Il referendum irlandese boccia il trattato e rimette “IL “ tutto in discussione!

Mi duole ammetterlo ma probabilmente il leghista Calderoli un minimo di ragione ce l'ha. Ancora una volta il parlamento europeo sceglie la strada sbagliata. Il nuovo trattato di Lisbona andava approvato non dai singoli governi dei paesi membri ma da tutti i futuri “cittadini” europei, con un referendum generale. Occorre anche una costituzione europea che metta in primo luogo il cittadino, dei principi fondamentali inviolabili comuni a tutti gli stati membri: politica estera, tutela sul lavoro, diritto al voto ect. ect. Come migrante vorrei concentrarmi esclusivamente su quest’ ultimo fattore. Non si puo’ essere pieni cittadini europei senza perdere un pochimo di nazionalismo e regionalismo. Negli ultimi decenni il fenomeno migrazione ha preso forme diverse. Non piu’ la disperazione, che ha spinto il cittadino ad “ immigrare “ verso i paesi membri, ma la libera scelta. E’ imperativo che una futura bozza costituzionale, preveda il diritto di scelta di voto del cittadino nel paese di residenza e non quello d’ origini Questo risolverebbe anche la tanto criticata e “ inciuciata “ legge Tremaglia. L’ errore fatto nel 2001 non e’ stato quello di dare il voto anche ai cittadini italiani all’ estero, gia’ sancito dalla nostra costituzione ( art. 48), ma di imporlo, con delle regole del tutto sbagliate come quello di istituire le ripartizioni estere. Non troverei niente di strano se dopo tre anni di residenza e lavoro in un altro paese venga concesso al neo-integrato anche il diritto della scelta di votare. Creare un Europa dei cittadini e non dei “burocrati “ .

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