E’ possibile la democrazia tra i pedagogisti?

dott. Alessandro Prisciandaro
PEDAGOGISTA
Presidente Nazionale APEI

Scrivo in relazione al tentativo antidemocratico di imporre a tutti noi
una modalità, fatta per proclami e auto-incoronamenti da parte di poche
associazioni (ANPE-FIPED-AIF-ANEP) che si sono arrogate il diritto di
decidere per tutti noi il nostro futuro professionale.
Come sapete i recenti decreti 2007/2008 (vedi www.apei.it) impongono una
accelerazione nel processo organizzativo e rappresentativo degli educatori e
dei pedagogisti in modo da essere pronti alla sfida del riconoscimento
professionale anche in ambito europeo.
In questo senso l'APEI che ho l'onore di rappresentare, ha organizzato una
video conferenza pubblica in cui sono stati invitati tutti i colleghi
(associazioni e singoli professionisti) a dibattere e fare proposte sul come
affrontare questa nuova sfida e da sempre stimola i colleghi alla
riflessione e al dibattito, attraverso la ML che ha migliaia di aderenti.
Come ricorderete c'è stato l'intervento del Prof. Paolo Orefice in qualità
di responsabile nazionale della rete SIPED, con il quale abbiamo iniziato un
percorso di riflessione che oggi, e non si capisce perché, ci vede esclusi
dai successivi momenti organizzativi e decisionali.
Io invito questi colleghi a cambiare modalità e a favorire la massima
partecipazione di tutti, NON E' POSSIBILE ACCETTARE CHE QUATTRO PERSONE
DECIDANO IL DESTINO DI MIGLIAIA DI COLLEGHI EDUCATORI E PEDAGOGISTI.

Invitiamo quindi, il prof. Orefice nella sua qualità di moderatore e
coordinatore del tavolo di lavoro a NON ESCLUDERE NESSUNO e a dare notizia
su quanto accade a tutti e in tutti i modi possibili, e a NON DECIDERE SE
NON ATTRAVERSO MOMENTI PUBBLICI E CON VOTAZIONE A MAGGIORANZA su eventuali
proposte.
Fate un grave danno a tutta la categoria e dimostrate la vostra incapacità
educativa se non siete in grado di coinvolgere i colleghi nel dibattito e se
non aiutate a fare scelte consapevoli ai colleghi meno informati.
Le prime avvisaglie sono proprio all'interno della cose che scrivete e che
noi abbiamo divulgato in rete.
Dal vostro proclama NON CI SONO I VERI PROBLEMI DELLA CATEGORIA!!!!! Non so
parla di turni massacranti, di umiliazioni per retribuzioni che non superano
i 10 euro l'ora, di operative che ci sfruttano senza contratto, di assenza
propositive sui bisogni educativi, di norme contrattuali disomogenee, di
colleghi costretti a fare tre o quattro lavori per poter campare, di
contratti a termine, di insicurezza lavorativa, di fuga dalla professione,
di inadeguatezza del corso di laurea alla realtà lavorativa, di assenza
propositiva dei nostri accademici, di riforma integrale del percorso
formativo del pedagogista, di assenza programmatica e politica nei tavoli
della 328 e 285, della mancanza di lavoro per migliaia di colleghi, della
disoccupazione che spesso si trasforma in emigrazione forzata, della
debolezza del nostro titolo di studio che ad oggi nessuno ha più il coraggio
di mostrarlo in pubblico!!! E di tante altre cose ….ma … si parla della
solita formazione a pagamento!!!! Si parla per la prima volta di formazione
specialistica di 3 livello e non ci si accorge che si rasenta il ridicolo!
Si presenta una visione della realtà in cui da un lato c'è il pensiero
(mondo universitario) e dall'altro lato ci sono i manovali (Mondo delle
associazioni) che dovrebbero rappresentare due poli di un processo virtuoso.
Tranne che notare che sia il primo che il secondo vede come rappresentanti
solo docenti universitari!!!!
Non ci siamo. State sbagliando strada. Se non credete nei processi
collettivi di cambiamento cambiate mestiere. Se ci credete (come spero) ma
non siete in grado di organizzare un processo di riflessione che veda
migliaia di colleghi scendere in campo con le proprie esigenze, fatevi da
parte! Non rovinate la possibilità a questa categoria, bistrattata da
sempre, di diventare adulta.
Lo capisco la democrazia è faticosa e estremamente complessa, meglio
decidere da soli, in quattro, escludendo tutti gli altri, meglio creare muri
alti 10 metri educando alla sopraffazione e alla violenza.
Io sono per la democrazia.

dott. Alessandro Prisciandaro
PEDAGOGISTA
Presidente Nazionale APEI
www.apei.it

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