Veltroni il re’cicala

di Diego Righini

Un esempio negativo da non imitare

Valter Veltroni ha scommesso tutti i beni dei romani su se stesso, ma ha perso, ora come restituirà i sui debiti. Tutto ci saremo aspettati tranne trovare due cadaveri svuotati del loro sangue lungo la strada percorsa da Valter Veltroni. L’ex Sindaco di Roma ed attuale Segretario Nazionale del Partito Democratico aveva scommesso veramente tutto sulla sua persona, a discapito delle Amministrazioni Pubbliche del Comune di Roma che oggi presenta 8 miliardi di debiti e della Regione Lazio, la quale non produce azioni amministrative positive per i suoi cittadini dal 2006.
La prima era governata da lui direttamente, l’altra gestita, da buon burattinaio, attraverso l’opera scaltra del responsabile delle Relazioni Istituzionali della Regione Lazio Maurizio Venafro.

Qualche volta le considerazioni della Lega Nord sul modo di gestire, male e con sprechi dolosi, i soldi pubblici, fuori dalla Padania, è pienamente condivisibile. Chi pensava che con Prodi e Rutelli si fosse toccato il punto più basso della gestione pubblica con Veltroni penso si sia ricreduto. I cittadini, prima di Roma e poi di Sinistra, si sono fatti ingannare dal linguaggio sofista privo di responsabilità amministrativa di Veltroni, il quale è un uomo che si è sempre mosso secondo una regola per lui ineludibbile, massima visibilità con il minimo sforzo economico-amministrativo.

Provo a spiegarmi meglio. Se una singola persona denunciava un disagio personale era materia di richiamo per l’ex Sindaco di Roma, il quale invece di fronte la notificazione di insicurezza, di traffico, di strade dissestate, di eccesso di rifiuti per le strade, di mancanza di riciclaggio, di mancanza di edilizia pubblica residenziale restava insensibile alla vicenda per un unico motivo, in risposta a ciò Valter avrebbe dovuto lavorare, come una onesta formica, per risolvere i problemi di Roma.

Chi pensa che il peggio Valter l’abbia fatto vedere come amministratore è poco informato, perché quello che ha fatto nel suo partito è unico. Il buon Valter ha preteso, dopo aver ignorato sezioni, circoli e partito per molti anni, di essere incoronato Rè del Partito Democratico senza nessun rivale di espressione dei DS, questo è il primo caso dove la Cicala riesce a cantare durante l’estate e mangiare le scorte, frutto del duro lavoro delle formiche (militanti del PD), durante l’inverno.

Assodate queste situazioni e questi eventi tutti si aspetterebbero la ghigliottina per il Rè, invece ciò non avviene perché il Rè fa comodo al nuovo sistema di potere che Governa l’Italia.

Quale opposizione si può preferire di più, di una che ha voce, volto ma non i muscoli? Considerando che le tessere, i sindacati, le cooperative, le lobby economiche e i rapporti internazionali dipendono da gli altri come D’Alema, Marini, Bersani e Rutelli, questo capo dell’opposizione fa veramente al caso del PDL.

Alcuni fini osservatori della politica giudicano lo stato attuale di trasformazione e semplificazione politica ancora incompiuto, perché da una parte c’è un capo acclamato che guida un soggetto politico forte, come Silvio Berlusconi, dall’altro c’è un Rè cicala, Valter Veltroni, che ha come più stretto e fidato consigliere un uomo poco politico impegnato solo in funzioni di Governo dal PDL come Gianni Letta.

Disegnato lo scenario e denunciato l’imbroglio, ci si domanda cosa è meglio per il nostro Paese. L’Italia vive una condizione socio-economica difficile, perché non ha un Piano Nazionale per lo sviluppo chiaro da applicare e che trovi l’appoggio internazionale dell’Europa e dell’asse Stati Uniti-Israele.

Proprio per questo il Rè Cicala farebbe bene a farsi da parte perché non è utile al progetto Paese ed al ruolo di opposizioni leale, critica e propositiva, che è l’unica opposizione che può portare giovamento agli italiani e non ai soliti interessi dei politici come Valter, che lavorano per se stessi e per la propria immagine mediatica a scapito di tutto, come sta facendo oggi per portare il fedele Bettini o la compagna Melandri alla Presidenza della RAI.

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