“Ci sono settori dove i tagli di risorse finanziarie andrebbero evitati o previsti in maniera assai limitata e circoscritta. La scuola , l'università e la ricerca sono tra questi , perché al loro sviluppo è legato il futuro di un Paese. L'errore più grande del governo è stato quello di scegliere la strada di tagli lineari e indiscriminati che fanno fare al mondo scolastico non uno, ma dieci passi indietro.” Lo dichiara il deputato dell'Udc Luciano Ciocchetti. “Il fatto più grave di tutta la vicenda è che sia mancato il sale della democrazia, ossia il confronto parlamentare su una questione che tra famiglie, studenti, insegnanti ed operatori del settore, coinvolge milioni di persone. Per risolvere gli atavici problemi del mondo della scuola, ci vuole scambio di idee, confronto e dialogo. Tutto questo è gravemente mancato perché il governo Berlusconi non ha guardato in faccia a nessuno: né alle opposizioni , né agli studenti, né ai docenti. La visione miope del ministro Tremonti che ha visto una acritica attuazione da parte della Gelmini del progetto di riforma, ha finito per rendere vane anche alcune intuizioni sulle quali potevamo anche essere d'accordo, ma rimane il fatto che il riordino di un settore cosi importante e delicato non può essere fatto in maniera solitaria ed univoca. Credo – conclude Ciocchetti – che sia stato proprio questo aspetto ad aver scatenato la protesta degli studenti, giusta se rimane nei confini della legalità, che pur essendo attori protagonisti non hanno potuto mai confrontarsi in maniera seria con il regista Tremonti e con l'esecutore ministro Gelmini.”