di Francesco Castracane
Educatore Professionale
Domenica 5 ottobre, ero a pranzo da mio padre, e naturalmente c’era la televisione accesa. Mentre mangiavamo era in onda il telegiornale delle ore 13,00 di Canale 5. E’ passato un servizio molto illuminante sulla grappa.
L’attuale ministro delle politiche agricole, uno sconosciuto Carneade, si è fatto riprendere mentre faceva partire un distillatore per la preparazione della grappa. Successivamente, lo stesso ministro si faceva intervistare, con tanto di bicchiere in mano, mentre illustrava la bontà di tale bevanda in confronto invece agli altri superalcolici. Concludeva il proprio intervento aggiungendo che la grappa è naturale.
Di professione faccio l’educatore professionale nel settore delle dipendenze patologiche, e quindi mi occupo anche di chi abusa di alcolici.
Non dovrebbe sfuggire al ministro che in Italia esiste una legge, che vieta, sotto qualsiasi forma, la pubblicità ai superalcolici, nella fasce orarie sicuramente rivolte ai minori. Per i telegiornali questo divieto non esiste, ma spesso i notiziari a quell'ora sono visti anche da minori. I miei utenti, che hanno incontrato nel loro rapporto con l’alcool, prima l’abuso e poi la dipendenza, ogni volta che in televisione vedono gente che beve allegramente sostenendo che tanto è roba naturale, si sentono umiliati e falliti. Perché gli altri riescono a bere senza abusare e loro no?
Non voglio qui negare l’importanza culturale del vino e degli alcolici; non intendo sostenere che l’alcool fa sempre male, come sostengono i duri e puri della sobrietà, ma vorrei porre l’accento sulle contraddizioni presenti nel nostro rapporto con tale sostanza “naturale”.
Ovunque l’immagine dell’assuntore di alcolici è legata allo stare in compagnia allegramente, con gente che corre per non arrivare ultima e pagare poi da bere a tutti, oppure al rapporto virile fra uomini che dopo avere svolto il proprio dovere si bevono il goccetto in compagnia. Nelle trasmissioni della domenica mattina dove si parla di agricoltura, ci sono sempre persone che bevono vino a stomaco vuoto dicendo che è veramente buono e “naturale”. Il fatto che una cosa sia naturale non vuol dire che faccia bene, esistono in natura centinaia di elementi “naturali” che possono portare anche alle morte se consumati oppure assunti in maniera scorretta. La stessa eroina, da questo punto di vista, è “naturale”.
Ci sono comuni che sponsorizzano feste della birra, senza che ci sia un solo volantino che informa sui danni del bere male. In nessuna di queste trasmissioni, nessuno dei personaggi che si fa riprendere con bicchieri in mano dice mai una volta: “bere bene è bere poco”, oppure invitano l’ascoltatore a riflettere sul proprio rapporto con l’alcool. Poi però mettiamo più pattuglie il sabato sera davanti alle discoteche, confondendo la repressione con la prevenzione.
Cosa posso dire ai miei utenti alcolisti che mi guardano e non credono a quello che dico?
La prossima volta dirò loro di chiedere al ministro, che sicuramente saprà cosa dire.
Francesco Castracane
Educatore Professionale