Care democratiche e cari democratici in Europa

Care democratiche e cari democratici in Europa,

oggi sono ricominciati i lavori in Parlamento a pieno ritmo. Nel gruppo PD abbiamo fatto il punto della situazione sulla politica estera ed europea insieme a Piero Fassino, Ministro ombra per gli affari esteri. Pungente e chiaro come sempre, Massimo D’Alema ha sottolineato che, attualmente, non esiste una politica estera: Berlusconi sta puntando di nuovo tutto sulle relazioni personali, facendo perdere all’Italia ancora una volta peso e stima internazionali. Un atteggiamento che a volte costa al paese anche un sacco di soldi. Come nel caso dell’incredibile contratto con la Libia, di cui abbiamo discusso i retroscena. D’Alema, in qualità di Ministro degli Esteri, qualche mese fa era vicino ad un accordo con Gheddafi per un miliardo e mezzo di dollari, con la garanzia che l’autostrada in Libia sarebbe stata costruita da aziende italiane. Berlusconi, con la fretta di portare a casa un applauso immediato, ha concesso a Gheddafi ben cinque miliardi in bianco, senza alcuna garanzia che siano le imprese italiane ad occuparsi della costruzione. Evidentemente questo Governo ha troppi soldi nelle casse della Farnesina. Se così fosse, ci sarebbero modi migliori per spenderli. Ad esempio per sostenere paesi poveri risolvendo il problema degli emigrati alla radice. Ma anche per migliorare le offerte degli Istituti Italiani di Cultura, o per le scuole italiane all’estero o per i Consolati. Invece in tutti questi campi Berlusconi sta tagliando radicalmente.

La nostra è una corsa di fondo

Nonostante tutto, dopo la pausa estiva, Berlusconi riprende a gonfie vele. I numeri parlano chiaro: la popolarità di Berlusconi viaggia ad alti livelli. Pazienza. Non facciamoci spaventare da questo. È il picco di popolarità di cui godono tanti governi in tutto il mondo nei primi mesi dopo le elezioni. Scenderà. Già nella discussione delle ultime settimane sul federalismo e sulla scuola si sono avvertite le prime crepe nella maggioranza. Il nostro compito è di trovare l’unità, che finora ci è mancata, e di rimboccarci le maniche. Mi è piaciuto ciò che ha detto Veltroni alla Festa nazionale del PD: la politica è una corsa di fondo, di lunga distanza. Colui il quale parte a razzo e dopo 100 metri ha già la lingua fuori sarà presto in difficoltà.

Consolati in pericolo

Non passa una settimana in cui il Governo Berlusconi non dimostra il suo disprezzo per noi italiani residenti all’estero. L’ultimo esempio: stanno per chiudere il Consolato di Chambéry senza che ci sia stata prima la benché minima presa di contatto con i rappresentanti del Comites della zona e con le italiane e gli italiani colpiti da questa decisione. Sono stata all’Intercomites a Chambéry. I presidenti dei Comites francesi stanno preparando una petizione contro la chiusura del Consolato e, in generale, in difesa della rete consolare in Francia. Vi invito tutti a firmare questa petizione: per i dettagli potete rivolgervi al vostro Comites locale.

Giochetti in corso per l’elezione dei Comites?

A proposito di Comites: dalla Francia e da altre parti giunge la richiesta affinché vengano avviati in tutto il mondo gli adempimenti che consentano alle italiane e agli italiani all´estero di eleggere i nuovi Comites in primavera, alla scadenza prevista. Condivido in pieno le preoccupazioni sottintese a tale richiesta: cioè il timore che il Governo giochi a rilento perché ha paura che la gente punisca le liste del PdL a causa dei gravi tagli che noi italiani nel mondo stiamo subendo da quando Berlusconi è alla guida del paese. Il Governo, infatti, ha tutti i motivi per temere il giudizio degli italiani residenti all’estero. Dobbiamo fare attenzione affinché la destra non faccia ciò che è solita fare sempre: cambiare le regole del gioco a proprio favore quando si trova in difficoltà.

Difendiamo il nostro diritto al voto!

Durante l´estate ho seguito con interesse ed irritazione il dibattito alimentato da alcuni esponenti del PdL con comunicati e blog. Mettevano in dubbio, anche con parole grosse, la presenza parlamentare degli italiani nel mondo. Evidentemente Berlusconi ed i suoi si sono legati al dito il fatto che non li abbiamo votati. Ma secondo me c’entra anche molto la questione che, nel dopo Tremaglia, fanno fatica a capire le realtà degli italiani nel mondo. Dobbiamo vigilare affinché il PdL, nel corso delle possibili riforme istituzionali, non faccia sparire en passant il nostro diritto di voto di italiani all´estero. Per loro siamo una sorta di nuova “regione rossa”. Ho l´impressione che ci sia la tendenza a volersi liberare di noi.

Il mio Giro d’Europa

Nelle ultime settimane ho ripreso il mio giro di incontri in Europa. Fino a novembre sarò in Germania, Francia, Svizzera, Belgio, Inghilterra, Spagna e Lussemburgo; nelle rispettive capitali ma anche in tante piccole realtà. Per me è fondamentale, per un buon lavoro parlamentare, essere in contatto con il territorio. Ringrazio tutti coloro che si danno da fare ad organizzare al meglio questi incontri portando tanta gente. Sono sempre discussioni che mi arricchiscono e mi fa molto piacere trovare, quasi dappertutto, un clima sereno e costruttivo. Mi scuso e vi ringrazio per la vostra pazienza per le volte in cui, a causa di un impegno in Parlamento, ho dovuto far slittare un appuntamento. E mi dispiace ancora di più per gli inviti che non ho potuto accettare a causa di altri impegni già presi.

Morbido… a chi?!

C’è un ritornello in giro che non mi piace. Un ritornello diffuso dalla stampa, che i nostri avversari ascoltano con piacere e che purtroppo penetra anche tra le nostre fila. Il ritornello che dice che il PD fa un’opposizione troppo morbida. Ma morbido a chi? È un brutto luogo comune che non diventa vero anche se viene ripetuto mille volte. E come per tutti i luoghi comuni sbagliati anche in questo caso vale la regola: tanti lo dicono, ma nessuno riesce a spiegarti veramente in che cosa consisterebbe questa presunta debolezza dell´opposizione. Nessuno sa dare un esempio di dove il PD, nei mesi successivi alle elezioni, avrebbe ceduto. Non te lo sanno dare perché l’opposizione morbida non esiste. Ma lo dicono lo stesso senza rendersi conto che in questo modo danneggiano il PD. È vero, non siamo andati in Piazza Navona ad offendere il Presidente dello Stato e la guida del nostro partito. Ma abbiamo fatto benissimo. Siamo un partito che vuole guidare questo paese e non partecipare alla gara del chi grida più forte. Che un Di Pietro sappia gridare di più, lo sapevamo già prima. Ma cosa c’è dietro? Siamo stati noi in Parlamento a fermare il Salva-Rete 4 e il blocca-processi mentre Di Pietro si mette di traverso quando chiediamo il diritto di voto per gli stranieri. Abbiamo il coraggio di andare contro i luoghi comuni. Ricordando anche che Di Pietro ha stracciato l´accordo scritto che prevedeva la costituzione di un gruppo comune in Parlamento. E lo ha fatto dopo che le urne, proprio grazie alla lista comune con il PD, gli hanno regalato due mandati in più, grazie ai quali si è permesso di fare un gruppo parlamentare da solo. Alla faccia della serietà e del rispetto delle regole!

Riabilitano il fascismo

Lodo Alfano, militari in città, tagli alle scuole (cioè al futuro dell’Italia), bastonate per gli italiani nel mondo. Le leggi che sta facendo il Governo sono gravi. Ma è altrettanto preoccupante il fatto che stia cambiando il clima politico in Italia. Il sindaco AN di Comiso cancella la vittima della mafia Pio La Torre dal nome dell’aeroporto locale, dando allo scalo siciliano il nome di un generale fascista. A Roma il ministro La Russa sostiene in una cerimonia ufficiale che si deve rendere onore ai combattenti fascisti della Repubblica di Salò. Fini prende le distanze, ma il sindaco Alemanno dice che Mussolini non fu il male assoluto. Vogliono cambiare la memoria mettendo in dubbio le radici della Repubblica. A Berlino Paolo sta preparando un convegno sul tema “Rivisitazione storica del fascismo”. Se qualcuno di voi avesse voglia di contribuire o organizzare una simile iniziativa in Europa mi farebbe molto piacere. Così come mi auguro che il 25 ottobre tanti italiani seguano l’appello del PD e scendano in piazza: per far vedere al mondo che c’è un grandissimo pezzo del paese che non ci sta, che si batte per un’Italia migliore! Potete firmare l’appello in vista del 25 ottobre sul sito del PD, collegandovi al link www.partitodemocratico.it/salvalitalia/ .

Ricordare Marcinelle, Lötschberg, Mattmark

In estate ho partecipato alla commemorazione di Marcinelle in Belgio. Alla Festa nazionale del PD abbiamo ricordato le tragedie di Lötschberg e di Mattmark in Svizzera. Può sembrare un rituale anacronistico commemorare delle stragi avvenute decine di anni fa o addirittura, come nel caso di Lötschberg, ben cento anni orsono. Ma non è così. Ricordarsi di queste tragedie non è solo un segno di rispetto dovuto, nei confronti dei tanti italiani emigrati che hanno perso la loro vita lavorando. Serve come monito per il problema, in Italia purtroppo sempre attualissimo, della sicurezza sul lavoro. È uno scandalo che ancora oggi in Italia muoiano sul lavoro in media tre persone ogni giorno. Anche per questo in commissione parlamentare ho spinto affinché l’Italia applichi gli standard europei in materia di sicurezza e che il Governo si uniformi alle leggi comunitarie in proposito.

Complimenti, ricercatori italiani!

Il Governo Berlusconi dimostra in continuazione di non aver capito affatto quale valore aggiunto rappresentino gli italiani residenti all’estero. E questo nonostante la settimana scorsa diversi italiani residenti all’estero fossero sulle prime pagine di tutti i giornali in occasione dell’affascinante esperimento sul big bang al Cern di Ginevra. Di questo team eccezionale fanno parte tanti ricercatori e tante ricercatrici italiane. A loro vanno i miei più sinceri complimenti e un augurio sentito per gli ulteriori sviluppi di questo esperimento, forse il più grande che l’umanità abbia mai osato. Fabiola Giannotti e colleghi, siamo fieri di voi!

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