Lavoro femminile e pari opportunita’. Il Senato impegna il Governo per avvicinarci all’Europa

Importante approvazione oggi al Senato di un Ordine del Giorno presentato da me e dai senatori radicali Emma Bonino e Marco Perduca (cui si sono aggiunti molti altri senatori anche in corso di seduta) sul DDL 866 (conversione in legge del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere d'acquisto delle famiglie).

Grazie all'intervento della senatrice di maggioranza Maria Ida Germontani, il Governo ha accettato il dispositivo dell'ordine del giorno, e si e' cosi' impegnato a:
– concorrere agli obiettivi fissati dalla Strategia di Lisbona, varando misure straordinarie su conciliazione familiare, asili nido e incentivi al lavoro femminile, con particolare attenzione della pressione fiscale sul lavoro femminile, specialmente nel Mezzogiorno;
– potenziare, conformemente agli obiettivi europei, le politiche attive per l'occupazione e per l'inclusione sociale e la modernizzazione dei sistemi previdenziali, con particolare attenzione alla condizione femminile e alle discriminazione delle donne nel campo sociale e lavorativo;
– favorire interventi strutturali dello Stato, in coordinamento con le Regioni e gli Enti locali, per le pari opportunità fra donne e uomini, per superare i pregiudizi contro le donne e gli ostacoli alla loro assunzione e per conciliare i diritti e i doveri di genitorialità e cura della famiglia con il diritto al lavoro e all'indipendenza economica;
– rilanciare una strategia di sostegno e incentivo all'imprenditorialità femminile, che non disperda l'esperienza positiva dimostrata in anni di applicazione dalla legge 215/1992.

Tutto questo come contrappeso alla detassazione degli straordinari prevista nel decreto governativo. Detassazione che di fatto avvantaggia il lavoro maschile, cioé il lavoro di chi ha più tempo per fare gli straordinari, e che di conseguenza passerà più tempo al lavoro e meno in famiglia, delegando una volta di più alle donne le mansioni domestiche e familiari.

Mi auguro che il Governo dia celermente seguito a questo Odg, e porti l'Italia, il cui tasso di occupazione femminile è attualmente il secondo più basso in ambito comunitario (dopo di noi solo Malta), al passo delle principali economie europee.

Qui il testo dell'ordine del giorno presentato: http://blog.donatellaporetti.it/?p=161

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