LE PARTITE IN HD DELLA RAI SOLO SU DGT E NON LE VEDE NESSUNO

Sen. Vincenzo Vita

Esclusi il satellite e l'Iptv. Governo faccia rispettare contratto di servizio.

“Perchè le partite degli Europei di calcio vengono trasmesse dalla Rai, che ha l'esclusiva dei diritti, in alta definizione solo sul digitale terrestre? E' il miglior modo perchè nessuno possa vederle”. E' la denuncia fatta dal sen. Vincenzo Vita che insieme ai senatori del Pd Luigi Vimercati, Roberto Di Giovan Paolo e Fabrizio Morri ha firmato un'interrogazione al ministro dello sviluppo economico nella quale si ricorda che “gli utenti attualmente dotati di un televisore compatibile con l'Hd attualmente in Italia sono 4 milioni e che molti italiani sono dotati di decoder digitali per la piattaforma satellitare e Iptv, mentre praticamente nessun cittadino possiede decoder atti a ricevere l'Alta Definizione in digitale terrestre ed inoltre sono pochissimi gli italiani che hanno un decoder Dtt-hd integrato nel televisore”.
“La Comunità Europea – spiega Vita – ha ribadito la neutralità tecnologica, stabilendo cioè che ogni cittadino è libero di scegliere le modalità e la piattaforma tecnologica da utilizzare per effettuare il passaggio al digitale. Allo stesso tempo la Rai è vincolata nel Contratto di servizio a fornire i servizi in Hd “su diverse piattaforme distributive” e “nel rispetto dei principi di parità di trattamento e non discriminazione”.
“La Rai – prosegue – contravvenendo a quel contratto di servizio recentemente firmato, ha invece deciso che la diffusione degli Europei in HD avverrà esclusivamente attraverso la tecnologia Digitale terrestre e solo in cinque aree: Milano, Roma, Torino, Sardegna e Valle d'Aosta. Questa scelta, come denunciato anche dall'associazione consumatori Adiconsum, penalizza e discrimina fortemente i cittadini italiani che già sono passati alla ricezione televisiva in digitale in Alta definizione. I decoder digitali terrestri HD, necessari per la ricezione del servizio diffuso dalla Rai, sono stati infatti resi disponibili solo di recente e in quantità non superiori alle «poche migliaia», come si evince dalle dichiarazioni degli stessi distributori”.
“Tali apparecchi – conclude Vita – il cui costo si aggira intorno ai 180 euro, non rispondono per altro alle caratteristiche raccomandate dal consorzio DGTVi, non essendo dotate di middleware per la tv interattiva (MHP) o di sistema di accesso condizionato, elementi necessari per fruire con lo stesso apparecchio delle diverse offerte di tv a pagamento disponibili nel nostro Paese. Pertanto è necessario che il governo intervenga per riportare la Rai al rispetto del contratto di servizio secondi i principi di neutralità tecnologica, di parità di trattamento e di non discriminazione”.

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