Caro Michele
Perdona la confidenza, ma il tuo messaggio, pur senza sostenere la nostra iniziativa, contiene pero’ tutti i requisiti che noi vogliamo riunire per fare qualcosa che possa dare vera forza al tuo e al nostro progetto. Infatti tu rivendichi al Comitato Tricolore valori come l’unita’ dell’Italia, l’amore verso la patria, ecc.. Ma questi valori sono anche i nostri! Su questa base non c’e’ ragione per stare divisi su due sponde diverse.
Poi pero’, proprio in nome di questo spirito, ci esorti ad evitare di formulare critiche sia al governo che all’opposizione sostenendo, con apparente saggezza, che e’ tempo sprecato perche’ i governi e le maggioranze cambiano e i problemi restano. Quindi il tuo suggerimento sarebbe di concentrarsi sulla soluzione dei problemi invece che su chi ha, alternativamente, la responsabilita’ di risolverli.
Sarebbe un buon consiglio se i governi e i partiti che si alternano al potere avessero quel rigore morale e quella serieta’ riformatrice che noi chiediamo, ma basta aprire un poco gli occhi e appare subito chiaro che la tua illusione e’ persino piu’ grande della nostra, perche’ se il fondare un nuovo partito comporta gravi problemi (e tu ne hai citato qualcuno), sperare di ottenere qualcosa per gli italiani all’estero da questi partiti oggi nel Parlamento non e’ solo difficile, e’ sostanzialmente impossibile.
Basta vedere come sono andate le cose dall’approvazione della legge Tremaglia in poi: subito dopo la prima elezione che ci ha dato il voto abbiamo avuto un Ministero degli italiani all’estero che ci ha fatto sperare (ma che e’ apparso subito vuoto di reali poteri). Poi e’ arrivato Prodi, e il Ministero e’ sparito, ma c’era almeno un vice-ministro con competenze precise in materia. Poi e’ arrivato di nuovo Berlusconi, ed e’ sparito anche quello. Aspettiamo a muoverci e spariranno anche i quattro gatti che la legge ci ha concesso di mandare in Parlamento e ai quali e’ concesso solo di obbedire agli ordini dei partiti che comandano in Italia.
No, caro Michele, il vero cambiamento non e’ quello di lasciarli fare quello che vogliono e mendicare qualcosa in nome del nostro amore per la patria.
Del resto, sia pure riconoscendo l’operato meritorio del CTIM sul territorio, appare del tutto evidente che invece, sul piano politico, il risultato e’ del tutto sconfortante. Percio’ non puoi essere tu a chiedere a noi di unirci al CTIM, siamo noi a chiedere al CTIM di unirsi a noi e sostenere la nostra battaglia, perche’ noi abbiamo bisogno di voi sul territorio e voi avete bisogno di noi sul piano politico. Non sono io a sostenerlo, e’ la vostra storia.
Sono due anni che e’ uscito il libro-denuncia “La Casta”, che racconta l’infinita vastita’ dei misfatti compiuti dai nostri politici. In questi due anni hai visto per caso qualche segnale di ravvedimento?
Niente di niente. Anzi, di male in peggio! E a pagare sono sempre i piu’ poveri, i pensionati e quelli a reddito fisso.
Il mondo e l’Italia sono in piena crisi, ma il governo Berlusconi si preoccupa di difendere il gruzzolo e i privilegi della classe medio-alta del paese, cioe’ il grosso dei suoi elettori. Ma e’ una sciocchezza solenne, perche’ tutti gli economisti sanno che in periodo di crisi bisogna sostenere i consumi della gente, non gli egoismi dei ricchi. Lui invece si preoccupa solo delle sue riforme, quelle che gli consentiranno di conquistare maggior potere (magari spera davvero di essere eterno).
Negli USA persino il pessimo governo Bush e’ intervenuto a sostegno dei consumi, e nella primavera scorsa ha elargito a tutte le famiglie un assegno da un minimo di 300 a un massimo di 1200 dollari (a seconda del nucleo famigliare) da spendere a proprio piacimento. Lo scopo dichiarato di questa “manna” era proprio quello di sostenere i consumi della gente. E in questi giorni il Congresso USA progetta di ripetere quella operazione, poiche’ la crisi si e’ rivelata piu’ grave del previsto e occorre percio’ altro ossigeno per le finanze disastrate dei consumatori.
Queste sono le misure che i governi devono prendere quando la crisi morde forte, altro che i salvataggi delle compagnie aeree (con i soldi dei contribuenti).
Quello che e’ peggio e’ che riescono persino a vantarsene nei telegiornali senza che nessun serio sistema dell’informazione li faccia scappare dalla vergogna.
Allora lasciaci provare a cambiare questo marciume, e dacci una mano anche tu, nel nome della stessa solidarieta’ che chiedi a noi.
Credi davvero che non sappiamo quali e quante difficolta’ ci siano a costituire un partito?
Certo, tutto sarebbe piu’ facile con i giornali, le televisioni e una montagna di soldi da spendere. Ma tutte queste cose, si sa, in Italia le ha solo Berlusconi (infatti fa e disfa i partiti a suo piacere).
Ma il sapere che ci sono difficolta’ non puo’ fermarci ancora prima di partire.
Cristoforo Colombo quando e’ partito con le sue tre caravelle tentando di aprire una nuova strada per le Indie non aveva nessuna certezza di farcela. E di sicuro non ce l’avrebbe fatta se sul suo cammino non avesse trovato le Americhe. E’ stato fortunato, poteva morire, e invece con il suo coraggio e la sua tenacia ha scoperto le Americhe e cambiato la storia del mondo.
La fortuna aiuta gli audaci, dice il proverbio, ma per noi non c’e’ solo l’audacia, c’e’ anche la disperazione di constatare che senza un risanamento profondo della politica, l’Italia non uscira’ piu’ da questo gorgo malefico di furbetti, profittatori, leccapiedi e ogni altra sorta di mezze figure, e persino di lestofanti, che sta soffocando le funzioni vitali della nostra povera democrazia.
Il nostro progetto, benche’ non ancora del tutto definito nel programma, e’ il solo che puo’ avere qualche probabilita’ di arrivare alla meta. Perche’ noi abbiamo capito che non basta cambiare i marinai, e’ la barca che fa acqua da tutte le parti, e se non si parte da li’ a fare le riparazioni, non ci sara’ nessun marinaio capace di farla navigare decentemente.
Gli italiani all’estero hanno le capacita’, le risorse e le conoscenze per farlo.
La costituzione di un partito non e’ un ostacolo insuperabile.
Dallas, Texas