SCUOLA: SENATORI PD A MARONI, STOP INTIMIDAZIONI E SCHEDATURE STUDENTI

“Il ministro Maroni interrompa il clima intimidatorio contro gli studenti che si sta diffondendo nelle scuole italiane”. A chiederlo con un'interrogazione urgente al ministro dell'Interno è il senatore del Pd, Vincenzo Vita, insieme Maria Fortuna Incostante, vicepresidente della commissione Affari Costituzionali, e Antonio Rusconi, capogruppo Pd in commissione Istruzione, ricordando che “in risposta all'occupazione pacifica degli istituti scolastici, le forze dell'ordine stanno intervendo per identificare e denunciare i ragazzi occupanti”.
“A Milano – spiega – quattro studenti dell'Istituto Magistrale Statale “Agnesi” sono stati identificati e denunciati dai carabinieri per interruzione di pubblico servizio e sono stati identificati mentre insieme ad altri studenti stavano facendo un “picchetto” all'ingresso della scuola; a Roma, al liceo classico “Dante”, da oggi occupato dagli studenti per protestare contro i provvedimenti previsti dalla legge Gelmini e le politiche del Governo in materia di istruzione, sono arrivati i carabinieri, che eseguendo le direttive del Ministro dell'interno Maroni, hanno proceduto all'identificazione degli occupanti”.
“Sempre a Roma – prosegue Vita – nel liceo “Giulio Cesare” sono stati identificati gli occupanti a seguito dell'indagine scaturita dalla denuncia del preside dell'Istituto, portata avanti dal procuratore Giovanni Ferrara, che ha ipotizzato, per il momento contro ignoti, i reati di occupazione abusiva di edificio pubblico e di interruzione di pubblico servizio. A Bologna, sono quindici fascicoli d'inchiesta aperti dalla Procura di Bologna, per il momento tutti contro ignoti, sulle occupazioni delle istituzioni scolastiche e sulle manifestazioni organizzate nelle ultime settimane, mentre a Padova e Treviso sono già state annunciate denunce per gli studenti che hanno occupato l'istituzione scolastica”.
“In un Paese democratico – conclude il senatore del Pd – le manifestazioni e anche le occupazioni delle scuole costituiscono un costume abituale e legittimo di protesta e come tali vanno considerate, specie se, sono pacifiche e volte esclusivamente a manifestare il dissenso degli. E' necessario, a questo punto, che il ministro Maroni adotti iniziative che stemperino il contrasto tra il Governo ed il mondo della scuola, rispondendo con il confronto ed il dialogo a pacifiche forme di protesta degli insegnanti, delle famiglie e degli studenti. Un diverso atteggiamento, infatti, potrebbe essere interpretato come repressivo ed intimidatorio, in particolare nei confronti di ragazzi minorenni, nonchè foriero di tensioni tra le istituzioni e gli studenti”.

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