Il governo Berlusconi è partito bene approvando una serie di decreti e progetti di legge che tentano di dare risposte concrete a problemi – dalla sicurezza, ai mutui, ai rifiuti – di drammatica attualità. Colpisce che a questo nuovo governo (che lavora raccogliendo una ben difficile eredità) l’Europa – su queste cose di solito sempre silente – risponda ”ringhiando” . Certamente c’è una buona dose di preconcetto politico, vedendo in Berlusconi un avversario prima che il rappresentante, liberamente eletto, di uno stato sovrano. Non dimentichiamoci comunque che al Parlamento Europeo è il PSE (partito socialista europeo) ad avere la maggioranza. Certo che ci vuole faccia tosta: come può permettersi la Spagna, per esempio, di fare le pulci all’Italia sull’immigrazione quando da anni tiene comportamenti molto più duri e spesso addirittura violenti contro gli immigrati? O che alzino la voce paesi dove gli accampamenti rom sono impensabili, anche perché sarebbero sbaraccati dalla polizia dopo poche ore? Nelle ore in cui a Strasburgo l’Italia era messa sotto accusa dai deputati socialisti e di estrema sinistra, leggevo al dipartimento esteri di AN (c’è ancora!) gli atti dell’espulsione dalla Germania di una coppia italo-tedesca residente in Brasile (ma con passaporto anche uno tedesco e l’altra italiana) espulsa appunto dalla Germania sembra senza alcuna motivazione se non che per Berlino “prevaleva” il passaporto brasiliano su quello italiano della moglie, senza che queste persone – in visita temporaneamente a parenti – avessero chiesto nulla, nè tanto meno commesso reati.
Perché piuttosto l’Europa non ha battuto ciglio quando il governo Prodi non ha imposto le allora possibili restrizioni di movimento verso i cittadini dei nuovi paesi entrati nell’Unione Europea, come invece hanno fatto altri paesi europei? Fu un errore, ma che rende necessario oggi agire per creare in qualche modo un argine, un filtro, soprattutto rendere noto – alla partenza e alla radice dei viaggi della speranza, gestiti da un evidente giro di criminalità – che arrivare in modo irregolare e clandestino nel nostro paese vorrà dire d’ora in poi essere e rimanere a rischio. Perché l’Europa deve accusarci di razzismo quando basta provare ad atterrare in un aeroporto francese o tedesco dall’area extra Schengen usando un aeromobile non europeo per vedere che all’uscita dell’aereo (e ancora prima di arrivare in aerostazione) vengono controllati i documenti a tutti quelli che non hanno la faccia “giusta”. Così chi è senza visto – che poi verrà comunque accuratamente controllato – neppure lo lasciano sbarcare. Ecco perché serve anche una politica delle responsabilità: dalle sanzioni vere per chi sfrutta l’immigrato irregolare o affitta topaie a prezzi da grand hotel al trattamento dei rifiuti. A questo proposito come i piemontesi o i lombardi trattano i propri a casa loro, così non si può dire “no” a tutto in Campania, dalle discariche agli inceneritori che – se funzionano bene – non danno problemi ambientali. Ecco perché servono velocità, concretezza, disciplina. Solo se il governo italiano saprà fare applicare le nuove leggi sarà credibile e soprattutto avrà dimostrato di mantenere la parola data. Se invece si finirà impantanati con qualche altra sanatoria all’italiana, con migliaia di espulsioni comminate, ma che (come in passato) rimangono poi senza esito, se tutti continueranno a buttare tutto per strada o a bruciare cassonetti senza sanzioni non sarà solo un duro colpo all’immagine, ma alla stessa credibilità del “nuovo corso”. Per questo Berlusconi e Maroni non diano troppo credito a qualche pelosa critica interna o internazionale, tirino dritto, risolvano…e vedrete che la gran parte gli italiani applaudirà.