di Doriana Goracci
Il libretto-fumetto leghista, strumento di cultura per la scuola media inferiore, tra le frasi più emblematiche che accompagnano le vignette, scrive: “Tutti i libri di testo insegnavano i valori del fascismo che dovevano formare gli italiani del domani, disciplinati e fieri allo stesso tempo”. Avanzano 1300 copie nei depositi della casa editrice del suddetto e quindi a settembre, grembiulini e attenti alla condotta, le scolaresche potranno godere nelle scuole lombarde di questa ulteriore distribuzione di tesoretto culturale, dove fanno chicchirichì i galli che cantano “we are the padan cocks” e che beccando hanno inghiottito Garibaldi, scomparso dall’ unità d’Italia.
Giuseppe Fioroni, la colomba bianca viterbese, che di più non si può, reattivo anche alla tinta rosè del Pd, attivista in gioventù della Democrazia Cristiana e dell’Agesci, medico e ricercatore della Cattolica Università Policlinico Gemelli, il più giovane sindaco d’Italia di capoluogo di provincia, Viterbo, dal 1989 al 1995, dal 1996 deputato, confluito fisiologicamente nella Margherita e in tutti i mazzi di fiori che poteva esprimere il Centro sinistra, guida del Dipartimento delle Politiche della Solidarietà, nel maggio 2006 divenne Ministro della Pubblica Istruzione del secondo governo Prodi, tra le sue ultime gesta, ne fece una: impedire alla Lega Nord, il propinamento della storia della Lombardia a fumetti, perché infarcita di refusi storici e politici. Venne data alle stampe da Pietro Macchione, a cui il consiglio regionale diede incarico di stamparne 10mila copie, per una spesa di 105mila euro. Ne sono rimaste 1.300 di quelle copie e i piccoli studenti padani, potranno avere la gioia in elementari e medie di approfittare di questo riciclo, perchè come dice l’editore, uomo della sinistra come lui stesso sostiene: «è stato giusto distribuire le copie avanzate, era assurdo lasciarle lì a marcire».. Quindi il riciclo dei rifiuti, con la nota attività laboriosa e meticolosa del Nord si fa, anche se il leghista Belotti, contrariato dice «se bisogna trovare un difetto al fumetto è che dà poco spazio alle vicende della Lega Lombarda nel Dodicesimo secolo» (tre pagine, la metà di quanto dedica all´intero Dopoguerra, come documenta La Repubblica) e aggiunge il Belotti, presidente leghista della commissione Cultura in consiglio regionale: “abbiamo avuto richieste per poterlo utilizzare come strumento didattico. Io stesso ho portato in auto alcuni scatoloni nelle valli bergamasche…Chiedo al consiglio di ristampare il volume, magari correggendo i refusi che hanno scatenato la polemica». E tanto è piaciuto e piace che si ripensa ad una ristampa, affidando la decisione della stessa al presidente del consiglio regionale Giulio De Capitani , della Lega. Il libretto-fumetto: strumento di cultura che tra le frasi più emblematiche che accompagnano le vignette, scrive:”Tutti i libri di testo insegnavano i valori del fascismo che dovevano formare gli italiani del domani, disciplinati e fieri allo stesso tempo”. Lo strumento culturale padano , premette, sul libriccino storico a fumetti: “(…) Abbiamo tentato di raccontare la Storia con il vizio della realtà. Quella che non scherza e deve per abitudine fare i conti con possenti volumi di mille pagine scritti da signori con la barba e con gli occhiali dalle lenti spesse. Noi che siamo invece dei comuni sbarbatelli, questa Storia l’abbiamo aspirata, frullata per bene e rimessa sulla carta a modo nostro (…)”.
Al sud , altri a modo loro… debutteranno il 27 settembre, a scuole riaperte, con i loro “avanzi” in un’Jatevenne Day, manifestazione nazionale indetta dalla popolazione di Chiaiano e Marano, contro le “vere e proprie leggi speciali, attraverso il decreto 90, che regolarizzano quello che fino a ieri era il meccanismo di smaltimento illegale dei rifiuti , consentendo lo sversamento in discarica di ogni tipo di rifiuto…Gli interessi degli inceneritoristi legati a Confindustria, come Fibe, il gruppo Impregilo, e A2A, gli interessi di chi come l’attuale governo deve entrare nella spartizione degli affari speculativi della nostra regione fino ad ora gestiti dal centro sinistra”. Ma Napoli ricicla e sommerge, non solo i rifiuti… Apprendo che il 13 agosto il magazzino delle Edizioni La Città del Sole è stato oggetto di una grave azione di effrazione, furto e devastazione: “Ad una prima sommaria ricognizione nell’indescrivibile caos in cui è stato lasciato il luogo, è apparso evidente che l’intento delinquenziale degli autori era finalizzato al danneggiamento della casa editrice piuttosto che alla sottrazione di beni. Infatti, insieme con la documentazione amministrativa – relativa alle spedizioni e alla movimentazione del magazzino – l’azione vandalica si è concentrata sui titoli di più recente pubblicazione e, tra questi, soprattutto su quelli di contenuto politico-culturale più qualificato. Centinaia e centinaia di volumi sono stati distrutti o irrimediabilmente danneggiati, mentre soltanto poche copie, apparentemente di un solo titolo – “stranamente” il Volume XXII delle Opere complete di Marx ed Engels – sono state asportate. Altra circostanza singolare per un furto con scasso è che anche le attrezzature tecniche di un qualche valore non sono state rubate ma distrutte…giovani abitanti del quartiere hanno riferito di aver tempestivamente avvertito le forze di polizia di quanto stava accadendo senza che la segnalazione avesse alcun seguito. Sarebbe grave e significativo che, mentre – in nome di una fantomatica “sicurezza” – vengono distratte risorse preziose alla ricerca, alla formazione e alle politiche sociali, con la militarizzazione del territorio e l’istituzione di ronde con l’impiego anche dell’esercito, le “forze dell’ordine” ritengano di non procedere neppure ad una verifica della segnalazione di un possibile reato. In ogni caso questa azione delinquenziale, se ci ha molto pesantemente danneggiato, non ci farà certamente deviare dalla nostra linea di politica editoriale”.
Invitata dal Circolo Bolivariano “José Carlos Mariátegui” di Napoli , che mi ha segnalato l’”azione” e ricordandomi che “La città del Sole” è anche la Casa editrice che ha pubblicato la traduzione in italiano della costituzione bolivariana e che i libri distrutti nel deposito sarebbero entrati a far parte del patrimonio pubblico bibliotecario del comune di Napoli, proponeva un commento su Indymedia. Così di getto ho scritto ieri, appena arrivata la lettera: “Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia” T. Campanella. Il sottotitolo della casa editrice, si ispira all’utopica società solare e dice “Le Edizioni La Città del Sole sono contro la riduzione a merce dell’uomo e del prodotto del suo ingegno”. Quanto basta per sopprimere una voce libera che raccoglie e diventa editrice e con grande fatica. Ciò che è accaduto, deve farci capire che la lotta è divenuta sempre più infida e dura e abbiamo bisogno del sole, uno dell’altra, non di certe notti…Mi spiace tantissimo.(ildialogo.org)