Rivoluzione RadicalSocialista: Creare Nuovi Stili di Vita!

di Fabio Greggio

“Tutti hanno ormai percepito che viviamo dentro una società altamente consumistica.
Infatti siamo bombardati dalle pubblicità, sempre più sofisticate e seducenti,
che ci inducono a consumare sempre più prodotti, trasformando tutti i bisogni superflui in necessità.

E così siamo costretti a lavorare sempre più per conseguire un potere d’acquisto molto alto,
in modo da riempire le nostre vite e le nostre case di tante cose.
La vita odierna incarna sempre più quel paradigma: vivere per lavorare.
E non più lavorare per vivere. Il nostro premier ha invitato, varie volte,
gli italiani a consumare di più per far accelerare l’economia italiana che si trova ferma.

Ecco, allora, la condanna che ci pone questa economia capitalista: consumare,
consumare e consumare per diventare sempre più “tubi digerenti”, come dice p. Alex Zanotelli.”
[Adriano Sella]

Si avvicina l'asemblea annuale (novembre 2008) e occorre ragionare sull'evoluzione del RadicalSocialismo.
L'anno prossimo dovremo affrontare tutti assieme la stesura del DP e occcorre stabilire la metodologia e i temi da affrontare,
i gruppi di lavoro, i metodi di raccolta del lavoro stesso.Su questo discuteremo nella II Assemblea nazionale.
Non dimentichiamoci che il DP è un obiettivo, ma il RadicalSocialismo deve essere una continua ricerca, proposta,
per capire quale nuova società vogliamo proporre. L'intuizione di una proposta RIVOLUZIONARIA
che prevede il modo di cambiare lo stato delle cose, apparentemente soggiogate in modo ineludibile e definitivo,
al capitalismo, al consumismo, ad una società sempre più votata all'autodistruzione
in nome del profitto sarà una delle materie da discutere in Assemblea.
Esiste un modo, a mio avviso, di compire una RIVOLUZIONE:
Proporre NUOVI STILI DI VITA. Per saperne di più: clicca QUI

Non è vero che tutta la società è avulsa a cambiamenti radicali.
Esiste una fitta rete di piccole associazioni, di volontariato, di movimenti anche politici, che possono davvero fare la differenza.

La Rivoluzione sta nel creare una RETE fra queste realtà ed agire anche su noi stessi,
con un cambiamento di STILI DI VITA.

Un esempio?
L'acqua in bottiglia è meno controllata dell'acqua del rubinetto.
Ogni anno una famiglia media spende 400 euro in acque e l'Italia è il maggior consumatore della UE.

Inoltre il PET inquina.
Tutto questo perchè le pubblicità delle acque in Italia sono martellanti.
TORNIAMO a bere l'acqua dei nostri rubinetti!

C'è un mondo di iniziative incredibili a cui prendere esempio.
Pensate all'iniziativa realizzata nel padovano di un centro comunale
dove i pensionati accudiscono per qualche ora ai bimbi.
I pensionati si rigenerano e trasmettono dati importanti dal punto di vista educativo ai bimbi,
e questi ultimi vengono tolti dalle maglie della TV che con la pubblictà crea tanti piccoli essere bisognosi di cose inutili.

Prediligere i mercati, sempre più numerosi, equosolidali o con vendita diretta.

Limitare i rifiuti, riciclarli. Limitare l'uso dei detersivi.
Tornare a coltivare la sfera affettiva sponsorizzando incontri di quartiere,
anche ludici o conviviali, come noi MRS abbiamo fatto giustamente a Bologna.

Questo è già un cambiamento: abolire le noiosissime assemblee politiche,
i Comitati politici, e modulare il tutto intorno al tavolo del cibo buono e di una cantata con una chitarra.

Senza saperlo la riunione-pranzo di Bologna di MRS ha insegnato a noi le basi di un nuovo modo di riunirsi e quindi di
UN NUOVO STILE DI VITA.

Il nuovo stile di vita non deve essere solo fondamentalmente pro-, ma deve prevedere di utilizzare la pacifica forza del rifiuto al consumismo.

GUARDATE QUESTO VIDEO per capire come molti movimenti anche cattolici, che esigono una laicità comunque.

Adriano Sella è precursore del Consumo Critico e di nuovi modi di vivere:

http://beppegrillo.meetup.com/3/pages/Video_Adriano_Sella/

IL CONSUMO CRITICO:

Il consumo critico è un comportamento che consiste nel comprare un prodotto sulla base non solo del prezzo e della qualità,
ma anche in base all'impatto ambientale e sociale. Le valutazioni possono essere svolte sia sul prodotto che si vuole acquistare,
sia più in generale sul comportamento del produttore o del gruppo industriale cui appartiene.
Dall’interazione sinergica delle azioni svolte nei rispettivi campi (produzione, regolamentazione,
distribuzione di servizi, controllo consapevole) può venire un nuovo modello di consumo sostenibile,
che riesca a rafforzare coesione e benessere sociale in risposta a limiti ambientali e sociali.

IL CONSUMO CRITICO E LA REALTA' DEL BOICOTTAGGIO

Il COMMERCIO SOLIDALE, oltre a fare giustizia pagando in maniera equa le popolazioni del Sud del mondo,
gioca un ruolo importante nella vita quotidiana della gente del Nord,
creando una cultura del consumo differente da quella usuale: la cultura del consumo critico. (..)
Il consumo critico sta formando una nuova generazione di consumatori (..)
che recuperano la propria libertà nella scelta del prodotto, e rifiutano di essere plagiati da qualsiasi messaggio promozionale.
(..) Il consumo cosciente ci permette di superare i limiti edi parametri angusti del nostro mondo economico:
non acquistiamo più secondo prezzo e qualità, ma esigiamo di conoscere storia dei prodotti
e comportamento delle imprese che li mettono sul mercato. Pensiamoci: quanto speso siamo stati consumatori ignoranti,
completamente all'oscuro delle condizioni che hanno determinato la comparsa di un certo marchio sugli scaffali del negozio sotto casa ?

Al consumo critico si accompagna
il BOICOTTAGGIO DELLE MULTINAZIONALI CHE NON AGISCONO SECONDO GIUSTIZIA UMANA ED ECOLOGICA.
Boicottare significa non comprare i prodotti di una certa impresa
perchè essa provoca danno contro le persone o contro la natura. (..)
Il boicottaggio è uno strumento forte nelle mani dei consumatori,
davvero capace di influenzare le scelte del pugno di potenti che gestiscono l'economia globale.

IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE

Il commercio equo e solidale si impegna ad introdurre semi di giustizia nelle relazioni commerciali tra Nord e Sud del mondo.
Viene chiamato anche commercio alternativo, perchè CONTRASTA IL CIRCUITO INTERNAZIONALE delle merci,
che produce grande disparità nelle condizioni di vendita ed acquisto dei beni,
sempre a svantaggio della manodopera e dei produttori del Sud.
In altre parole, il commercio equo e solidale è una risposta alle relazioni distorte e diaboliche imposte dal sistema:
ha il coraggio di denunciarle e la tenacia di opporvisi, nel tentativo di riequilibrare i rapporti tra ricchi e poveri.

I due grandi obiettivi del commercio equo e solidale sono:
PAGARE AI PRODUTTORI DEL TERZO MONDO IL GIUSTO PREZZO PER IL LORO LAVORO,
eliminando intermediari e sfruttatori, e portandoli a diretto contatto con i consumatori,
attraverso cooperative, associazioni e centrali di importazione del commercio alternativo;
PROMUOVERE LA CULTURA DELLA SOLIDARIETA' E DELLA GIUSTIZIA in Europa,
attraverso un USO QUOTIDIANO CONSAPEVOLE DELLE RISORSE DEL PIANETA:
ad esempio, facendo la spesa in maniera critica, e non comprando più le merci delle multinazionali che sfruttano i contadini del Sud.

Le esigenze irrinunciabili del commercio equo e solidale toccano la giustizia, lo sviluppo,
il lavoro e l'ambiente. Il prezzo dovuto al produttore è calcolato secondo giustizia,
e per questo è superiore a quello pagato dal commercio internazionale.
I guadagni che i produttori ottengono della vendita dei prodotti del commercio equo e solidale vengono investiti in progetti di autosviluppo locale.

www.radicalsocialismo.it

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