Deportazione mai più

di Milena Zappon Comunità San Benedetto al Porto

Il 20 giugno è la Giornata Mondiale del Rifugiato. Il 2008 è l’anno del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani. Mai, come in questo anno, due momenti così significativi sono stati privati del loro significato.

Il 20 giugno è la Giornata Mondiale del Rifugiato. Il 2008 è l’anno del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani. Mai, come in questo anno, due momenti così significativi sono stati privati del loro significato. Non ci sono più diritti né accoglienza. Sono stati sepolti sotto le parole “sicurezza”, “emergenza”, “criminalità”, “clandestini”, “respingimenti”, “paura”.
Quale significato può assumere la “giornata del rifugiato” quando questo importante status, in Italia, probabilmente non esisterà più perché, di fatto, chiedere asilo nel nostro paese sarà una missione impossibile?
Quanti dei morti annegati di questi ultimi mesi (per non dire anni) nel Mediterraneo, nel tentativo di arrivare in Italia e in Europa, avevano diritto a chiedere asilo?

Nessun governo, nessun respingimento o blocco navale potrà mai fermare l’umanità in fuga da paesi come l’Africa, l’Iraq, l’Afganistan, la Somalia, dalla fame o dalla guerra, dalle miserie e dalle ingiustizie.

L’attacco al diritto di asilo che il governo italiano si prepara a fare è senza precedenti: la modifica delle procedure di esame delle domande di asilo, con l’introduzione di forti limitazioni alla libertà di circolazione dei richiedenti asilo, soprattutto restringendo il diritto di difesa attraverso norme profondamente anticostituzionali.

Già, la Costituzione… Pensare che il 2008 è anche il 60° anniversario della Costituzione italiana. Invece sarà ricordato come l’anno dell’entrata in vigore di norme anticostituzionali come quelle contenute nel cosiddetto pacchetto sicurezza dove, in questo momento, dal punto di vista giuridico stiamo vivendo una bestialità legislativa: durante un processo, un immigrato senza permesso di soggiorno, si vede aumentare la pena solo per essere privo del documento, anche se essere “clandestino” non è considerato reato.

E che dire del Parlamento europeo che ieri ha approvato la famigerata “direttiva sui rimpatri” con la decisione, tra le altre, dell'estensione della durata della detenzione amministrativa nei CPT sino a 18 mesi?

L’Unhcr, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, celebra la Giornata del Rifugiato con questo slogan: “Proteggere i rifugiati è un dovere. Essere protetti è un diritto”, organizzando un convegno a Roma a cui partecipa il neo ministro dell’interno Maroni.

Chissà quante parole saranno sprecate in questa occasione ufficiale. Speriamo non lo siano invece altre vite, centinaia di vite, mentre tentano di attraversare il Mediterraneo. Almeno il 20 giugno…

“Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”. – Art. 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Art. 3 della Costituzione italiana

“Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l’Unione si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di eguaglianza e di solidarietà; l’Unione si basa sui principi di democrazia e dello Stato di diritto. Essa pone la persona al centro della sua azione, istituendo la cittadinanza dell’Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia”. Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea

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