Prostituzione: “ la Cargagna, bella g…ma ..non farebbe meglio ..a….”
La prostituzione e’ piu’ vecchia di nostro Signore ( il secondo ) quando si vide per puro caso ( narra la Bibbia ) , davanti quella tale Mari M. E quali furono le Sue parole dopo aver visto l’ intero paese “sassaiolo” , infierire su di Lei ? “ Dove sono i tuoi giustizieri adesso ? Vai e non peccare piu’! Il suo governo, presente e passato m’ha insegnato che “fiscalizzare “ non e’ peccato Vede cara “ministra “ io non sono quello che ognuno potrebbe definire un laico da convertire ma, sostenere che la professione piu’ vecchia del mondo e’ da ritenere uno dei “ mali peggiori “ da criminalizzare, lascia del tutto a desiderare. Ritengo ( non mi sgridi ) che le lucciole svolgano un lavoro di assistenza sosciale, laddove molte mogli o badante a contratto fisso, soffrono di carenza. Allora Santo Iddio perche’ non legalizzarla ? Voi parlate tanto di “federalismo fiscale “ ma tagliate i “viveri “ ai Comuni . Lei provi ad immaginare quanti bei “eurini “ potrebbero incassare le piu’ garndi citta’ d’ Italia se si lasciasse a loro la gestione della professione. Manderebbe finalmente e soggetivamente la criminalita’ organizzata in pensione. Lo sa perche’ ? Criminalizzare le “lucciole “ ( le prostitute su strada ) significa lasciare il monopolio della prostituzione nelle mani della criminalita’ organizzata. Se le “tariffe” delle lucciole sono a basso costo e’ per via che non devono andare in un Hotel o affittare camere da strozzini Adesso senza prolungarni piu’ di tanto: “ prima di criminalizzare qualcosa, bisognerebbe, in primis legalizzarla o meglio fiscalizzarla “ . O Lei crede di fiscalizzarla con delle multe salate basterebbe a nascondere la spazzatura sotto il tappeto ? Questa al mio paese si chiama “ IPOCRISIA” Lei crede che in questo momento che va in onda Miss Italia, il 90% degli utenti guardano le fattezze “fisiologiche “ delle concorrenti ?
DDL Federalismo, qualcuno semplifichi Calderoli !
Manca la modifica del l’ articolo 81 della Costituzione
Ho dato un’ “ occhiata “ al decreto. E devo dire che da profano non ci capisco na padania. Nell’ introduzione agli articoli si evinge che la futura fimanza pubblica sara’ determinata da una Conferenza Unificata. Con l'obiettivo di concorrere alla definizione degli obiettivi di finanza pubblica per comparto e delle procedure per accertare eventuali scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica.
Secondo la Costituzione e l’articolo 81, la quale recita: “ le camere approvano ogni anno i bilanci e il rendicondo consuntivo. L’ esercizio provvosorio del bilancio non puo’ essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a 4 mesi. Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese” Sempre da profano ( se dovessi sbagliarni chiedo scusa al Ministro delle semplificazioni ) la prevesione della modifica dell’ articolo 119 sulle attuale autonomie finanziarie nelle forme e nei limiti stabiliti dalla legge della Repubblica, che la coordinano cola finanza dello stato, delle Province e dei Comuni, non intaccherebbe anche l’ articolo 81 ? La mia vuole essere una semplice riflessione e non un critica al decreto.
C.A.I, C.A.I, C.A.I: “ Air France come back every thing is forgiven”
E’ ora che qualcuno ci dica realmente come stanno le cose
Molto probabilmente le trattative per salvare la compagnia di bandiera Alitalia vanno a farsi benedire. Non vorrei essere nei panni dei piloti e assistenti di volo, ma una riduzione del 50% degli stipendi a mio avviso sembra che non si voglia trattare affatto Aldila’ di chi siano le colpe, bisogna ammettere che e’ avvenuto un vero e proprio miracolo: “ la moltiplicazione sei pani e dei pesci “ Peccato che i contententi non avevano ne pani, ne pesci da mettere sul tavolo, ma solo debiti. A questo punto da semplice cittadino mi chiedo se non sia necessario mettere a confronto le due trattative. Poiche’ abbiamo da una parte Air France che avrebbe comprato la compagnia ed anche i suoi debiti, dall’ altra la C.A.I ( Compagnia Aerea Italiana ) che avrebbe comprato la parte sana della vecchia compagnia, gli accessori, mentre i debiti la parte cattiva addebitata ai contribuenti. Anche sugli esuberi se ricordo bene i sindacati hanno smesso ti trattare con Air France perche’ 2.200 mila esuberi fossero troppi. A me sembra che Berlusconi abbia preso un bel granchio, promettendo una cordata in campagna elettorale ancora da elaborare. Se ne assumi le responsabilita’ politiche ed economiche.
Federalismo ? solo se lo vorranno i fratelli d’Italia
I leghisti stanno danzando intorno ad un tavolo vuoto!
Siamo arrivati al ridicolo, non e’ pronto ancora il disegno di legge sul federalismo e la Lega Nord per l’ indipendenza della Padania se la ride e se la canta. Mentre questi signori si autoincoronano “ nuovi liberatori” , autoponendosi su di un piedistallo che potrebbe da un momento e l’ altro frantumarsi sotto i piedi, il parlamento italiano chiede che si aprino le trattative.
A dimostrazione di questa mia premessa ci sono le parole del senatore trevigiano Gianpaolo Vallardi, rappresentane della Liga Veneta in occasione della Festa dei popoli padani a Venezia :
“- per noi veneti è qualcosa più che una tradizione, perché è sempre stato il ridisegnare la rotta ogni anno, una rotta che comunque non si è mai spostata da quello che erano le coordinate del Federalismo; ora aspettiamo di sentire quello che ci dirà il nostro segretario Umberto Bossi dal palco». «Questa festa – aggiunge – la stiamo vivendo in maniera sicuramente migliore rispetto agli altri anni perché ormai il vento del federalismo non è più una semplice brezza ma ha preso una consistenza a livello nazionale, sta investendo in maniera trasversale anche tutte le componenti politiche e siamo sicuri che questa sarà la volta buona e ci avviciniamo quindi all’appuntamento del 14 con la convinzione che questa volta raggiungeremo velocemente la meta del federalismo con il vento in poppa».
Quel vento in “poppa” di cui si parla e’ solo un illusione. Domani ( oggi ) tutti sappiamo che il segratario Umberto Bossi come ha sempre fatto, dara’ sfogo al suo storico repertorio, qui o si fa la Padania o si muore ect.ect.ect. La verita’ e’ un altra ovviamente, i leghisti come e’ loro consuetudine amano fare i conti senza l’oste, come si suol dire. Il federalismo sara’ una realta solo se i fratelli d’Italia lo vorranno. Coloro che hanno conbattuto e dato la vita per l’ unita’ d’Italia. Storicamente il popolo italiano ha sempre scelto il minor male possibile. L’ho ha dimostrato anche alle ultime elezioni scegliendo Berlusconi ad una sinistra passata e presente frantumata e poco convingente Il cammino del federalismo a mio parere non sara’ di facile realizzazione, dovra’ atrreversare mari e monti. Lo studio del disegno legge da politici / politologhi / amministratori. Dopodicche’ passera’ in parlamento, alle commissioni ed infine, questo non va mai dimenticato al popolo sovrano. Come si suol dire ancora una volta tra il dire e il fare c’e’ sempre il mare. In questo caso anche i monti.
Da un anno di collaborazione con altre testate
Io CITTADINO italiano nel mondo, un anno dopo…
Oggettivamente parlando, una cosa e’ certa e la dico a tutti gli italiani della terra: “ non saremo mai piu’ cittadini di seconda categoria a nessuno” …
Oggi dopo tre mesi di governo Berlusconi la attualle situazione politica italiana in generale, contrariamente a quanto la stampa nazionale e i mass-medias vogliano farci credere non e’ cambiata affatto. Le problematiche di base restano allo stato “verginale”, non basta mandare a spasso per le citta’ italiane una mangiata di militari, ripulire le strade di Napoli, o dare i numeri nelle aule, che sia un maestro o tre a farlo per accaparrarsi il diritto alla santita’; i miracoli sono tutti ancora da accertare.
La prova del nove avverra’ (1) con il federalismo fiscale , (2) il deficit nazionale, questi strettamete legato alle cassaforti statale (3) e infine con una nuova legge elettorale che dia piu’ rappresentativita’ ai cittadini sia all’ estero che in madre patria, tutto il resto e’ retorica mediatica. I “nostri “ rappresentanti esteri in questa legislatura si trovano purtroppo con le mani legate e otteranno meno risultati positivi della passata. A noi spetta il funesto compito di continuare a “ spronarli “ e a ricondurli sulla retta strada, ricordando loro che l’ unione e la coesita’ fa la forza, senza si rischia di nuovo di non aver nessuna voce in capitolo, ricadendo nel dimenticatoio. Dico noi , operatori dell’ informazione italiana all’ estero piccoli e grandi che si voglia , associazionismo e liberi pensatori.
Non essendo io un politico o politicante appartenente a qualsiasi partito o movimento non amo guardare indietro a quel che si e’ detto, scritto o non scritto, fatto o non fatto , nel bene o nel male lascio questa prerogativa ai politici vecchio stampo , amo invece come ho sempre fatto e con la passione di sempre valutare l’ oggi per il domani. Al comunismo e al capitalismo, oggi neo-liberismo globalizzato, ho sempre contrapposto e lo dico a livello del tutto personale un qualcosa che possiamo definire “alternativismo”. Un principio appunto che valuti l’ oggi per il domani. E’ innegabile che al tutto, esiste sempre un alternativa che si faccia parte della maggioranza di governo o dell’ opposizione, mai pensare che al capitalismo sempre piu’ selvaggio e stabilizzante a livelli mondiale non esista alternativa alcuna. E’ un po’ come arrendersi ad una volonta’ occulta. In politica ( quella con la P maiuscola ) la vera opposizione la si fa con delle alternative fattibili, non con l’aria fritta o con i no senza se e senza ma. Oggi come oggi all’ opposizioni mancano delle vere e proprie proposte alternative, anche e sopratutto a livelli mondiale e il tutto ovviamente va contro le fascie piu’ debole. Vorei finire con una storiella divertente che mi fu raccontata anni fa. In un paesino del mezzogiorno c’era una vecchietta analfabeta, che ogni qualvolta passava il sindaco, gridava a viva voce: “ add’meni’” ( deve ancora arrivare ) Dopo un po’ di tempo il sindaco scocciato da tanta insistenza, volle chiedere alla vecchietta: “ ma zia Tere’ chi add’ meni’ “ e zia teresa a questo punto: “ lu comunista add’ memi’ “ Ecco facendo mie le parole di zia Teresa dico anch’io : “ add’ meni’ “ …la vera alternativa al capitalismo.
Rinnovo a tutti vecchi e nuovi e con l’umilta’ di sempre la mia stima e collaborazione
Dopo la lunga assenza l’On. Guglielmo Picchi, ritorna con la “maglia nera “
L’Onorevole Guglielmo Picchi eletto nelle file del PdL , dopo una lunga assenza dalle scena politica intervine su Italia Chiama Italia sul futuro di Rai Internazionale il canale dedicato agli italuani all’ estero:
“”Sempre più importante per le comunità più lontane, che non per quelle in Europa”, che possono vedere i canali nazionali grazie al satellite”
Questo e’ quel ch eha dichiarato il deputato. Su queste dichiarazioni un po’ affrettate vorrei ricordare all’ Onorevole che Rai Internazionale al momento, puo’ essere vista a pagamento solo nelle americhe, ancora assente in Europa. I canali nazionali Rai in chiaro dedicano in media meno dello 0,9 % di spazio per gli italiani all’ estero.
“Dopo aver notato l'importanza che ha Rai Internaziobale credo sia opportuno cominciare a muoversi. Una volta insediata la commissione di vigilanza – cosa che avverrà entro settembre – credo che sarà necessario prendere una posizione unitaria tra noi del PdL e esprimere le nostre idee su quale deve essere il modello di Rai Internazionale e quindi quali possono essere le caratteristiche delle persone chiamate a sedere sulla poltrona del direttore”. “Sicuramente in Rai ci sono molti professionisti, stanno già girando alcuni nomi”, ha confessato Picchi. “Ma il punto è che ci deve essere una decisione politica di rafforzare il canale internazionale della Rai, perchè altrimenti è solo un costo che non è utile agli italiani all’estero”. Continua il deputato Forzista .
Aldila’ delle poltrone e i futuri possessori a noi italiani all’ estero interessa poco o niente. Se si vuole dare un servizio Rai ai 60 milioni di italici sparsi per il mondo, la chiave sta nella gratuita’ del programma, altrimenti su questa problematica ci saranno cittadini di prima e seconda categoria e non servira’ a nessuno. Allora si che’ saranno soldi buttati nella pattumiera.
E’ QUESTO IL DELEGATO CHE VI ASPETTAVATE ?
intervista al sottosegretario con delega per gli italiani nel mondo Mantica rilasciata a Alessandro Bettero-Corriere d’Italia
MANTICA: “ Ci sono cittadini con passaporto italiano che non conoscono nemmeno la lingua” Ricordiamo al “ministro” senza portagoglio che all’ attuale in Italia ci sono ancora 3 milioni di analfabeti, nonostante la scuola d’obbligo. All’ estero se lo stato italiano avresse istituito delle scuole come narra’ l’ articolo 35 della nostra Costituzione, forse nelle sue “passeggiate “ tra le cominita’ italiane all’ estero avrebbe trovato italiani meno sprovveduti. Nell’ intervista il Mantica continua con la sua di “sagra” ch io ritengo un “pochino offensiva : “E’ finita un’epoca che considero anche eroica di costruzione della comunità, delle sue organizzazioni, del riconoscimento delle sue associazioni, dei sistemi di rappresentanza; ed è finita con l’elezione di 18 parlamentari della Circoscrizione estero nel 2008, in altri termini vorrei sapere dai parlamentari italiani eletti all’estero, quale ruolo intendono assumere e come intendono svolgere la loro attività.
” Gli eletti all’ estero al momento valgono quanto il socialista Bobo’ Craxi, e tutti sappiamo con chi stanno: arretati nei propri casati come sempre. Il sottosegretario sottolinea anche che: “ Senso d’appartenenza di cittadini italiani di seconda e terza generazione che, più che cittadini italiani, sono cittadini d’origine italiana. Mi piacerebbe chiedere al nostro delegato di quali origini sarammo i padani ? La cittadinanza italiana va valuta in base ai dati anagrafici dei genitori o antenati e non in base alla residenza o lingua.
Ringrazio Angelo Saracini ( Atene ) per la segnalazione
Una sintesi dell’ itervista
Ci sono cittadini con passaporto italiano che non conoscono nemmeno la lingua”; “L’assistenzialismo non ha futuro”; “Per rinnovare un documento amministrativo non si ha bisogno del console e dell’impiegato”.
E’ finita un’epoca che considero anche eroica di costruzione della comunità, delle sue organizzazioni, del riconoscimento delle sue associazioni, dei sistemi di rappresentanza; ed è finita con l’elezione di 18 parlamentari della Circoscrizione estero nel 2008.
Senso d’appartenenza di cittadini italiani di seconda e terza generazione che, più che cittadini italiani, sono cittadini d’origine italiana.
Ci sono molti cittadini che hanno il passaporto italiano, e che sono, a tutti gli effetti, cittadini italiani, ma che non conoscono nemmeno la nostra lingua.
l’assistenzialismo nei confronti dell’Italia che, secondo me, non ha futuro
I servizi consolari che rende l’Italia nel mondo sono unici. Se vogliamo continuare con i ‘municipi italiani nel mondo ’ parliamone,
Questo è un vecchio sogno dell’onorevole Tremaglia che io vorrei riprendere in maniera più pragmatica. L’onorevole Tremaglia pensava che, in qualche modo, la comunità degli imprenditori italiani all’estero avrebbe potuto aiutare l’Italia a ritrovare i fondi per gli investimenti, per le infrastrutture, per l’ammodernamento del Paese.
Io non credo che questo sia l’obbiettivo di una confederazione degli imprenditori italiani nel mondo.
In altri termini vorrei sapere dai parlamentari italiani eletti all’estero, quale ruolo intendono assumere e come intendono svolgere la loro attività.
Abbiamo chiesto e ottenuto che le deleghe per gli italiani nel mondo e per la cultura fossero affidate alla stessa persona. Cioè a me. Quindi coordinarle entrambe mi pare già una cosa fondamentale. Una volta che capiamo dove si disperdono i contributi pubblici……
Le parole del Ministro La Russa offendono la memoria dei nostri padri!
Da figlio della Repubblica Democratica Italiana mi chiedo contro chi ha combattuto mio padre ?
Francamente credo che a distanza di oltre 60 anni dalla nascita della nostra Democrazia e Costituzione mettere in discussione di nuovo la nostra storia e’ semplicemente vergognoso. Sostenere che tutte le vittime della seconda guerra mondiale andrebbero rispettate e’ una cosa, sostenere invece che i “giovani repubblichini “ e i partigiani e alleati combatterono per gli stessi ideali e’ un altra. Che i ragazzi di Salo’ si sacrificarono in buona fede e’ indubbio. Non dimentichiamo che erano giovani pressapoco bambini , nati, cresciuti e “forgiati” sotto il regime fascista. Molti di loro probabilmente non sapevano neanche dei tanti crimini contro l’ umanita’ i quali il nazi-fascismo si era appena macchiato le mani. Erano semplicemente immaturi e incapaci di scegliere liberamente con chi stare; vittime ultime della dittatura fascista. Dire altresi’ che andrebbe riconosciuto il loro amor patrio, a questo punto dobbiamo , chiederci di quale patria . Dopo l’ 8 di settembre del 43 come ricordo dai libri di scuola l’ Italia , fu invasa dai tedeschi e come e’ stato ricordato anche dal nostro Presidente della Repubblica piu’ di 600 mila militari italiani furono deportati in Germania dopo il rifiutato di aderire alla RSI , fondata dal Duce dopo essere stato liberato. Il memico comune a tutti gli italiani militari e civili all’ epoca erano i tedeschi e i repubblichini. Questo pezzetto di triste storia italiana non potra’ mai essere messa in discussione da nessuno che sia un Ministro della Repubblica , un Sindato di Roma o storico che si voglia. E’ come se fra 40 anni un Ministro Iraqeno si permettesse di dire che anche i ragazzi di Bin Ladden durante la liberazione dalla dittatura di Saddam combatterono per la stessa causa. Bisogna distinguere nettamente, gli invasori dai liberatori altrimenti si rimette in discussione il nostro amor patrio. Le parole di La Russa credo siano state in primis fuori posto e del tutto contrarie a quanto ci ha insegnato la Costituzione. Inoltre le leggi razziali che il Sindaco di Roma vorrebbe mettere sotto il tappeto o in sordina furono emanate dal regime fasciste e non caddero dal cielo. Da cittadino italiano all’ estero ho sentito il dovere di difendere la memoria di mio padre che combatte’ per un ideale razzista , la quale oggi tutti dovremmo condannare e scongiurare.
Educazione civica: “ tutti a scuola “
Al voto in condotta, l’ educazione civica e al maestro unico aggiungerei anche il “ Parent’s Day”
Educare non e’ compito facile quando si vive in una societa’ iniqua e imperfetta. Il cosidetto “bullismo “ e maleducazione lo incontriamo oviunque, in famiglia, in parlamento e in ogni societa’ democatatica. Se bastasssero solo delle disposizioni legislative per facilitare l’educazione dei nostri figli sarei il primo a plaudire. Con il ritorno del voto in condotta temo si vada incontro ad un sistema educativo di stampo punitivo, conducente semplicemente a piu’ bocciature e frustazioni. Per non parlare poi di quelli alunni “talentati “ che si vedono rimandati o bocciati perche’ hanno commesso qualche piccola inflazione la quale non e’ piaciuta al maestro. Si impara sopratutto basandosi sull’ esempio degli adulti. Vorrei immedesimarmi nei panni di un alunno che ha appena preso 5 in condotta. Al ritorno a casa, probabilmente trovera’ il padre ubriaco e una madre perennemente davanti all’ specchio. Accende il televisore e scopre che in parlamento tizio ha sputato in faccia a caio. A Roma arrestati 20 persone coinvolti in casi di pedofilia. Mi fermo per non apparire troppo pessimista. A questo punto avere uno o 10 maestri in aula , diventa del tutto inincisivo. Personalmente ho riscontrato piu’ “ bullismo” sotto forma di arroganza in parlamento che in ogni dove . La formazione di base avviene al di fuori delle quattro mure scolastiche. Il concetto che l’aducazione dovrebbe essere una esclusiva della scuola e’ un concetto errato. L’ bomanima di mio padre ( pace all’ anima sua ) , un contadino diligente e accurato diceve sempre che una pianta va raddrizzata quando e’ ancora giovane, dopodicche’ diventa un operazione del tutto inutile. Bisogna saper inculcare nelle giovani menti il concetto che non esistono solo i diritti ma anche i doveri dandone il buon esempio, iniziando dalle elementari. Una presenza costante nell’ ora di educazione civica e di costituzionalita’ da parte dei genitori potrebbe fare la differenza. Il “ Parent’s Day “ appunto ! Ecco il concetto :un giorno al mese nell’ ora di educazione civica il genitore non si limita come fa sempre ad accompagnare i figli davanti ai cancelli della scuole, ma si immedesima e partecipa per l’ intera giornata alle lezioni. E’ un idea che potrebbe far storcere il muso e qualche sopracciglia ma io credo che affiancare ai figli i propri genitori che sia il legislatore, l’operario o il poliziotto, e’ senso di civilta’ e di vera innovazione. Non possiamo giudicare i “ nostri “ figli quando noi stessi poi infraggiamo davanti a loro occhi tutte le regole del buon costume e senso civico.
Il disegno di legge sul federalismo
È una delega che dovrà essere attuata da due decreti legislativi entro due anni
in allegato