“Il disegno di legge di conversione del decreto 93/2008, disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie, (disegno di legge A.C. 1185) rivela le intenzioni del governo Berlusconi in materia di italiani all’estero” – ha dichiarato Marco Fedi, deputato PD eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide.
“Salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie è un fine nobile, meno nobili sono gli strumenti compensativi previsti che, di fatto, colpiscono in maniera fortissima gli italiani all’estero. I tagli previsti sono, complessivamente, pari a 32.300.000 euro nel 2008 e graveranno su stanziamenti già previsti: dalle politiche a favore delle collettività italiane all’estero, che subiscono un taglio di 10.000.000 di euro, all’assistenza ed alle iniziative scolastiche, che subiscono un taglio di 5.000.000 di euro, fino al contributo per le celebrazioni del 60° anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani, che viene azzerato con un taglio di 1.000.000 di euro” – ha sottolineato Fedi.
“Abbiamo presentato emendamenti tesi a ripristinare i capitoli di bilancio del MAE e, soprattutto, a superare la discriminazione nei confronti delle comunità italiane nel mondo che sono escluse dall’esenzione sull’ICI. Si tratta, in sostanza, di essere penalizzati tre volte: non si usufruisce dell’esenzione nonostante gli immobili posseduti da italiani residenti all’estero siano stati conteggiati nel costo complessivo del provvedimento, si perde l’ulteriore detrazione ICI introdotta dal governo Prodi ed abolita dal decreto, si subiscono i tagli che gravano sulle comunità italiane nel mondo. Credo che una riflessione critica debba partire subito da tutti i livelli di rappresentanza delle comunità italiane nel mondo” – ha concluso l’on. Marco Fedi.