STATO CONTRO STATO

Montanelli attribuiva a Mussolini una frase: “Non è impossibile governare l’Italia, è inutile”. Mi è venuta in mente vedendo il tempismo con cui la Magistratura napoletana, dopo mesi di silenziose indagini, ha arrestato 25 persone per lo smaltimento rifiuti, gestione 2005-2007. Camorristi, gestori abusivi di discariche, smaltitori senza scrupoli, trasportatori legati alla malavita? No, arresti nello staff del commissario Bertolaso ed avviso di garanzia addirittura al prefetto di Napoli. Come sempre le presunte intercettazioni telefoniche sono state immediatamente pubblicate dai giornali, nel solito “frullatore” di impalpabile verità. Colpisce il tempismo: mesi e mesi di indagini per arresti spiccati ad una settimana dall’inizio del “nuovo corso” e proprio il giorno dopo la positiva conclusione di un duro braccio di ferro con chi occupava le strade e nell’istante in cui il “decisionismo bertolasiano” sembrava aprire uno spiraglio nella crisi. Dobbiamo credere e pensare che se la Magistratura si è mossa una ragione fondata l’avrà, anche se è curioso che il tutto scoppi pochi giorni dopo la decisione del Governo di istituire una “superprocura ambientale” per gestire l’emergenza (e che ha scombinato gli equilibri interni alla Magistratura di Napoli) tanto che 55 sostituti procuratori dichiarano pubblicamente di opporsi a questa decisione, di fatto appoggiata anche dal Capo dello Stato che nel frattempo aveva firmato il decreto legge. Se sono state commesse delle gravi irregolarità è giusto che siano chiarite le responsabilità e saranno gli esperti giuridici a dire chi abbia ragione, certo le immediate conseguenze del “blitz” dei Magistrati partenopei sono state che la Germania vuol bloccare i treni-rifiuti, Bertolaso vuole andarsene, le soluzioni tornano in alto mare e – soprattutto – tutto ancora rischia di bloccarsi, mentre ancora una volta non si vede traccia di interventi energici e decisi della Magistratura napoletana contro la camorra che da quelle parti – e soprattutto su questi temi – la fa da padrone. Cerchiamo allora di essere realisti: quando c’è una emergenza non sempre è possibile osservare tutti i crismi delle norme (scritte fra l’altro, purtroppo, spesso per contraddirsi a vicenda) l’importante è risolvere i problemi e soprattutto bisogna decidere alla svelta o – come nel caso di Napoli – con il sopraggiungere dell’estate la situazione sarà insostenibile. Per questo, forse, prima di muoversi anche i Magistrati di Napoli dovrebbero valutare gli aspetti sostanziali e non solo i dettagli, inquadrando le cose – appunto – in una realtà di vera emergenza.. Anche perché non è un dettaglio sottolineare come regioni intere dello Stato siano demandate alla camorra e fa impressione che a demolire il lavoro di chi almeno cerca di cambiare le cose sia quella stessa Magistratura napoletana che certe volte sembra mi sorda, silente e cieca davanti alla realtà violenta e criminale del proprio territorio.

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