La situazione di disagio permane agli uffici consolari di Madrid per tutti gli italiani residenti nella circoscrizione

di Cinzia Salluzzo Rovituso

La situazione di disagio permane agli uffici consolari di Madrid per tutti gli italiani residenti nella circoscrizione consolare, costretti a espletare pratiche burocratiche anche in questi mesi estivi.

Madrid 30 luglio ore 14.30, le strade silenziose e quasi deserte, temperatura intorno ai 40 gradi sopportabili all’ombra, atmosfera surreale un misto tra deserto del Sahara e nella cittadina di Hadleyville del film Mezzogiorno di fuoco, solo che al posto di Gary Cooper, vittorioso giustiziere, troviamo un’ ennesima coda formata da un cinquantina di persone tra loro coraggiosi pronti a duellare contro un nemico purtroppo ben visibile “la Burocrazia”e quella Kafkiana e’ solo un sollievo : Gabriella Barone “ E’ gia’ da un’ ora che sono in fila e sono sei mesi che sono in attesa del mio passaporto. Sono venuta la prima volta l’11 di novembre, incontrando sempre grosse difficolta’, principalmente nell’ ottenere le informazioni corrette, al telefono e’ impossibile poterle ricevere cosi’ l’unica soluzione e venire qui e stare in fila per minimo due ore. Ho provato tramite mail scrivendo per sette volte prima di ricevere la desiderata risposta. Cio’ nonostante, non hanno riferito la differenza tra il passaporto elettronico, all’incirca costo 42 euro,e quello di valido per gli Usa, di 88 euro. Tra l’altro, quando sono andata a pagare la tassa per le spese del passaporto all’apposito sportello bancario ( Banca Spagnola Banesto n.d.r) l’impiegata, sorpresa, ha effettuato una serie di telefonate di verifica .”

Si presenta anche Luigi Monaco, un altro utente in fila, dal 29 Marzo in attesa del passaporto “Non ho ancora il passaporto e’ la quarta volta che vengo, purtroppo sempre mi aspetta un fila di minimo due ore ed oggi al caldo e sotto il sole ma d’inverno la situazione non migliora: al freddo e sotto la pioggia. Mi hanno riferito che il problema del mio passaporto dipende da Napoli che ancora non ha concesso il nulla osta, ma dovrebbero essere gli impiegati ad occuparsi della pratica,no!?”
“E’ proprio” gli fa eco Gabriella Barone “una situazione spiacevole, che personalmente mi rattrista molto,amo l’Italia e’ sono orgogliosa di essere italiana, ma il modo in cui trattano gli utenti che non comprendo: non ho mai visto dar la precedenza ad anziani e bambini, che per evidente mancanza di sale d’attesa, sono soggetti all’intemperie, come noi tutti del resto. Purtroppo non sono code di breve durata, a volte, come oggi si inizia ad aspettare dalle 13.30 per poter entrare alle 17.00 negli uffici.”

Alla notizia che il Consolato Generale verra’ trasformato in Cancelleria sotto le direttive dell'Ambasciata con probabili tagli alle spese di funzionamento si avvicina una ragazza Gisella Tozzi: “ E’ la prima volta che faccio la fila, molte informazioni le ho dovute trovare su internet, il servizio telefonico e’ inutile, risponde solo una voce che fornisce l’orario di apertura del Consolato, sono preoccupata debbo partire in Ottobre ed ho bisogno del passaporto”
“Meglio cambiare nazionalita’,”afferma Luigi Monaco “in Spagna un documento di identità si ottiene in un giorno, e se vengono sottratti soldi alla spese della Cancelleria sara’ un problema serio, gia’ la situazione attuale mi sembra abbastanza critica”
“Anche io” afferma Umberto Amedei “ sono sei mesi che aspetto il passaporto e mi auguro che oggi me lo diano, in questi lunghi mesi protagoniste sono ogni volta lunghe code e i notevoli disagi”.
“Disagi” dice Gabriella Barone “ che spero si risolvano e non peggiorino la nostra situazione, io non rinuncerei mai alla “mia” Nazionalita’ italiana sono sconcertata ma fiduciosa”.
Ora alla luce di queste interviste dove e’ evidente che i servizi consolari sono in continua emergenza, sia per l’insufficiente numero del personale sia dell’incremento notevole della comunita’ italiana in Spagna,ci si interroga sul futuro. Si auspicano migliorie, da sempre la proposta di creare un rete informatizzata, come del resto gia’ avviene n Spagna, in cui erogare i servizi principali evitando inutile code e spostamenti a cittadini Italiani che non risiedono a Madrid.
Ma lo scenario lascia prevedere un peggioramento se non il collasso stesso dei Servizi. I tagli resi necessari dalla crisi economica che sta “mettendo letteralmente in ginocchio”il nostro Belpaese, non giustificano un mancanza di ammodernamento strutturale. Un grido personale di sdegno, perdonatemi la licenza: “Siamo l’Italia non un Paese in via di sviluppo”

La redazione di www.italiacerca.info

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