L'Ospedale Grassi un bacino di utenti di 200 mila abitanti che d'estate tocca il milione
Malati con femore rotto operati dopo 20 giorni, sala operatoria aperta 2 volte alla settimana per 4 ore. Un caso fra tanti cade ballando da Guerrino er marinaro il 9 agosto il 19 agosto con piaga di decubito in corso, le viene detto la operiamo forse martedì prossimo? I parenti la portano all'Ospedale San Pietro su la cassia (57 km da Ostia) è in lista per essere operata oggi.
Cari Alemanno e Marrazzo, mi rivolgo a voi, indignato, come cittadino romano, ed abitante del XIII municipio di Roma ( Ostia il mare di Roma), sia come direttore di questo quotidiano on line che vanta 5 milioni di pagine viste al mese, non ultimo come segretario politico de La Mia Italia ed ex candidato sindaco di Roma.
E per ultimo come figlio, dopo che ha risolto, senza essersi rivolto a nessun politico,o chiesto aiuto a nessuno, sebbene a ferragosto ho inviato i miei auguri (sms), al Sindaco, non ho fatto cenno alcuno ai fatti, che vi racconto pubblicamente.
Vengo quindi ai fatti: il 9 agosto, sabato sera dopo aver passato una meravigliosa giornata di mare, ed avendo fatto bagni, nuotando a dorso ed a stile libero. Avendo accudito ai tre nipoti 18 mesi, 4 anni e 7 anni, come solo fanno le nostre mamme, che da bambine hanno vissuto i bombardamenti e le tragedie della seconda guerra mondiale, che hanno tenuto saldo il timone delle loro famiglie e contribuito spesso sacrificando le loro aspettative professionali, a far traghettare questo paese dalla miseria al boom economico ed a cementare il benessere diffuso degli anni '70 – '80. Queste nonne, che tirano su i nostri figli con lo stesso amore con cui ci hanno cresciuto, e che permettono alle nostre compagne di vita o alle loro figlie di realizzarsi nella professione e nel lavoro.
Ecco, che avendo deciso di mangiare al mare, aprendosi le danze, una donna attiva e piena di vita, si metta a ballare con le nipoti, purtroppo scivola…..
….Scivola nell'odissea della malasanità, arriviamo all'Ospedale Grassi, il nosocomio del Mare di Roma che serve 280 mila abitanti che in estate diventano circa un milione (turisti stanziali e giornalieri), al Pronto Soccorso, diagnosi – collo del femore rotto – e vi rimane, senza tiranti senza possibilità di essere cambiata o assistita dai parenti ovviamente essendo nel Pronto soccorso. Rimane lì sino a lunedì alle 16 quando finalmente viene ricoverata sempre al Grassi.
I fax inviati alle altre strutture ospedaliere sabato notte e domenica sono stati inevasi.”Solo ora si sono liberati due posti al reparto”. Arrivati al reparto la sorpresa!
“Certo ci rendiamo conto, ma non sarà operata subito, ci vorranno 15 – 20 giorni”. Premetto, medici ed paramedici affabili e professionali, stanze da due letti, con televisore, pulizia da hotel 5 stelle, tutto efficiente persino i pasti. Ed allora non capisco perché 20 giorni. La solita Italia delle caste, penso. Ed effettuo telefonate a parenti ed affini medici, chirurghi, cardiologi.
Vengo ricevuto, cordialmente e con professionalità, dal responsabile vicario del reparto, che vedo giorno e sera al reparto, nei dieci giorni seguenti, che giustamente “non faccio eccezioni, ho solo due sedute di camera operatoria alla settimana, martedì e giovedì di 4 ore, riesco ad operare tre malati a seduta, non posso assicurare nulla” mi tranquillizza “sua madre è giovane, non le metterò la protesi, la frattura non è scomposta, bastano due viti” e poi “quindi non è un intervento lungo, vedremo, c'è anche ferragosto, dopo vedremo…”
Ieri, non è in lista, il fisico dopo 10 giorni, ovviamente si è deperito, ad ogni movimento è un dolore… Irritato, avendo fatto tanto volontariato (Arvas) ospedaliero, sono conscio dei rischi ed ho Il terrore delle piaghe di decubito, mi reco alla direzione sanitaria, stessa cantilena, non abbiamo soldi, per aprire la sala operatoria oltre alle due mezze giornate. “Ma cosi in pratica il reparto di ortopedia del Grassi opera un giorno a settimana, di fatto” faccio presente a due assistenti del direttore sanitario ed alla sua segretaria……”come posso aiutarvi” dico fra sorrisi di circostanza e sinceramente un po visto come un marziano, ancora non ricevuto dal direttore sanitario. Ma mi assicurano la opereranno martedì prossimo ….forse.
Nel frattempo nel cercare soluzioni, inorriditi dal racconto gli ortopedici dell'Ospedale San Pietro ci aprono la porta della sala operatoria ed oggi operano….. senza raccomandazioni, senza telefonate, solo per competenza, professionalità ed umanità in altre parole SOLIDARIETA'
Un appunto, con amarezza, ai medici ed paramedici del Grassi reparto Ortopedia, abbiamo riscontrato una piaga di decubito, medicata e fasciata….perché non dirlo? Abbiamo parlato tutti i giorni, certo adesso capisco il pannolone con il catetere? Ad una persona che non soffre di incontinenza?
Cari Sindaco e Governatore, come può un Ospedale che serve una popolazione di oltre 200 mila abitanti, avere un reparto Ortopedia che non può operare che sei persone, a settimana, tenendo a letto, con gravi sprechi di denaro pubblico: per degenze lunghe, riabilitazioni lunghe, cure di decubiti facilmente attribuibili a lunghe degenze?
Ma si può tenere una persona, 20 giorni con un femore rotto?
Cosa sono gli effetti dello scandalo “Lady Asl e la Frode alla Sanità” e l'attuale governo regionale cosa fa, come si spiega un reparto di Ortopedia che opera dopo 20 giorni di degenza?
Io, i cittadini del XIII municipio di Roma, i lettori di Agorà Magazine, aspettiamo risposte
Direttore di www.agoramagazine.it