Occupazione Femminile. Accolto Odg con raccomandazione, ma si poteva fare di più

Ieri, in sede di discussione del decreto Gelmini al Senato, è stato preso in esame un ordine del giorno (G4.200) sul tempo pieno nelle scuole in rapporto all'occupazione femminile. Presentato dalla sottoscritta e dal sen. Marco Perduca, impegnava il Governo ad assicurare alle scuole pubbliche organici e risorse per coprire la crescente domanda di orari didattici a tempo pieno e a tempo prolungato. L'Odg è stato accolto dal Governo come raccomandazione.
Bene, ma si poteva fare anche uno sforzo in più data l'importanza che riveste questo tema. Sull'occupazione femminile, sulle necessità di nuove forze lavoro e sulle disparità retributive uomo-donna, il nostro Paese è in evidente ritardo rispetto agli obiettivi stabiliti dalla Strategia di Lisbona. Siamo fermi al 46,6% di occupazione femminile, 27esima in Europa seguiti solo da Malta. Nel resto dell'Unione europea esistono realta' di eccellenza come Svezia e Danimarca, che superano il 70%, ma anche Francia e Germania sono vicini all'obiettivo del 60%. Secondo gli stessi accordi, entro il 2010 i Paesi Ue dovrebbero arrivare ad una copertura territoriale di asili nido pari al 33%. Secondo un'indagine Isfol PLUS del 2005, il numero dei posti negli asili nido in Italia e' sotto il 10%, mentre in Danimarca arriva al 50% e al 35-40% in Svezia e Francia; in Italia, inoltre, la maternita', per una donna su dieci, e' causa principale dell'abbandono del lavoro.

Nel mio intervento ho ricordato al Ministro Sacconi la lettera aperta che gli ho inviato con, tra i firmatari, i senatori Bonino e Ichino, in cui si riscontra che nel suo Libro Verde “La vita buona nella società attiva”, poca attenzione sia data al tema dell'occupazione femminile. Ho auspicato una necessaria ristrutturazione della spesa del welfare che tocchi le voci più costose -pensioni e sanità – anche alla luce dei preoccupanti trend demografici del nostro Paese e all'aumento dell'età media, specie delle donne. Al Ministro ho ricordato l'importanza di una riforma del welfare che passi anche attraverso l'equiparazione dell'età pensionabile delle donne, si' da vincolare i risparmi che ne deriverebbero alla creazione di servizi che aiutino le donne nella armonizzazione tra vita familiare e lavorativa.

Qui il testo dell'ordine del giorno: http://blog.donatellaporetti.it/?p=309

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