di C. Giannotta
Egr. Sig. E. Jafrate,
in riferimento al suo invio del 17 c.m. per quanto riguarda l’On. Gianfranco Fini (Presidente della Camera in carica) e il Sindaco di Roma (l’On. Gianni Alemanno), per le loro dichiarazioni sul Messaggero.
È ovvio che Alemanno non è Fini e che Fini non è Alemanno, infatti anche il nome diverso li distingue, anche se, almeno professionalmente, credo, abbiano qualcosa in comune. “Quello di dire certe cose oggi e di smentirle o modificarle l’indomani , o dopo alcuni giorni, metodo molto spesso funzionale, perché sono solo in pochi coloro che li seguono attentamente e capaci di intervenire, applicato con bravura e maestria dai politici”.
Che discorsi….? Si, anche Berlusconi disse, non per volerlo ora attaccare, tanto anche lui alla fin fine è un pallino come ognuno di noi piantato su questa terra per fare la sua parte, prima che scoppiasse la guerra in Iraq, che gli “Arabi” erano suoi amici e poi quando giunse il momento, alcuni giorni dopo, votò, insieme a tutto il Consiglio, di appoggiare l’America per i bombardamenti e di mandare successivamente le truppe in Iraq, concorde col Ministro della Difesa di allora l’On. De Martino.
È contraddittorio perché abbiamo un’Italia con una costituzione contro le guerre, ma costretta ad eseguire gli ordini politici impostigli da uno stato ritenuto “sovrano” l’America. Una vera e propria mascherata, per non dire una schifezza, perché ciò dimostra che l’Italia, ovvero noi italiani, non siamo un popolo democratico autonomo ed esemplare capace di opporsi contro le guerre a tutti gli stati che, per scopi di espansione territoriale e per ambizione politica e con la pretesa di voler comandare il mondo, vogliono fare la guerra, dovendo nuotare poi, di conseguenza, nella stessa melma, lo dico nel gergo decoroso e civile da me preferito a quello volgare.
Loro vedono come nemico il “terrorismo” e buttano in aria parole ostili e provocatorie, con una campagna che costa un sacco di quattrini, dicendo di volerlo distruggere. Ma chi fa terrorismo? Forse fantasmi che girovagano di giorno e di notte, non sapendo che fare, mettendo bombe per fare stragi di innocenti ovunque? Gli atti di terrorismo compiuti sino ad oggi sono stati preparati ed effettuati con molta cura, intelligenza e con un’estrema decisione, mirati a colpire specifici obbiettivi, con scopi politici. I fautori, quindi, non sono terroristi, ma politici che si oppongono ad altri politici, perché solo loro hanno i mezzi di accesso alle armi. E se no chi lo può? Chi ha queste possibilità? Il poveraccio che non ha neppure i soldi per comprarsi le cose necessarie per vivere? Sono finiti i tempi dell’ignoranza, di quando le persone avevano la testa nel sacco!
Ritorno al tema iniziale, per farvi capire che quando comincio un discorso lo porto anche a termine. Il Presidente Gianfranco Fini disse, prima delle ultime elezioni, forse nell’euforia di prendere più voti, che il “delinquente” ha paura del lavoro, cioè di lavorare, e che bisogna farlo lavorare! Questa è una frase molto dura, che io mi guarderei bene di pronunciare! Nel suo significato c’è volontà di repressione e di costrizione anche con mezzi, forse, disumani!
Chi sarebbe poi il delinquente? Bisogna andare coi piedi di piombo, anche se poi qualche volta può succedere che la decisione da prendere possa essere dura e con conseguenze drastiche! Personalmente penso che nessuno di noi sia nato, o voglia essere un delinquente, anche se è pur vero che in mezzo all’erba buona nasce di tanto in tanto anche quella cattiva.
Arrivo al nocciolo del mio discorso. Ma noi siamo uomini! Noi abbiamo il dono di agire da uomini e non da animali! E non siamo neppure piante! E tutto questo dovrebbe distinguerci e indurci a comportarci diversamente da essi, cioè dagli animali e dalle piante! Cosa deve
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fare un individuo che ha famiglia, quando per motivi che non sto qui ad elencare, non gli viene data la possibilità di lavorare, pur avendo le capacità dimostrabili con un curriculum vitae? È chiaro che la disperazione conduce e costringe l’individuo ad esprimersi con rabbia e, in extremis, con violenza contro le leggi vigenti, e cioè contro quelle persone giuridiche e
politiche che le hanno emanate e i dirigenti d’aziende, oggi quasi tutti politici, che hanno sfruttato centinaia e centinaia di migliaia di lavoratori!. Molti delinquenti, miei cari amici, sono frutto della nostra società, che non accetta più nulla, che non crede più a nulla, che non rispetta più nulla, neanche i valori più essenziali che ci hanno dato la vita, che dovremmo sempre rigorosamente proteggere.
Ora giungo anche all’On. e Sindaco di Roma Gianni Alemanno. Si, lui s’è dichiarato contro l’antifascismo e l’anticomunismo, ma, dalle operazioni compiute e in corso, che i poliziotti, carabinieri e soldati giornalmente a Roma stanno effettuando, contro i Rom ed altri stranieri, posso dire che il troppo è troppo! Per raggiungere la sua carica ha dovuto anche lui accollarsi certe responsabilità e certi rischi ed agire con un atteggiamento alquanto rude e duro che non si allontana molto dal metodo fascista. Del comunismo non voglio parlarne perché in Italia non è mai stato al potere, anche se le pedine operanti ci sono state e ci sono ancora! Ma se le cose fossero state fatte con più moderazione e attenzione all’inizio, tutti questi provvedimenti ora non ci sarebbero stati e/o sarebbero stati superflui. La nostra abitudine di lasciar sempre correre o di lasciar stare, o di lasciar perdere, all’inizio, è davvero una brutta abitudine!
Buona lettura, con cordialità
C. Giannotta