Giardini dell'Orticoltura: la biblioteca fantasma, il cantiere eterno e abbandonato e il tepidario/serra lasciato a se stesso
Osservatorio Firenze oggi concentra la propria attenzione sul giardino dell'Orticoltura. Un bello e ampio spazio verde urbano all'inizio di via Vittorio Emanuele, all'angolo con via XX Settembre e all'inizio di via Bolognese, che in tanti conoscono, oltre che per il frequentatissimo parco-giochi dei bimbi, anche per le mostre mercato dei fiori che periodicamente vi si tengono.
Una volta c'era un biblioteca, con una struttura provvisoria tipo bungalow, che grossomodo svolgeva un sua funzione, con collegati, in struttura stabile di muratura, anche dei bagni pubblici, generalmente in condizioni decenti. Giustamente, l'amministrazione comunale aveva ritenuto opportuno modificare e rendere piu' stabile il tutto; i libri furono trasferiti al parterre di piazza Liberta', dove crediamo siano tutt'ora. Cominciarono i lavori e ai bagni pubblici fu posto rimedio temporaneo con due cabine “volanti” chimiche.
La situazione odierna e' la seguente: la struttura fissa sembra esternamente finita da diversi mesi, ma e' chiusa, circondata da transenne che ne impediscono l'accesso e senza nessun lavoro in corso. In quell'angolo del giardino il degrado e' notevole, perche', oltre al cantiere abbandonato, con sterpaglia e rifiuti, c'e' anche il tepidario/serra dell'architetto Giacomo Roster, eternamente transennato e abbandonato a se stesso. Quest'ultimo, costruito in ferro e vetro per il ricovero delle piante dei Paesi subtropicali e temperati caldi, a parte essere stato affittato per qualche matrimonio, non sembra che svolga qualche funzione e, anche solo per un museo, per esempio, sarebbe uno spazio di notevole impatto e fruibilita'. Le cabine dei wc chimici, infine, sono sempre li', insufficienti e maleodoranti, con la funzione aggiunta di far evitare quell'angolo di giardino a chiunque abbia una qualche intenzione di fermarvisi.
Chiediamo quindi conto di questa assurda situazione all'amministrazione di Palazzo Vecchio, altrimenti saremo costretti a fari ricorso alla magistratura.