Uno strumento per risolvere uno dei problemi della terza età , per i proprietari di casa, quando il reddito non basta

a cura di Pierluigi Sorti

Descrizione di prestito vitalizio ipotecario
L’ incontro con ciascun Centro Sociale Anziani del Comune di Roma, ha precisamente lo scopo di illustrare una ipotesi di politica della casa, a favore dei proprietari anziani che vogliono, o debbono, fronteggiare eventuali periodi di difficoltà finanziarie, proprie o di propri cari.

Questa ipotesi si riferisce alle persone anziane quando, per necessità emergenti, (dovute alla perdita del potere d’acquisto della moneta, alla esigenza di assistenze esterne, a fabbisogni di propri cari, a interventi indifferibili di manutenzione della casa di proprietà etc…etc.) devono risolversi ad affrontarle se non intendono subirne passivamente le conseguenze.

Proponiamo in modo simulativo quali possono essere le possibili strade, sia già in atto,sia concretamente realizzabili: cioè appunto quella che si identifica nel “Vitalizio ipotecario”, su base mutualistica: quella appunto che noi caldeggiamo, per l’ intrinseco valore sociale da essa rappresentata, unitamente al basso costo economico per coloro che scelgono di ricorrervi.

1) Tizio gode di un reddito pensionistico di 1500 euro mensili ed è proprietario della casa dove abita.
Con il trascorrere del tempo, Tizio, poniamo settantenne, prevede che l’ adeguamento della pensione non riuscirà a coprire le sue esigenze crescenti e soprattutto i prevedibili aumenti del costo della vita.

2) Tizio ha davanti a sé due strade tradizionali:

a) vende la sua casa, del valore commerciale, per esempio, di 400.000 euro e va ad abitare un’altra casa, prendendola o in affitto o comprandone una di minor valore: in tal modo può disporre di una somma per fronteggiare le sue necessità presenti o future.

b) cede la proprietà della sua casa a terzi (supponiamo a 350.000 euro) ma ne mantiene il godimento, vita naturale perdurante.
Al suo trapasso la casa sarà trasferita a pieno titolo a chi gli ha anticipato la somma
di 350.000 euro.
Agli eredi non resterà che il residuo che Tizio non avrà speso di quella somma
( 350.000 euro ).

– Il progetto –

3) Con il prestito vitalizio ( introdotto come fattispecie giuridica nuova per l’ Italia con legge 248 art 11 – quaterdecies – comma 12 del 12 dicembre 2005 ) si può scegliere una terza strada:

Tizio concorda con un terzo ( che identifichiamo fra poco ) un prestito, a tasso di interesse fisso, di una certa entità o addirittura una somma integrativa mensile ad esempio di 1000 euro. Egli non restituirà mai né le somme ricevute né gli interessi maturati durante gli anni. Al suo trapasso si faranno i conti di quanto è l’ammontare del suo debito e gli eredi legittimi potranno decidere se :

-pagare il debito e quindi rientrare, a pieno titolo, in possesso della casa, oppure

-mettere in vendita la casa, pagare il debito e spartirsi la differenza rimasta fra il ricavato della vendita e il debito da pagare.

4) Tutto il meccanismo di cui sopra comporta il vantaggio, per Tizio, di non ricorrere a somme superiori all’ effettivo fabbisogno e la soddisfazione psicologica di restare a pieno titolo proprietario della casa.

5) MA E’ SOPRATTUTTO CHIARO CHE IL VANTAGGIO DI TALE MECCANISMO AUMENTERA’ ENORMEMENTE SE ESSO SARA’ GESTITO IN FORMA COOPERATIVA O MUTUALISTICA: INFATTI GLI INTERESSI DELLA SOMMA AVUTA ( o delle somme avute in più volte, per esempio mensilmente ) POTRANNO RISULTARE NOTEVOLMENTE più BASSI SE SI RICORRERA’ APPUNTO A FORME DI TIPO MUTUALISTICO O COOPERATIVO.

6) L’ ipotesi a cui si sta provvedendo, riguarda appunto l’obbiettivo di creare, sulla base territoriale e numerica più alta possibile di soci, rispettivamente nella forma :

– di società di mutuo soccorso
– di cooperativa
– di onlus ( “organizzazioni non lucrative di utilità sociale” )
– di impresa sociale.

Quale che sia la scelta di ognuna di queste forme è evidente che massime dovranno essere le garanzie che dovranno essere offerte ai sottoscrittori. I quali peraltro, anche se non riterranno di effettuare in futuro questa modalità di ricorso al prestito, non perderanno certamente il loro piccolo, o addirittura minuscolo, investimento iniziale.

Si noti che le categorie interessate non si identificano solo in quelle di età non giovane: pressoché tutti ne sono potenzialmente interessati: ogni cittadino può o direttamente ( in futuro) o indirettamente ( al presente ) – per esempio con genitori in momentanee o costanti difficoltà finanziarie, ma proprietari di casa – trovarsi in questo stato di bisogno.

Si badi bene che, ove la coscienza della validità di questo progetto assumesse dimensioni numeriche niente affatto irrealistiche, come per esempio del 5 per cento, o anche meno, della categoria dei pensionati, la realizzazione del progetto avrebbe immediate probabilità di decollo.

In più con l’orgoglio di non dover chiedere soldi allo Stato: con un versamento minimo (ripetiamo non a fondo perduto) di 50 euro, di ogni pensionato, si raggiungerebbe la somma iniziale di alcune decine di milioni di euro che già potrebbe costituire un volano iniziale per l’ inizio dell’ attività di concessione di questo tipo di vitalizio.

Il meccanismo, lo si intuisce facilmente, è tale per cui dopo poco tempo si determinerebbero i primi rientri e il processo, gestito con semplice, trasparente e normale diligenza, sarebbe in grado di auto alimentarsi.

Pierluigi Sorti
e-mal: pierluigi.sorti@fastwebnet.it Via di Porta Casetello, 13 00193 – Roma
Tel.: 06 68805384
Cel.: 3351218255

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