Nomina a Presidente dei Revisori dei Conti della Provincia di Vibo Valentia del dottor Roberto De Vincentis.

Componente Commissione Giustizia

Apprendo con vivo disappunto la notizia della nomina a Presidente dei Revisori dei Conti della Provincia di Vibo Valentia del dottor Roberto De Vincentis.
In Calabria, purtroppo, non cambierà mai nulla, nel senso che le varie Istituzioni pensano solo ed esclusivamente a riempire le singole “caselle” usando il manuale politico “ Cencelli ” , piuttosto che quello dell’etica e della moralità.
Nel mentre i genitori di tutti i giovanissimi calabresi deceduti per casi di malasanità chiedono di avere conoscenza delle verità che hanno portato alla perdita dei loro amati figliuoli, nessun provvedimento viene assunto nei confronti dei responsabili né da parte delle singole Amministrazioni sanitarie né da parte del settore giudiziario.
E se è pur vero che la figura di semplice indagato non è indicativa di colpevolezza, mi appare altrettanto vero che le Istituzioni locali, i cui rappresentanti si appellano costantemente al rispetto della legalità, dovrebbero designare in compiti delicati, figure al di sopra di ogni sospetto.
Poco importa se la relazione ministeriale del Prefetto Riccio per i casi di malasanità verificatisi in Calabria, richiama il fatto che le Aziende non hanno adottato, in alcuno dei casi, gli adempimenti previsti dall’articolo 93 del vigente CCNL, di fronte all’intervenuta violazione o alla non corretta esecuzione dei doveri professionali.
E’ chiaro che quando le indagini interne o giudiziarie rimangono aperte e prive dell’individuazione di alcun colpevole, e quando le Istituzioni non fanno riferimento ad alcun “codice etico”, c’è chi mira a far carriera e ad acquisire incarichi di ogni genere.
D’altra parte a Vibo non c’è da aspettarsi nulla di diverso fino a quando esisteranno “super protettori politici”, individuabili, tra gli altri, nello stesso Presidente della Giunta Regionale, il quale, pur di affidare un incarico all’ex Presidente dell’Amministrazione Provinciale di quella Città, instaura l’anomala figura di Sottosegretario regionale. E’inutile meravigliarsi se la nomina di un Revisore dei Conti ricade su figura inserita in indagini legate a vicende che stravolgono la vita di intere famiglie!
Fino a quando la Calabria sarà costretta a vivere in un sistema dove vige la garanzia dell’impunità? Dovrà pur arrivare il momento in cui qualcuno sentirà il dovere di mettere la mano sulla propria coscienza!

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