Ha indignato ed offeso l’atteggiamento restrittivo e censorio dei cinesi in occasione delle olimpiadi. La Cina si tutela e tutela l’ordine e la democrazia facendo da scudo a qualsiasi tentativo di turbativa diffamatoria dei simboli e dei valori contrari al governo che alterano l’ordine sociale. Il tutto “a favore della cultura e del progresso della società, dell’armonia, del servizio pubblico e del socialismo”. Ma essi prendono spunto e si giustificano indicando gli americani che, maestri di democrazia, da anni studiano i rimedi migliori per poter garantire ad ogni costo la tranquillità dei cittadini. Infatti, dal Washington post, si apprende che in America ultimamente sono consentite misure eccezionali che permettono alla polizia di perquisire i viaggiatori e di controllare persino il contenuto dei loro computer. La norma è così decisa ad assicurare e scongiurare qualsiasi attentato o delitto che permette di porla in essere e quindi di prelevare da pc, iPod, cellulari e palmari ogni informazione contenuta nel laptop. In quanto a democrazia però, neanche noi italiani scherziamo. Ci mancherebbe che l’Italia, paese della cultura e della libertà, tranne brevi episodi, rischiasse di passare per reazionaria al cospetto degli esempi di Cina ed America. Abbiamo pensato di schedare tutti i bambini rom in modo da garantire loro la scuola ed un futuro certo ed onesto. Entro dieci anni tutti gli italiani depositeranno le loro impronte digitali ma altre misure si stanno studiando soprattutto nell’inasprire le pene in modo che chi sbaglierà pagherà. Molto.
L’esempio americano potrebbe far storcere il naso a qualche “democratico” che ottuso non vuole capire l’importanza dell’eliminazione di ogni segreto. Perchè avere segreti? Che male c’è a prelevare informazioni dai pc della gente anche se non è sospetta e non si ha un mandato di un magistrato? Se non abbiamo nulla da nascondere perché opporci e sentirci offesi? E’ il segreto che permette l’attività clandestina, che agevola le manovre dei terroristi. Quei segreti che alcuni “democratici” si ostinano a definire privacy. Perché tenere un diario? Cosa nascondiamo in quelle pagine strette in quei quadernetti dotati addirittura di lucchetti?