Sono iniziate le Olimpiadi proprio nel giorno in cui si cominciava a sparare in Georgia: in antichità non era così, ma la realtà mondiale purtroppo oggi è questa. Ribadisco che il fatto sportivo va separato dagli aspetti politici, ma purtroppo la Cina continua a rappresentare un monolite dove i diritti umani non vengono rispettati e non solo per la questione del Tibet. Facile criticare chi deve tenere insieme un miliardo e trecentomila persone ed ha bisogno del pugno di ferro, ma deludente è stato vedere come troppi big mondiali non abbiano sottolineato un più forte, necessario “distinguo” con chi non ha le carte in regola con la libertà. Certo, molti dei paesi che partecipano hanno situazioni anche peggio di quella cinese, ma l’impressione è che una volta di più a contare sia stato e resti solo il business e questo per me è profondamente sbagliato. Per questo – come anticipato – ho esposto dalla mia finestra una bandiera tibetana: non servirà a nulla, ma è il ribadire un principio.