ministro ombra per gli Affari Regionali
Nel governo sul federalismo fiscale ci sono due velocità: mentre Calderoli va ad alta velocità, Fitto tira il freno a mano. Differenze di proposte, di linguaggio e di tempi, particolarmente evidenti nelle due audizioni, assai ravvicinate, tenute dai ministri in Parlamento.
In particolare, sul fondo perequativo, quello che serve per riequilibrare le risorse tra le diverse Regioni, Fitto si è espresso a favore di un Fondo statale, mentre Calderoli attribuirebbe la gestione alle Regioni, cosicchè le più forti economicamente e per capacità fiscale darebbero una quota di risorse a quelle più “deboli”.
Una differenza sostanziale: se passasse la proposta Calderoli verrebbe fortemente minata l'unitarietà e la funzione di garanzia dello Stato nei confronti dei diritti fondamentali dei cittadini.
Ma anche sui tempi i ministri sembrano pensarla diversamente. Se Calderoli parla di fine anno come traguardo per il federalismo fiscale, Fitto dice chiaramente che “servono anni”.
Il Partito democratico non aspetterà che i due ministri si mettano d'accordo ma farà una propria proposta il cui punto centrale sarà il Fondo perequativo gestito dallo Stato che finanzia i livelli essenziali di tutti i servizi primari per i cittadini (sanità, assistenza, scuola, trasporto pubblico). Solo così il federalismo potrà garantire maggiormente pari opportunità e ridurre le differenze esistenti tra il Nord e il Sud del Paese