Vorrei, prima di passare ad una sintetica carrellata dei punti salienti discussi fin ora, rispondere all’ intervento di Rosario Cambiano fatto al mio Gonnella Vs Gonnella:
cito testualmente…
Carissimo Gonnella , capisco la delusione che lei ha´, e non e´il solo. Ma lei crede veramente che la giurisdizione Estero dovrebbe essere veramente abolita o sarebbe piu opportuno migliorarla ? Allo stato attuale e inutile che abbiamo i nostri eletti. Anche quando non c´e´il bisogno di sborsare soldi, si muovono. Le posso citare due casi, uno dall´Islanda e l´altro da Berlino. Se poi si darebbe la possibiltá di far partecipare per il voto all´Estero , anche i residenti in Italia. La situazione, secondo me, peggiorerebbe di piu´ . Gia non ´sanno un tubo tanti degli eletti all´Estero di oggi. Anche in questo caso gli posso citare uno che basta che fa comunicati, non sa proprio cosa dire, a volte va contro a se stesso senza che se ne accorge.Pero´a fare sgambetti e´molto abile. A questo aggiungo che;i probabili candidati residenti in Italia, finanziaramente sarebbero piu forti, e´ le possibilitá di essere eletto uno/a dell´Estero, si ridurrebbero a zero. Certamente una parte degli eletti , si coltiva l´orticello, con sovvenzioni e contributi vari, e l´abitudine non e´facile perderla. Altro spezzare una lancia , come ha fatto pubblicare una sua collega. Come Lei certamente sapra´. La realtá italiana possiamo suddividerla in due quantitá. Una , il 90% formata da emigrati,il rimanente , esiste solo perche´ci sono i primi. Chiaramente i bisogni degli emigrati variano da Stato a Stato . Rosario Cambiano Colonia
Risposta:
Caro Rosario ( solo carissimo Carmine ) , sono d'accordissimo sul binomio 10%-90% . E' compito nostro informare, stimolare e rieducare quel 90% intrappolati dai primi. Se credo che la legge Tremaglia andrebbe abolita ? Con fermezza caro Rosario . 4 milioni di cittadini italiani all’ estero possono riavere voce in capitolo solo se incisivi a tutte elezioni. Altrimenti quel 90% restera’ intrappolato nella rete di chi da decenni la fa da padrone; comites. patronati, enti e istituzioni varie ivi inclusi in qualche occasione i preti o associazioni ad essi connesse, creandosi intorno a se una muraglia cinese, rafforzata ultimamente dalla presenza dei 18. Come vedi sono perteffamente al corrente della sistuazione delle stato di salute delle comunita’ italiane all’ estero, ci sono dentro da quasi 30 anni. Ho si chiesto l’ abolizione delle ripartizioni all’ estero ma proponendo una alternativa, posta anche nella mia petizione di comune necessita di due settimane fa : voto passivo e attivo a tutte le elezioni. Solo con l’abolizione delle circoscrizioni estere si potrebbe iniziiare a parlare di voce in capitolo e di un Partito Italiano all’ Estero. Se restassero sarebbe una pazzia, come sostiene Dario Ghezzi e Salvatore Viglia nel suo primo editoriale. Il cittadino italiano quando rientra in Madre Patria immettendo nelle casse dello Stato fiuor di eurini, certamente non va a Roma al parlamento ma va al suo paesino, dall’ estero segue la politica locale regionale e provinciale; perche’ tenerli fuori ? Capisco che questa mia posizione strategica non entra nella logica del pensiero comune e parlo solo a livelli personali . Solo con il voto per corrispondenza a tutte le elezioni il cittadino italiano all’estero come te e il sottoscritto puo’ incidere sui risultati delle elezioni e con esse sui futuri governi; il cittadino prima di tutto e tutti. So che anche tu guardi con interesse al nuovo Partito proposto da Salvatore altrimenti non saresti intervenuto. Non dico questo per convincerti ad aderire alla associazione, nè tantomeno ho intenzione di entrare in politica , la politica, per me resta ancora una brutta bestia da domare e sono solo un comune mortale, lascio questo compito a chi di dovere ma continuero’ a dare, finche’ mi e’ permesso il mio piccolo contributo, alla causa. Da oggi in avanti iniziarenno le discussioni, la strutturazione e programmazione basilare del Partito Italiani all’ Estero dopo di che’ si passera’ allo stesura dello Statuto, invito tutti coloro che siano interessati ad intervenire in massa. Vorrei rivolgermi adesso sopratutto a tanti candidati ( e anche a te Rosario ) non eletti nelle elezioni del 2006/8 , sappiate che anche con il vostro contributo l'unione fara’ la forza.
Da: ITALIANI ALL'ESTERO: SERVE IL PARTITO E SI DEVE FARE QUI E SUBITO SIAMO ANCORA IN TEMPO PER UN'AZIONE IN CONTROPIEDE
Salvatore Viglia
L’inizio
Per fare tutto questo però una cosa indispensabile è cambiare la legge elettorale sul voto all’estero, abolire la Circoscrizione Estero e chiedere il voto per corrispondenza per evitarvi viaggi solo dispendiosi. Ciò che avviene già in alcuni paesi europei di gran lunga più civili del nostro potrà avvenire anche qui
Da: Partito Italiani all’ Estero: perche’ dico si
Roberto Marchesi
IL CODICE ETICO DEL POLITICO
Ogni rappresentante del partito, sia a livello dirigenziale che al momento della sua candidatura ad una carica elettiva, deve fare giuramento, e in seguito sempre attenersi, a questa scala di interessi:
1. (al primo posto) curare gli interessi prevalenti dei cittadini che rappresenta
2. (al secondo posto) curare gli interessi del partito a cui appartiene
3. (al terzo e ultimo posto) curare i propri interessi di personaggio politico
l Partito degli Italiani all’estero e’ anche l’unico che puo’ vedere le problematiche globali a 360 gradi, perche’ e’ l’unico che ha occhi e orecchie in tutto il mondo.
Da: Partito Italiani all’Estero: è l’unica cosa da farsi ormai il tradimento è compiuto
Dario Ghezzi
Pensare di andare avanti con la circoscrizione estero, è una pazzia. Il silenzio degli eletti all’estero è eloquente come non mai. Non immagino neanche come potrebbero contrastare la proposta del Partito dal momento che, come stanno le cose, non riescono a ricavare neanche un ragno da un buco
Da: Che il Partito ( o Movimento ) Italiani all’ Estero, abbia come base la Costituzione.
Carmine Gonnella
Per realizzare il codice etico del politico che auspica Roberto e giusto che:
La nuova forza motrice che si sta delineando all’ estero con la proposta di un Partito globale, dovrebbe avere come essenza i principi fondamentali della nostra Costituzione. Principi questi spesso calpestati dalle legislature. Prendiamo come esempio di base, l’ articolo terzo: “ tutti i cittadini hanno pari dignita’ sociale e sono eguali davanti alla legge.”
Da: Partito Italiani all’Estero: comincia a delinearsi la struttura
Noi ci siamo !
Per mettere su una struttura seria come occorre in questo caso, bisogna armarsi di oculatezza, pazienza e democrazia. Quindi, attraverso la partecipazione, entro dicembre con le anime che avremo, il dialogo attraverso il web porterà a delle conclusioni politiche di rilevanza capitale all’insegna della democrazia e della massima partecipazione. Saranno consultate le basi dei Comites per sentire la voce delle comunità e verranno contattati tutti quei giovani che credono nell’innovazione e pensano all’Italia non solo in termini di vacanze estive. Noi ci siamo.
Da: Partito Italini all’ Estero: l’ ora e’ arrivata
Giovanni Monte
Noi non vogliamo questa politica e questi politici; vogliamo una nuova “cultura politica” basata sulla “trasparenza” e la “meritocrazia” partendo dalla “base” della societa civile
Da: Partito Italiani all’Estero: si farà
Salvatore Viglia
Eppure, gli italiani all’estero sono una marea di gente. Se solo sapessero. Provare ad immaginare questa marea di persone entrare alla Camera sarebbe paragonabile alla rottura di una diga. Magari con 30 parlamentari sarebbe meglio ed altrettanto efficace. Tanti potrebbero essere i rappresentanti concentrati in un unico gruppo del popolo degli italiani residenti all’estero con un partito alle spalle (o forse di più?). Il partito si farà e si deve fare perché 30 parlamentari impongono la forza delle idee e pretendono la realizzazione dei programmi. D’altronde dalla Lega Nord Padania non possiamo che imparare come si fa. Non dividere questa ricchezza è il primo comandamento da rispettare. Perché dividere la ricchezza significa farla divenire irrimediabilmente povertà. La storia poi ci dirà quali posizioni siano state migliori ed efficaci. Il Partito si farà e si sta facendo, credetemi, perché è l’ultima spiaggia cui approdare non solo per non essere dimenticati ma per rendersi addirittura protagonisti in una Italia la cui politica è fumo, chiacchiere ed interessi di pochi. Il Partito Italiani all’estero sta nascendo e si farà. Se Dio vuole tutta questa gente entrerà dalla porta principale non dalla secondaria dalla quale uscì a cercare fortuna altrove.