Ancora Croce Rossa nei guai
Accuse sul web della CRI
Dal 13 luglio, giorno dell’inchiesta de L’Attacco sul sito nazionale della Croce Rossa è tutto un affannarsi ad intervenire, a gridare allo scandalo
Dimissioni a Foggia
Hanno lasciato il consiglio direttivo provinciale Nicola Giannatiempo e Gino Marchesini, fra i più indomiti nel denunciare che “qualcosa non andava”
CRI di Foggia: dopo due mesi restano anzi crescono le accuse
Ancora buio sulle assunzioni e sul passivo di 60mila euro
Era il 13 luglio di quest'anno e l'Attacco usciva nelle edicole con la sua ennesima inchiesta. “Accuse alla CRI di Foggia”, il titolo. E ancora:”Assunzioni clientelari e passivo di 60mila euro”.
Il nostro giornale ancora una volta aveva sentito puzza di bruciato e aveva cominciato a scavare. Sulla CRI foggiana, invero, molte erano le nubi che si addensavano: assunzioni clientelari compiute senza il ricorso a strumenti legislativi particolari; utilizzo “a capriccio” di determinate imprese; bilancio che presentava un residuo passivo di 60mila euro. E cosa ancor più terribile, anche le minacce, sotto forma di due proiettili, indirizzate ad un consigliere che aveva osato scoperchiare la pentola degli intrighi. Troppo allettante la vicenda per essere sottaciuta da chi, come questo giornale, è solito ficcanasare. E così cominciammo a svelare le (poche) trame allora conosciute: un Consiglio direttivo che approntava “il rendiconto generale dell’esercizio 2006 proposto dal Consiglio Direttivo Provinciale”, a maggioranza: 8 contro 7. Un bilancio affatto chiaro, sin dai tempi della gestione commissariale, datata 2003, e affidata alla stessa persona ora presidente. Imprese e dipendenti, una nutrita schiera di Co.Co.Co. e di Co.Co.Pro. assunti motu proprio, senza tener in alcun conto lo statuto nazionale che impone, in questi casi l'avviso pubblico. Il tutto compiuto senza mai presentare uno straccio di documentazione ai singoli consiglieri che ne hanno fatto ripetuta richiesta. A fronte di un'assemblea tenuta nel giugno 2007, l'Attacco s'impose di cominciare a capire e lo fece in maniera soft. Chiedemmo in maniera garbata se e in che modo venissero fatte le assunzioni, chiedemmo di documentare il residuo passivo di 60mila euro. Soprattutto ci parve quantomeno strano che la vita dell'ente benefico per antonomasia fosse segnata da tante ombre. E lo dicemmo con chiarezza, senza intingere la penna di veleni, avanzando solo interrogativi. All'indomani, di buon mattino giungeva in redazione una missiva della presidente Anna Maria Sarcinelli che chiedeva “l'immediata smentita delle accuse pubblicate nell’articolo”. E si dilungava sulle modalità di approvazione del rendiconto generale esercizio 2006 e discettava sulle deleghe. La lettera è stata da noi puntualmente ospitata, nell’attesa che da quella stessa parte ci venissero, nei giorni a seguire, le delucidazioni richieste. Che non sono mai arrivate. Sono arrivati, invece, e in gran numero, i commenti e le mail dei tanti soci della CRI e la questione ha presto superato i confini di Capitanata per divenire oggetto di discussione del popolo benemerito della CRI. E sono venute le risposte. Tutte per nulla propense “a lasciar correre”.
Sulla lettera della Sarcinelli a l’Attacco vale il commento, per esempio di Maumau del 14 luglio: “Una risposta molto strana. Ci aspettiamo che si cacciano fuori i documenti per giustificare le pesanti accuse e non una mera lezione di statuto”. Certo non va taciuto l’invito del cagliaritano Bistrussu ad oltre il pettegolezzo. E l’osservazione del barese Pecheronza che ammette tra l’altro che “i giornali, che generalmente, mettono in luce le anomalie circoscrivano le ambiguità dell’Ente CRI. Un altro navigatore, Capace, ha osservato: “Purtroppo continua l’inveterata pratica di lavarsi i panni sporchi in casa. Solo che questo presuppone un apparato interno di controllo e “pulizia” efficiente e al di sopra di ogni sospetto. Purtroppo non è così. Continua ad essere molto difficile continuare a stare in un’associazione che vede quotidianamente la netta prevaricazione, almeno in Puglia, dell’apparato amministrativo sugli organo di governo…”. E che dire del solito Maumau che, sempre sul sito nazionale CRI, in data 12 agosto, ha svelato i risultati della “sua indagine”, riassumibile nei seguenti punti: 1) il delegato amministrativo di foggia Surgo Roberto ha assunto la sorella Surgo Liliana e il fidanzato Padovani Giuseppe, senza concorso pubblico; 2) il responsabile dell’autoparco di Foggia Tenace Luigi ha sistemato il figlio Tenace Michele, la figlia Tenace Angela e il nipote La Sala Angelo Pio, senza concorso pubblico; 3) altri dipendenti di Foggia Moscano Potito e Squitieri Davide hanno sistemato fratelli e sorelle, senza concorso pubblico; 4) il campo a Borgo Mezzanone è pieno di “dipendenti precari” baresi figli e parenti di dipendenti baresi, Papasso Cosimo, Mastromatteo Giacomo, Bellomo Ivana, Bellomo Francesco, Vitarelli Salvatore, De Tullio Sebastiano, Ventrella Roberto, Roppo Maria Pia, Silvestris Sergio, Florio Davide, Abbaticchio Davide, sempre senza concorso pubblico; 5) il presidente di Foggia Sarcinelli ha sempre il genero Ficco Giorgio pagato al campo, marito di una consigliera di foggia Valleri Vally e cognato di un’altra Valleri Giuliana, senza avviso pubblico; 6) gli acquisti dei locali di Foggia non si sa come sono stati individuati e chi si è messo come sensale; 7) sono stati assunti amici dei dipendenti civili e anche qualcuno che ha minacciato di spifferare tutto Lambresa Marco, Schiamone Elvira, Nunziata Fabio, Fiscarelli antonimo, La Riccia Giovanni, Pesante Pasqua, La Gatta Leonardo, Dalessandro Alfonso, Checchia Vincenza, Fabbiani Gerarda, Fabbiani Ponziana, Frattarolo Ranieri, Mastroluca Raffaella, senza concorso pubblico; 8) non si vive bene perché tutti sono sotto il ricatto del licenziamento di questi dipendenti di Foggia che, leccatevi le orecchie, sono anche rappresentanti sindacali (Tenace Luigi, Surgo Roberto, Vecchini Fernando, Moscano Potito) e promettono il posto fisso ai propri parenti e amici, senza concorso pubblico; 9) i “dipendenti precari CRI” Padovani Giuseppe, Tenace Angela , Tenace Michele, Moscano Gerardo, Squitieri Adele, Viola Marco, Caterino Michele, Chinni Giuseppe, Veronico Alessandro, senza aver partecipato ad alcuna selezione, dal campo profughi sono stati spostati di nascosto all’autoparco per far incassare gli straordinari, i festivi, i notturni e i buoni pasto ai dipendenti civili di Foggia che fanno solo trasporti programmati, badate bene, 24 ore su 24…; 10) anche al comitato di Foggia sono apparsi come di incanto 2 “dipendenti precari” Mele Stefania e Santangelo Antonimo in segreteria, senza concorso, con libero accesso a tutti i documenti e dati privati sensibili; 11) non parliamo poi dei professionisti e dei collaboratori: una vera infornata di parenti, amici, e amici degli amici senza nemmeno l’ombra di un avviso pubblico; 12) per finire si prendono convenzioni a perdere per non “dimettere” i “dipendenti precari CRI “assunti, senza pubbliche selezioni”. Sempre in quei giorni, un altro socio CRI, anonimo, dichiarava: “Continua ad essere molto difficile continuare a stare in un’associazione che vede quotidianamente la netta prevaricazione, almeno in Puglia, dell’apparato amministrativo sugli organi di governo”. E consigliava: “Secondo me, volendo proprio evitare l’intervento diretto della Magistratura, si può allora tentare un’ultima carta non giudiziaria, e conciliativa. Provate ad interessare il Difensore Civico…”. Proposta bocciata in data 14 agosto: Ma chi “accerta in maniera definitiva”?Quis custodiet custodes?”. Assurdo che la CRI debba avere bisogno di un difensore civico, ha affermato un utente barese. Abbiamo così documentato l’eco provocata dalla nostra inchiesta. Per dimostrare la forza e la sensibilità che l’argomento suscita e continua a suscitare nel popolo nazionale della CRI e nell’opinione pubblica in generale. Tanto afflato ed interesse c’impone di proseguire ed andare più a fondo nella nostra inchiesta. Un impegno che è già ripreso e che continuerà. Per intanto, un primo nuovo risultato possiamo già rivendicare a nostro modesto merito: riusciamo a dimostrare l’infondatezza di quanto affermato dai vertici foggiani della Croce Rossa circa la selezione di alcuni lavoratori avvenuta per il tramite del Centro territoriale per l’Impiego di Foggia. Un documento, prot. 4824, così dichiara espressamente:”Si comunica che agli atti di questo ufficio non risultano richieste di avviamento a selezione per lavoro a tempo determinato pervenuta dalla Croce Rossa Italiana Comitato Provinciale di Foggia dal 01/01/2003 a tutt’oggi”.
La lettera è indirizzata a Giannatiempo Nicola Massimo, ufficiale dell’esercito e componente del consiglio direttivo del presidio foggiano insieme a Gino Marchesini. Entrambi hanno presentato le dimissioni. Ad essi potrebbe presto aggiungersi il vice presidente Claudio Napolitano. Questi avrebbe già consegnato le sue dimissioni almeno due volte. Dimissioni prontamente rigettate dalla Presidentessa Sarcinelli. Fino a quando?
Autoambulanze
Per la cronaca, il residuo passivo della Croce Rossa Italiana, comitato provinciale foggiano, di 60mila euro è stato spiegato, nella seduta del giugno scorso, con l’acquisto di una autoambulanza, autorizzata dal direttore regionale CRI e non dal consiglio direttivo foggiano. L’argomento s’inscrive nella generale vicenda dei comportamenti posti in essere dall’attuale vertice e da esso mai documentati, nonostante le reiterate richieste di tanti consiglieri. Attualmente il consiglio direttivo della CRI foggiana è composto da appena nove componenti.
Ancora un po' di informazioni fresche fresche.
Ricordate la consigliera GIULIANA VALLERI (figlia del presidente
SARCINELLI, sorella dell'altra consigliera VALLJ VALLERI, cognata del
collaboratore FICCO GIORGIO) è anche diventata il direttore del campo
profughi di Borgo Mezzanone e lavora col cognato. Voi direte
possibile ? Si ! Si ! A Foggia tutto è possibile…… La Croce Rossa è un
Ente, un'Amministrazione Pubblica dello Stato, ma chi ve l'ha detta
questa giargianata. La Cri a Foggia è una società tra i dipendenti di
ruolo e il Presidente, con familiari annessi e connessi. E il
Consiglio che fa, direte voi ? Il Consiglio ormai è stato abbandonato
dai più seri e si riunisce con il numero minimo formato dalla famiglia
SARCINELLI-VALLERI più altri due o tre compagni di merende. Ma voi
direte, ma l'Assemblea Provinciale ? Stessa fine del Consiglio,
completamente abbandonata dai Delegati seri e si presentano solo i
Consiglieri di prima che naturalmente sono anche Delegati.
Bella storia. Bella democrazia.
E ancora…… sono stati messi al campo anche dei lavoratori tramite
l'agenzia ADECCO. E stranamente non cambia la politica degli amici
degli amici e delle parentele:
– BAVARO ANGELA, compagna del dipendente “precario” CAPASSO COSIMO ed
egli stesso figlio del dipendente regionale omonimo;
– DE BIASE RITA, volontaria del soccorso del gruppo di Foggia,
sponsorizzata da ….. fate voi;
– INFANTOZZI GEMMA, nuova entrata di qualche mese fa,estranea alla Cri
ma sponsorizzata nientedimenochè dal collaboratore del comitato di
Foggia (cioè pagato a fare che) CROCCO MICHELE dipendente della
Prefettura di Foggia;
– LA RICCIA GIOVANNI PASQUALE, ex ispettore dei Pionieri di
Sannicandro Garganico;
– PESANTE PASQUA, volontaria del soccorso del gruppo di Foggia, stesso
sponsor di DE BIASE.
Ma i figli dei cittadini italiani sono figli di puttana.
Possibile che l'elenco del centro per l'impiego di Foggia sia già
terminato per andare all'agenzia del lavoro con tutti i disoccupati
qualificati della provincia di Foggia. Opsss! Scusateci dimenticavamo
che il centro per l'impiego di Foggia non ha mai espletato alcuna
selezione pubblica per il comitato di Foggia.
E come sono stati assunti i “precari” a Foggia ? Sulla questione c'è
l'omertà più totale che regna. Però arrivano i proiettili.
Ma quali saranno mai i requisiti per la selezione dell'ADECCO? Forse
la telefonata del nominativo del direttore SURGO dall'occhio fino ?
Siamo proprio nella repubblica delle banane…. evidentemente a qualcuno
le banane piacciono molto……….
E quanto ci viene a costare questo scherzetto dell'agenzia? Perché
vestono le divise e i distintivi delle componenti della Cri ? Per dire
che fanno volontariato come hanno detto tutti gli altri per oltre due
anni ? Perché trattare in modo diverso i dipendenti temporanei se
nessuno ha un diritto reale ? Non è che vogliamo “stabilizzare” solo i
figli e i parenti dei dipendenti di ruolo e nel frattempo
accontentiamo chi si viene a lamentare ? Ma che bella Croce Rossa che
aiuta gli amici bisognosi.
A proposito.. che fine hanno fatto gli avvisi pubblici per i
collaboratori banditi dal comitato regionale pugliese?
Le posizioni erano di direttore, vice direttore, medici, psicologi,
assistenti sociali, interpreti, amministrativi ed addirittura
magazzinieri, tutti per il campo di Borgo Mezzanone. Non è che per non
togliere i parenti e gli amici messi lì senza pubblica selezione,
annulleranno tutto ? Non è che hanno fatto il bando solo per buttare
fumo negli occhi dei cittadini e dei dirigenti romani ?
auf wiedersehen