Gli italiani e i modelli di assunzione delle informazioni sul farmaco

di Chiara Buongiovanni

Nel corso del 63° Congresso FIMMG è stato sottolineato che il MMG non è un prescrittore di molecole, ma un protagonista nell’uso dello strumento farmaco. Questo ruolo, riconosciuto dal Governo che ha voluto i MMG al neonatoTavolo farmaceutico, è confermato dai risultati della Ricerca “Popolazione italiana e modelli di assunzione delle informazioni sul farmaco”, presentata nel corso del Congresso. La tendenza infatti è di informarsi prima della visita medica (lo fa regolarmente il 41% degli italiani) ma “dopo” la visita è il parere medico a contare.

“Popolazione italiana e modelli di assunzione delle informazioni sul farmaco” è la Ricerca realizzata da Added Value Italia su un campione di 1000 cittadini rappresentativi della popolazione italiana, nel mese di settembre 2008 e presentata a Villasimius durante il 63° Congresso Nazionale della FIMMG – Federazione italiana dei medici di medicina generale, in occasione della tavola rotonda “L'informazione sul farmaco al paziente” .

Il 41% della popolazione si informa regolarmente sui temi della salute: il 47% lo fa con mezzi tradizionali ovvero TV, libri, riviste, il 32% usa internet, il 28% si consulta con i pari che hanno condiviso lo stesso problema di salute.
La Ricerca traccia un identikit dei più informati, come dei meno.
Il meno informato, usando al massimo un canale, è tendenzialmente uomo, di età inferiore ai 34 anni, del Sud, abitante in piccoli centri, con livello di bassa scolarità, al contrario chi si informa più frequentemente, utilizzando almeno 3 canali su 4, è donna, tra i 35-54 anni, con livello di scolarità medio-alta. Il 23% della popolazione quando pensa di avere un problema di salute si informa “sempre o quasi sempre” prima di andare dal medico curante, un ulteriore 17% si informa “saltuariamente” prima della visita medica.
Il 33% della popolazione ha preso informazioni sul farmaco anche dopo la prescrizione del medico. Di questi il 77% ha letto il foglietto illustrativo, il 24% ne ha parlato con amici o parenti, il 14% ne ha parlato con il farmacista, mentre il 10% ha navigato su Internet.
Il 70% della popolazione, per lo più donne tra i 35 -54 anni, afferma che leggerebbe le informazioni sui farmaci se il Ministero della Salute o un altro organismo pubblico le distribuisse. Il 55% di questa percentuale sostiene che lo farebbe regolarmente a prescindere dai propri problemi medici, il 35% dopo essere stato visitato dal medico e il 34% prima della visita.

Nelle sue conclusioni la Ricerca rileva una elevata e crescente propensione della popolazione italiana a informarsi su argomenti connessi alla salute, a mezzo di canali diversi. Sottolinea però che i diversi canali non rappresentano tanto strumenti alternativi alla figura del medico di famiglia, quanto strumenti complementari; la tendenza è infatti a informarsi prima della visita medica mentre “dopo” la visita si fa affidamento sul parere del medico “al massimo integrandolo con la lettura del foglietto illustrativo”.
Il trend, concludono i curatori, è indicativo di bisogni nuovi di informarsi e occuparsi della propria salute, mentre l’idea di una pubblicazione scientifica e autorevole sui farmaci raccoglie ampi consensi.

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