di Emanuela Medoro
Preparato/Impreparato
Traduco a parola alcune delle più recenti comunicazioni in circolazione sul web, firmate John McCain: Amici, la nostra nazione è di fronte a serie sfide che richiederanno al prossimo presidente capacità di leadership, esperienza e saggezza…io sono preparato a guidare il paese come prossimo presidente (ready to lead the country). Sono preparato a rompere la dipendenza dal petrolio straniero, a combattere per abbassare le tasse, e migliorare le condizioni di lavoro, come Comandante in Capo sono preparato a guidare uomini e donne a servire nell’esercito.
Il mio avversario, senatore Obama, semplicemente non è preparato.(not ready)
Sembra il giudizio impietoso di un professore di liceo per uno studente che ha dato scarsi risultati ai test di verifica. Forse è bene ricordare a questo professore che per impreparato intende inesperto, che John Kennedy e Bill Clinton divennero presidenti alla stessa età di Obama
Sull’impreparazione di Obama ha insistito molto John McCain, con alcuni video diffusi online in questi ultimi tempi. E’ diventato famoso quello in cui prima si vede Obama, poi passano rapidamente Paris Hilton e Britney Spears, e la battuta dice: “E’ la più grande celebrità del mondo, ma è pronto a governare? Più tasse, più petrolio straniero, maggiori spese federali, questo è Obama.”
Oppure: Egli può fare un nuovo mondo…ed il mondo vedrà le sue benedizioni…Obama può essere l’uomo del destino, ma è pronto, capace di governare?(Obama may be the one, but is he ready to lead?). Segue firma:Io sono John McCain, ed ho approvato questo messaggio” (I am John McCain, and I have approved this message ), con sorrisetto a fior di labbra.
Ancora: Taxman, ovvero l’uomo delle tasse, Obama vuole aumentare le tasse, aumentare il prezzo della benzina, le spese per la sanità, quindi porterà tutti ad un disastro economico.
Anche se dovunque può esistere un granello di verità, appare evidente che siamo di fronte ad una campagna denigratoria fatta con slogan di forte efficacia, semplici e comprensibili da tutti.
Le risposte di Obama sono in genere fatte in modo da concentrare l’attenzione piuttosto che sulla sua preparazione sul suo movimento di base, per espanderlo al massimo per quanto ancora possibile. Le accuse di McCain sono considerate ridicole. Nei suoi testi è riportato un interessante elenco in inglese di aggettivi usati dai giornali per definire questo attacco: wrong, misleading, ugly, offensive, reckless, sbagliato, fuorviante, brutto, offensivo, sconsiderato. Da notare che quest’ultimo aggettivo, reckless, fu usato la prima volta per definire Obama e le sue proposte sul ritiro delle truppe americane dall’Iraq.
Poi Obama va all’origine degli attacchi, dice senza mezzi termini che si tratta di idee ridicole messe in giro usando i grossi assegni delle lobby di Washington e degli interessi forti del mondo della finanza e dell’economia, petrolio, assicurazioni, banche. Infine mette in relazione le forti spese fatte per macchiare e screditare il suo movimento con gli sforzi dei suoi sostenitori per costruire i nuovi gruppi e portare alle urne gente che non ci è mai andata, insomma per allargare la partecipazione alla vita politica, con un movimento dal basso verso l’alto.
A questo proposito ricordo che due mesi fa Obama annunciò la sua rinuncia al finanziamento pubblico della campagna elettorale che gli era dovuto per legge, per prendere le distanze dalla tradizionale politica di Washington. Insomma egli ci sta dicendo una cosa, che la democrazia americana finora è stata solo una oligarchia wasp, un ristretto mondo governato dai bianchi protestanti anglosassoni, in assenza di ogni forma di partecipazione da parte di milioni di americani di diversa origine che pur avendo teoricamente diritto di voto, non lo hanno mai esercitato, poiché si sentono esclusi dall’attività politica. (www.agoramagazine.it)