Siamo sicuri che si tratti di miracolo dell’ imprenditoria italiana ?
Adesso anche la regione Lazio ne vorrebbe un pezzettino. Ma con quali soldi ? Un “pezzettino “ di che cosa ? Non di certo di una compagnia di bandiera in ottima salute ma di una in via di rottamazione. Poi c’e’ il fattore esuberi ! Non si capisce perche’ il sindacato abbia rifiutato l’ offerta Air France che prevedeva all’ origine 2 mila esuberi mentre plaude e accetta per amor patrio che si mandino a casa 3 mila e rotti lavoratori. Da non dimenticare i 200 milioni di euro e i prossimi 180 per il ricollamento dei 3 mila e totti esuberi immessi nella azienta dai contribuenti italiani. Previsti 2 anni per il rilancio e rientro nel profitto della compagnia. Ma quanti altri milioni potrebbe costare ancora ai contribuenti ? La compagnia restera’ italiana ma a quale prezzo ? Qualsiasi azienda con a bordo troppi “galli “ e’ destinata a non produrre risultati positivi e il premier italiano da buon imprenditore e nuovo Noe’ italiano ne dovrebbe sapere qualcosa. Sapra’ la C.A.I. sopravvivere e concorrere con le compagnie a basso costo, le quali hanno un organico nemo la meta’ di Alitalia, anche dopo gli esuberi ? Tutti sappiamo che Alitalia fa fallito perche’ i prezzi erano troppo alti. Negli ultimi 5 anni ho viaggiato Londra Bergamo per ben 3 volte l’ anno e da buon consumatore/economizzatore ho comparato i prezzi delle vaie compagnie, quelli di Alitalia sono stati sempre i piu’ alti. Auguriamoci solo che la nuova Compagnia Aerea Italiana sia privata in toto e non diventi una altra spina nel fianco di “noi” contribuenti.
Una buona economia la si fa con i “numeri e cifre a disposizione” mai con i concetti o debiti, chiedetelo a qualsiasi pensionato o disoccupato e ne avrete la conferma.