Non solo fannulloni

Segnalazioni dalla Pa
COSA:

Restituiamo il patrimonio culturale a tutti!!

CHI:

Ministero per i beni e le attività culturali

REFERENTE:

Renzo Remotti Archivio di Stato di Asti

LA STORIA:

L'Archivio di Stato di Asti ha avuto una storia tutta particolare, di cui si deve fare un breve cenno per comprendere le radici del progetto che qui si propone. Nel 1995 dal Ministero per i beni e le attività culturali ha deciso di ristrutturare un complesso intitolato a Sant'Anna, fin dal medioevo convento circestense, restaurato da Benedetto Alfieri nella prima metà del secolo XVIII, caserma militare fino al '900 e infine lasciato in abbandono per diversi decenni. Dopo l'intervento statale fin dal 2000 la sede dell'Archivio di Stato di Asti venne trasferita nel complesso di Sant'Anna.
I locali di alto livello storico-artistico offrivano un'occasione importante per organizzare eventi culturali, ma sfortunatamente a causa dell'immagine tra i cittadini che dipinge gli Archivi ancora come un luogo per addetti ai lavori, poco accessibili e un po' sonnolento, gli spazi del complesso monumentale non erano adeguatamente sfruttati, si organizzavano pochi eventi culturali, scarsa l'affluenza di pubblico.
Il Direttore e tutto il personale (nove dipendenti) decisero nel 2007 di pianificare una strategia, denominata C.T.C. (Cultura, territorio, cittadinanza), con l'obiettivo di ''riconsegnare'' ai cittadini gli spazi demaniali della sede.
Questa la logica del progetto.
L'Archivio produce il bene Cultura, che si diffonde nel Territorio, richiamando il maggior numero di visitatori, i quali, in quanto fruitori di un bene collettivo, vanno a creare una Cittadinanza non tanto in termini strettamente giuridici, ma soprattutto sociologici. Il progetto si rivolge a tutti, cittadini e stranieri. La Cittadinanza a sua volta forma ulteriore domanda culturale che dovrà essere trasformata in corrispondente offerta.
La descrizione di pianificazione della strategia CTC ha seguito le linee guida dettate dalle norme UNI EN ISO 9000/2000 e successive, vale a dire si è suddiviso il lavoro in quattro fasi; PLAN, DO, CHECK, ACT.
1. FASE PLAN.
Si sono stabiliti alcuni obiettivi di breve periodo da realizzarsi entro il 31 dicembre 2008 e precisamente:
1. Aggiornare l'indirizzario, comprendendo le scuole e gli organi di stampa, includendo l'e-mail;
2. Unificare il libro ''raccolta firme'' per le mostre, le scuole e i visitatori occasionali;
3. Diffusione pubblicitaria delle potenzialità turistiche delle sede dell'Archivio di Stato sul territorio artigiano presso gli enti preposti (specie tra Ente turismo e Comune);
4. Creare una Mailing list da inviare agli interessati in occasione degli eventi;
5. Potenziare il sito della sede;
6. Organizzare eventi con vari enti pubblici e privati, con particolare riguardo a quanti hanno un radicamento sul territorio locale;
7. Aumentare di 30 ore l'apertura della sede, permettendo la realizzazione anche di eventi serali.
2. FASE DO.
Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti, fatta eccezione per l'obiettivo n. 7, che per sua stessa natura potrà essere raggiunto entro il 31 dicembre prossimo. Sono già state organizzate due serate musicali, con una buona affluenza di pubblico (150 visitatori in totale)
Gli obiettivi 1 – 4 stanno funzionando bene. Si è fatto leva su due risorse che nel pubblico impiego sono poco utilizzate: la motivazione e la serenità organizzativa. Con un lavoro quotidiano si è fatto comprendere al personale che la sede non è solo il luogo, ove prendere lo stipendio, ma uno spazio che appartiene a tutti i cittadini e che se le energie e le intelligenze di ciascuno confluiscono in un'azione comune ed organizzata il proprio lavoro avrà anche un'utilità collettiva, sarà cioè davvero utile.
Grazie all'obiettivo 5 il sito di sede (www.archivi.beniculturali.it/ASAT ) è stato potenziato, tentando di realizzare una sorta di Marketing, nonostante le scarse risorse economiche, di cui si dispone. Dal sito, oltre potersi scaricare i maggiori modelli ad uso dei visitatori, si annunciano gli eventi culturali in programmazione, ci si può iscrivere alla Mail list, appaiono i risultati dell'indagine Costumer satisfaction, che periodicamente viene realizzata tra gli studiosi di sala studio, è stata inserita la tabella dell'intensità di Marketing, tratta da un famoso testo di management pubblico, etc. In altre parole si sta tentando di offrire, pur con mezzi limitati disponibili, un'immagine di Archivio più vicino al territorio e ai cittadini.
L'obiettivo 6 ha permesso accordi con il Polo Universitario di Asti, il Comune, una ditta privata di costumi medioevali (Principessa Valentina), una fabbrica (Wayassauto), la Comunità evangelica, due pittori locali, tre gruppi di musica classica.
3. FASE CHECK.
I dati del I semestre sono più che evidenti. 1100 visitatori (firme visionabili da chiunque), sei eventi culturali, diversi servizi televisivi e articoli sulla stampa locale, una decina di comitive. Al di là dei numeri, tuttavia, si resta soddisfatti soprattutto per la nuova percezione che in Asti si ha dell'Archivio di Stato, che per la prima volta inizia ad essere sentito come un luogo di tutti. Molti artisti vorrebbero ora organizzare altre serate di musica e la gente si è accorta del lavoro dell'Archivio. Sono in programmazione altri quattro eventi per il periodo settembre – dicembre 2008.
4. FASE ACT.
Se il gradimento del pubblico continuerà con questo trend (domanda di cultura) e se verrà mantenuta l'autonomia gestionale attuale, l'Archivio continuerà a percorrere questa via (offerta di cultura). Nel nostro microcosmo organizzativo il Direttore e il personale interno hanno dimostrato che il pubblico può funzionare, basta lasciarlo operare.

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