Le critiche degli espatriati al Bel Paese

Monica Mel

Caro Beppe e cari Italians in Italia,
perché vi scocciano tanto le critiche al Bel Paese degli espatriati? Le nostre analisi sociologiche da strapazzo sono addirittura diventate un ulteriore peso sulle spalle di questo povero Paese? Non saranno invece frutto del grande amore che abbiamo per l'Italia? Della frustrazione di essercene dovuti andare per trovare condizioni di vita normali? Di confronti diretti con realtà meno che perfette ma funzionanti e civili? Parlo a nome degli Italians che se ne sono andati all'estero a lavorare – ricerca universitaria o marketing non fa differenza: alle stesse condizioni torneremmo tutti di corsa. E proprio per i motivi per cui i turisti stranieri amano tanto l'Italia. Il clima, il cibo, le chiese barocche di Roma, le Alpi, le spiagge della Sardegna. Che da soli, purtroppo, non bastano. Cari Italians in patria, riconosceteci il punto di vista privilegiato; come un pittore che ha fatto un passo indietro e osserva il suo quadro. Pensate che, solo perché ci siete abituati, le storture italiane siano normali? Non a caso Walter Ferrarini (Denigrare l'Italia, un gioco sbagliato, 3 maggio) definisce le dichiarazioni razziste di Moggi contro i gay una «battutaccia». Pensateci su.
Saluti da Vienna,

monica.mel@gmx.at

http://www.corriere.it/solferino/severgnini/08-05-22/03.spm

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