UNIVERSITA’: DAL GOVERNO APERTURA AL DIALOGO E PREMIO AL MERITO

“Con l'approvazione in Consiglio dei ministri, sia del decreto legge sull'università sia delle linee guida per una futura riforma, il governo mette in atto misure urgenti di razionalizzazione delle risorse e premio del merito, ma pone soprattutto le basi per una riforma dell'università efficace e il più possibile condivisa, aprendosi al dialogo”. Così il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, ha commentato i provvedimenti sull'Università adottati in Consiglio dei ministri.
“Introducendo il meccanismo del sorteggio per la formazione delle commissioni esaminatrici in caso di concorso, – ha spiegato – il governo dimostra la volontà di intraprendere una seria lotta contro i potentati e contro quei meccanismi di casta che hanno messo in ginocchio l'università italiana”. “Va nella direzione di premiare i giovani più meritevoli e di garantire il pieno diritto allo studio – ha sottolineato Meloni – lo stanziamento di 135 milioni per borse di studio destinate a 180mila studenti, di 500 milioni destinati alla ricerca di qualità e di 65milioni destinati alle residenze universitarie”.

Per il vicepresidente vicario del Pdl alla Camera, Italo Bocchino, “si è dato il via a un cambiamento profondo dell'università italiana, scegliendo la via riformista della lotta alle baronie e agli sprechi e investendo maggiori risorse per la ricerca e le borse di studio ai più meritevoli”.
“Serve adesso un taglio netto agli sprechi degli atenei italiani – dice – e una riforma complessiva che tiri fuori l'università dalla palude in cui l'ha confinata negli ultimi decenni il centrosinistra”.

“Finalmente – ha commentato poi il responsabile del settore di An Giuseppe Valditara – si va verso una diversa allocazione delle risorse in senso meritocratico premiando le Università virtuose e incoraggiando l'ingresso dei giovani nella ricerca. Adesso – chiosa il parlamentare del Pdl – approviamo rapidamente questo decreto legge su cui sono certo non può non esserci un largo consenso, dopo di che è necessario avviare una ampia discussione sulle grandi riforme di struttura dell'Università italiana”.

Giovanni Donzelli, presidente nazionale di Azione Universitaria, ha giudicato invece questi “primi passi del Governo un ottimo inizio, ma ancora un po' troppo timido. Ci aspettiamo ancora più coraggio nell'aggredire le deformazioni della casta accademica”.

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