da noi eletti del Partito Democratico. Oggi qualche timido segno di resipiscenza, che si è manifestato nell’accoglimento da parte del governo di diversi nostri ordini del giorno sugli stessi argomenti.
Noi deputati del PD della Circoscrizione Estero, infatti, abbiamo fatto ricorso a tutti gli strumenti parlamentari a disposizione per impedire, fino all’ultimo, che si realizzasse la più grave distruzione di investimenti nelle politiche migratorie mai perpetrato nel Parlamento repubblicano. Purtroppo, la finanziaria è stata sostanzialmente blindata in tutte le sue parti, comprese quelle riguardanti le comunità italiane, con l’imbarazzata e l’obiettiva complicità degli eletti all’estero del centrodestra. Ma qualche spiraglio si riapre per il fatto che gli ordini del giorno presentati da noi successivamente sono stati accolti, aprendo la possibilità di continuare a lottare per reintegrare i tagli operati.
In particolare, il governo ha accettato l’impegno a valutare la possibilità di estendere con un provvedimento legislativo l’esenzione dell’ICI anche agli immobili dei cittadini italiani residenti all’estero (primo firmatario Gino Bucchino); a considerare la possibilità di rendere permanenti le detrazioni per carichi di famigli sul reddito prodotto in Italia (primo firmatario Franco Narducci); a valutare la possibilità di recuperare, per il 2010 e per il 2011, risorse adeguate per la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo e per l’assistenza, mediante l’istituzione di un apposito fondo (primo firmatario Marco Fedi). E’ stato altresì accettato come raccomandazione l’ordine del giorno presentato da Laura Garavini che impegna il governo a stanziare risorse volte a sostenere l’occupazione femminile, a potenziare le strutture e le politiche dell’infanzia, all’integrazione sociale e alla lotta al lavoro irregolare.
Per un ordine del giorno, presentato da Gianni Farina e rivolto a richiedere la formazione di un fondo per il recupero di risorse da destinare alla promozione dei corsi di lingua e cultura italiana nel mondo, l’iniziale disponibilità del governo a trasformarlo in raccomandazione non ha retto alla prova del voto dell’aula, perché la maggioranza si è contraddetta, dando un’eloquente prova di doppiezza.
Non è stato accolta, invece, – e non per caso – la proposta di Fabio Porta di predisporre un nuovo provvedimento per corrispondere l’assegno sociale ai cittadini italiani emigrati che rientrino in Italia per risiedervi permanentemente.
Le decisioni, purtroppo pesantemente negative per gli italiani all’estero, sono quelle inscritte nella finanziaria, ma gli ordini del giorno, per quanto usati talvolta furbescamente dal governo per mistificare sue precise responsabilità, consentono di aprire dei varchi nel muro di cemento costruito da questa maggioranza intorno alle politiche migratorie. La mobilitazione che si sta sviluppando in diversi Paesi del mondo contro i tagli del governo può trovare negli obiettivi posti da questi ordini del giorno un utile riferimento.
In ogni caso, noi deputati del PD eletti all’estero continueremo a vigilare perché gli impegni assunti siano effettivamente mantenuti e ad impegnarci dentro e fuori il Parlamento per tenere aperta la porta ad un pieno rilancio delle politiche migratorie.
Gino Bucchino, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Franco Narducci, Fabio Porta