di Matteo Zambelli
Uno spazio di confronto quotidiano con Beppe Severgnini
Caro Beppe cari Italians,
cerco chiarimenti sul linguaggio e sul significato delle parole. FANNULLONE; per esempio. Chi è un fannullone? Una persona che, etimologicamente, Fa Nulla. Ovvero una/o che sul luogo di lavoro perde tempo, produce poco, è male organizzato, male diretto e quindi, per scarsa volontà ed impegno personale, o per ostacoli ambientali e/o di organizzazione interna, “produce” il nulla. Io ho sempre saputo questo; e detta così, parrebbe quasi la descrizione di numerosi politici e “parapolitici” descritti da Stella e Rizzo nel libro “La Casta”. Leggo in questi giorni il caso del cosiddetto “fannullone” pugliese che (innocente fino a prova contraria; pur se colto sul fatto) timbrava il cartellino per il suo impiego (all’acquedotto pugliese?); retribuito da dipendente andava poi a lavorare in un capannone con la moglie. E voi lo chiamereste fannullone? Uno che che prende lo stipendio per un lavoro che NON fa, e guadagna ulteriormente con un lavoro che FA, tutto è fuorchè un fannullone. E’ un truffatore. Un ladro. Uno che si appropria indebitamente di denaro pubblico. Un malversatore. Un evasore fiscale. Il licenziamento impartitogli (in modo sacrosanto) non colpisce i fannulloni; colpisce i truffatori. Per questo motivo mi aspetto, da parte delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti dei partiti di sinistra (anche se non più rappresentati in parlamento) che plaudano all’iniziativa. Nella loro (troppo spesso retorica) difesa dei lavoratori, ancorchè fannulloni, dovrebbero prendere le distanze quantomeno dai ladri.
http://www.corriere.it/solferino/severgnini/08-05-26/07.spm
