La comunicazione è uno strumento strategico fondamentale che favorisce la partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica.
Il sistema di comunicazione deve dotarsi di strutture forti per aiutare la Pubblica amministrazione a modernizzare i propri apparati, garantendo a tutti trasparenza , accesso ed equità.
Il rischio da evitare è una eccessiva burocratizzazione che intralci l’attuazione della riforma.
Il primo tentativo politico di rendere partecipe il cittadino alla vita pubblica è la legge 142 del 1990 che dava diritto al cittadino di essere informato e all’amministrazione il dovere di informare.
Questo cambiamento prende piede per assecondare le nuove esigenze della società e soprattutto del mercato, che spinge anche l’amministrazione pubblica a dover misurare la qualità dei servizi.
Infatti anche il settore pubblico ha bisogno di conoscere il rapporto costi -benefici per valutare l’efficacia e l’efficienza dell’organizzazione. In sostanza, il suo compito è migliorare la qualità di vita di coloro che sono amministrati.
Il Decreto legge 29 del 1993 ha finalmente imposto agli enti pubblici di dotarsi di strutture in cui esercitare il sacrosanto dovere di informazione che culminerà con l’istituzione dell’Urp(ufficio relazioni pubbliche).
E’ solo con la legge 150 del 2000 che si giungerà all’obbligo per tutta la pubblica amministrazione di informare e comunicare al cittadino. Per comunicazione la legge intende la capacità di stabilire una relazione paritaria e simmetrica,fungendo da punto di equilibrio nel rapporto tra istituzioni e cittadino. La mission delle strutture di comunicazione è redigere un piano di comunicazione indicando priorità, obiettivi e risorse da destinare ai diversi settori e garantire che ogni ente sia dotato di un ufficio per le relazioni con il pubblico. L’articolo 8 della legge 150 descrive le funzioni che dovrebbe avere l’Urp: adozione di sistemi interconnessione telematica , coordinamento di reti civiche e processi di verifica della qualità dei servizi.
Il nuovo compito che spetta alla comunicazione non è quello di persuadere e convincere,ma di essere credibile abbandonando quella dose di autoreferenzialità che impedisce il dialogo.
La comunicazione pubblica deve diventare un grande coro ed essere al servizio sia delle istituzioni che del cittadino. A differenza dell’impresa privata che persegue come principale finalità il profitto, il settore pubblico ha come scopo il miglioramento dell’azione amministrativa e la soddisfazione dei cittadini.
Le Leggi 150 del 2000 introduce il principio di trasparenza che consiste nel diritto dei cittadini di conoscere e delle amministrazioni di far conoscere. In questo modo viene posto fine al potere pubblico fondato sul dominio esclusivo delle conoscenze che erano solo fonte di rapporti disuguali e conflittuali. Il diritto alla conoscenza è fondamentale perché consente al cittadino di controllare gli atti della pubblica amministrazione e tutelare l’interesse dei privati.
Oggi appare prioritario recuperare legittimazione agli occhi dei cittadini, per attuare le riforme necessarie all’allineamento della Pubblica amministrazione italiana con quella dei maggiori paesi occidentali. Le ultimi evoluzioni che hanno sconvolto il settore pubblico, l’integrazione nell’Unione Europea,le nuove tecnologie,la globalizzazione, la crescente domanda di servizi da parte dei cittadini sempre piu’ parte attiva della società, devono essere considerate dal settore amministrativo come opportunità da sfruttare nel migliore dei modi possibili